CMS Berlino 2019, un appuntamento importante
Dal 24 al 27 settembre nella capitale tedesca si parla di cleaning. Un’area di 31.034 metri quadrati in cui 448 espositori da 25 Paesi (328 dalla Germania, e una significativa presenza di aziende italiane) presentano la loro offerta per il mercato della pulizia professionale. Ottime premesse per questa edizione di CMS Berlino.
Ampi spazi per la fiera che si apre nei cinque padiglioni che ben rappresentano l’importanza del cleaning professionale. Stand di grandi dimensioni, molta attenzione all’immagine, una manifestazione cresciuta negli anni e che ha allargato il suo spazio sul panorama internazionale.
È davvero molto lontano il tempo della prima edizione del 2001: una fiera iniziata il 27 settembre, a sedici giorni dall’attentato alle Torri Gemelle di New York. Lo abbiamo ricordato con gli espositori italiani che erano presenti anche allora, il clima sospeso per l’incertezza e la paura creata da un evento terribile e inconcepibile (in quel tempo), una diffusa insicurezza che inevitabilmente doveva ripercuotersi in ogni nazione.
Ricordo una fiera di piccole dimensioni, che parlava solo tedesco, in cui era presente qualche grande azienda ma la maggioranza degli espositori copriva stand ridotti, l’immagine di una manifestazione locale.
Le fiere nel tempo cambiano e vanno a trovare un posto e una loro identità ben definita nel mercato globale. Possono riconoscersi in una dimensione tutto sommato locale (come è accaduto a Europropre di Parigi) oppure crescere e aprirsi all’internazionalità.
Ritrovarsi a CMS Berlino dopo diciotto anni è stata un’esperienza davvero interessante (anche se ancora si parla molto tedesco): le dimensioni, la qualità degli espositori, l’attenzione all’immagine ne hanno ben definito la vocazione.
Chiara Merlini
Mosche in stalla, la lotta efficace e sicura
”
Larvicidi altamente selettivi, sostanze attive ininfluenti verso gli animali a sangue caldo, lotta alle mosche adulte con insetticidi a lunga efficacia. Questa è la strategia che caratterizza il “Progetto Mosche” di Newpharm (www.newpharm.it) per una sicurezza trasversale e un impatto ambientale limitatissimo.
Oggigiorno la gestione delle mosche negli allevamenti è uno degli aspetti centrali per garantire il benessere animale, la produttività e la biosicurezza aziendale. All’interno di un piano strategico di controllo delle mosche, moschicidi intesi come larvicidi e “adulticidi”, ricoprono un ruolo cruciale per limitare lo sviluppo della popolazione infestante.
Risulta complicato realizzare un piano di lotta moderno e sostenibile contro le mosche infestanti le strutture zootecniche senza l’ausilio di larvicidi: certamente i più strategici nella definizione del risultato finale durante un’intera stagione. Infatti, la giovane popolazione di mosche rappresentata perlopiù da larve e pupe, giace nelle lettiere o comunque al suolo dei ricoveri degli animali, immersa nella matrice organica fermentante, pertanto può ritenersi fondamentale l’applicazione di formulati larvicidi capaci di arrestare il loro sviluppo prima che giungano allo stadio adulto. In chiave moderna, i larvicidi, oltre a risultare altamente selettivi contro i ditteri, quindi mosche e mosconi, sono costituiti da sostanze attive praticamente ininfluenti verso gli animali a sangue caldo, per una sicurezza trasversale e un impatto ambientale limitatissimo.
Viceversa, lo scenario della lotta alle mosche adulte, ha subito una drastica metamorfosi, ridimensionandosi in poche molecole chiave dal certo futuro nel campo dei “biocidi” dove l’Azametiphos, come si apprenderà successivamente, ne è un esempio concreto.
”Il controllo completo delle mosche inizia dalla lotta larvicida
Il controllo totale dello stadio larvale avviene mediante la distribuzione direttamente sulle lettiere e nei focolai di proliferazione, di granuli capaci di interferire negativamente sullo sviluppo della larva, impedendone la crescita e la maturazione nello stadio adulto.
”Nelle lettiere umide
Esistono larvicidi regolatori di crescita (IGR) a base di s-metoprene adatti per tutte le lettiere umide. Analogo dell’ormone giovanile degli insetti, l’s-metoprene interrompe il regolare sviluppo delle larve inducendole anzitempo alla metamorfosi. Appurato il meccanismo d’azione altamente specifico, i larvicidi a base di tale sostanza attiva possono essere considerati privi di tossicità per l’uomo e gli animali sia allevati che di compagnia.
Le formulazioni granulari, applicate tali e quali alla dose di circa 30 g ogni m2 di lettiera umida, alterano lo sviluppo di tutte le tipologie di larve brulicanti nelle deiezioni degli animali (non solo mosche quindi) fino a 3 settimane. Nel caso in cui il substrato risultasse particolarmente asciutto, è consigliata la nebulizzazione di semplice acqua subito dopo l’applicazione, per ottenere un rapido innesco del prodotto.
Nei substrati asciutti e nei recinti esterni in pieno sole
L’alternativa per substrati asciutti, recinti esterni in pieno sole o in caso si privilegiasse un metodo applicativo legato all’acqua, è rappresentata da larvicidi a base di ciromazina molto più selettivi di quelli a base di s-metoprene benchè dotati della stessa persistenza d’azione. La particolare formulazione in granuli idrosolubili, permette la realizzazione di una soluzione applicabile con le comunissime pompe a bassa pressione, direttamente sulla sostanza organica fermentante, sede elettiva di sviluppo larvale. Nulla vieta tuttavia la dispersione diretta dei granuli sui perimetri dei recinti o dei box degli animali, in ragione di 25 g per metro quadro.
Anche la ciromazina appartiene come tipologia di sostanza attiva alla categoria dei cosiddetti regolatori di crescita degli insetti (IGR) nonostante agisca diversamente dall’s-metoprene. Più precisamente, la ciromazina induce anomalie evidenti ai processi fisiologici di melanizzazione e sclerotizzazione nella cuticola delle sole larve d’insetto eliminando anche in questo frangente i rischi per la salute dei mammiferi, uomo compreso.
Su queste due formulazioni si sviluppa la lotta larvicida secondo Newpharm, processo cardine per ottenere il controllo efficace dell’intera popolazione di mosche, considerando che le forme giovanili rappresentano la percentuale di popolazione più rilevante e facilmente eliminabile in quanto stanzianti.
La soluzione definitiva contro le mosche adulte
”A base di Azamethiphos in granuli idrosolubili, esistono adulticidi ad ampia residualità applicabili sia in ambienti zootecnici che civili. Efficaci contro tutte le tipologie di mosche e mosconi, comprese le specie pungenti, i prodotti offrono uno spettro d’efficacia completo, rivolto anche a insetti striscianti del calibro di scarafaggi e tenebrioni. Nonostante la sostanza attiva non necessiti presentazioni, esistono formulazioni uniche e innovative. Infatti, a differenza di altre sostanze attive, l’Azamethiphos ha superato a pieni consensi le recenti questioni in ambito normativo, salendo agli altari come molecola del “futuro”.
I prodotti vengono nebulizzati sulle superfici frequentate dalle mosche o pennellati direttamente sugli appositi pannelli cromatici Newpharm e agiscono già dopo il minimo contatto con qualunque porzione del corpo dell’insetto o a seguito dell’ingestione, per un lungo periodo di tempo (stimabile in oltre 4 settimane). È doveroso ribadire come l’azione per “contatto” sia fondamentale per controllare le specie munite di apparato boccale pungente-succhiante come tafani e mosche cavalline.
”Nuovo sistema ecologico per la cattura massale di mosche e mosconi: l’esca Flyrex
Dai laboratori di Ricerca&Sviluppo Newpharm, nasce una soluzione innovativa e totalmente ecologica per la lotta agli adulti di mosche: l’esca Flyrex.
Il sistema Flyrex prevede l’utilizzo dell’esca attrattiva vera e propria, il Flyrex Granuli, da usare in combinazione con la Flyrex Trappola.
Flyrex Granuli, grazie alla speciale formulazione naturale in comode bustine idrosolubili, ha la capacità di attirare diverse specie di mosche e mosconi da distanze notevoli, creando dei veri e propri punti di aggregazione. La trappola rimane attiva fino a 60 giorni ed è ideale negli allevamenti di natura biologica. La trappola va collocata all’esterno delle strutture, non necessariamente in pieno sole, e, se possibile, appesa ad altezza uomo.
Flyrex Trappola è disponibile in due taglie M ed L, che garantiscono rispettivamente una copertura di 100-150 m2 e di 200-300 m2.
Newpharm srl
Via Tremarende, 24/B – 35010 Santa Giustina in Colle (PD) – Italy
T. +39 049 9302876 – info@newpharm.it – www.newpharm.it
“Progetto mosche” – www.progettomosche.it
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Carbon footprint: un passo di TTS verso un futuro più pulito
TTS è la prima azienda in Italia ad aver conseguito la certificazione del CFP Systematic Approach implementato e il carrello Magic Line 120 è il primo prodotto ad aver ottenuto il marchio di Carbon Footprint Italy.
Il cambiamento climatico a cui stiamo assistendo costituisce una minaccia urgente e potenzialmente irreversibile che impone, oggi più che mai, una priorità: contrastare il riscaldamento globale riducendo le emissioni dei gas a effetto serra.
TTS, sensibile a queste tematiche, ha deciso nel suo piccolo di investire per sviluppare un sistema informatico per il conteggio delle emissioni di gas serra per ogni fase del ciclo di vita dei prodotti (LCA).
Con la conoscenza generata dallo studio e dal software, TTS può ora consentire una scelta consapevole e responsabile all’utilizzatore tramite la comunicazione dei dati relativi agli impatti, rivedere la progettazione per ridurre gli impatti dei nuovi prodotti e attuare programmi di compensazione delle emissioni.
A tal proposito, l’azienda ha scelto di contribuire alla riforestazione di Natura7, una foresta dell’Alto Adige recentemente colpita dal ciclone Vaia: un gesto concreto che permette l’assorbimento di 500 tonnellate annue di CO2 che compensano interamente le emissioni dei carrelli Magic venduti in un anno.
L’impegno di TTS è stato riconosciuto dalla Regione Veneto che ha conferito all’azienda il Premio CompraVerde 2019 per essersi distinta nell’ambito dello sviluppo sostenibile e del rispetto ambientale.
Un manifesto per l’igiene nei bagni dei locali pubblici
Presentato da Afidamp un decalogo dedicato ai proprietari dei locali pubblici, con l’obiettivo di sensibilizzarli sull’igiene dei servizi igienici, spesso vero e proprio biglietto da visita per valutare la pulizia di un locale. Un documento realizzato e proposto in collaborazione con Codacons e Confcommercio Verona e Mantova.
In occasione di PULIRE 2019, manifestazione che si è appena conclusa a Verona, Afidamp ha presentato il Manifesto per la pulizia nei bagni, uno strumento realizzato insieme a Codacons e a Confcommercio Verona e Mantova, con l’obiettivo di sensibilizzare tutti i locali pubblici a una corretta igiene degli spazi bagno all’interno dei propri locali.
Un locale pubblico deve porre attenzione alla pulizia dei propri spazi sia per una questione di igiene e salute dei propri clienti, sia per una questione di rispetto di chi entra e frequenta il posto. Igiene e pulizia devono riguardare tutto il locale, anche i servizi igienici (area washroom) spesso trascurati.
Basso livello di igiene, basso comfort
Nonostante i costi di gestione dell’area bagno siano relativamente bassi, rispetto agli altri costi da affrontare ne locale, il livello di igiene e comfort lascia troppo spesso a desiderare e i clienti, sia in Italia, sia all’estero, sono sovente molto delusi dalla manutenzione di questi spazi. Spazi che, non dimentichiamolo, devono essere disponibili e ben sanificati per tutti i clienti del locale, tra cui bambini, anziani e disabili.
Non è raro trovare bagni in cui mancano persino le dotazioni di base: carta igienica, asciugamani monouso, sapone, ecc. La disponibilità di queste dotazioni minime dovrebbe essere scontata in aree di servizio aperte al pubblico, con controlli periodici di approvvigionamento soprattutto in quelle aree ad alta frequentazione.
Partendo da queste considerazioni, Afidamp ha elaborato un progetto che mira a sensibilizzare i gestori dei ristoranti, degli autogrill, delle mense, dei bar a una buona cura dello spazio bagno all’interno del proprio locale.
L’associazione, insieme a Codacons e a Confcommercio Verona e Mantova, che si sono impegnate alla diffusione del documento e al controllo dell’applicazione delle regole, ha elaborato un decalogo che stila una lista di criteri minimi di applicazione volontaria su come debba essere strutturato, allestito e gestito un servizio igienico aperto al pubblico, per garantire il corretto livello di igienicità e comfort a chi lo usa.
Il progetto prevede che il decalogo venga poi esposto all’interno del bagno, informando il cliente che si trova in un ambiente salubre e nel quale si pone attenzione alla sua salute.
Tra i criteri indispensabili la disponibilità, sempre, di carta igienica, sapone e asciugamani monouso, la dichiarazione dei turni di pulizia, la presenza di cestini e salviettine, l’accessibilità ai disabili, la presenza di un’area nursery, il minimo contatto con le maniglie e la manutenzione degli impianti e bocchette di areazione.
‘Sustainibility First’: focus su Essity e Tork
La sostenibilità e lo sviluppo sostenibile sono temi di attualità che però non devono rimanere solo un progetto virtuoso ma realizzarsi in iniziative in linea con i suoi principi. La sostenibilità è stata definita dalle Nazioni Unite come “lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri”. Il modello di riferimento è quello dell’economia circolare che non produce scarti o rifiuti non necessari, ma che cerca di riutilizzare costantemente le risorse, senza sfruttarne di nuove, in contrasto rispetto a quello finora dominante di economia lineare, basato sullo sfruttamento di materie prime destinate a diventare rifiuto.
Come lo declinano le Aziende produttrici, che con le loro scelte hanno un grande impatto sul territorio e sull’ambiente in generale? Essity, la multinazionale svedese impegnata da molti anni sul fronte della sostenibilità e responsabilità sociale, ha presentato all’Hotel Scala a Milano – una location nel cuore della città che ha operato scelte in linea con il concetto di sostenibilità – le sue scelte al proposito, in un incontro appunto nominato ‘Sustainibility First. Un modello di business vincente fondato su efficienza, innovazione e crescita sostenibile’, un focus sul successo di Essity, fra traguardi raggiunti e nuovi progetti.
“Essity vuole fornire soluzioni per un consumo responsabile e produzione sostenibile”: a Massimo Minaudo, AD di Essity Italy, il compito di presentare una panoramica globale dell’azienda, che “vuole creare valore per il futuro”. E si tratta di un impegno reale, coerente con la cultura scandinava dell’attenzione all’ambiente, di un’azienda che ha un fatturato globale di 11.600 miliardi di euro, 47.000 operatori ed è presente in 150 paesi. Nel nostro paese la multinazionale svedese è presente dal 1983, ha una sede legale e amministrativa ad Altopascio (LU), due sedi commerciali (Sales and Marketing) a Legnano (Milano) e Agrate Brianza (MB) e tre stabilimenti Tissue, a Porcari (LU), Collodi (PT), Altopascio.
Essity ha un posizionamento di primo piano sul mercato Globale, al primo posto per i prodotti Professional Hygiene con il marchio Tork e con il marchio Tena per l’Incontinence, al secondo posto con il Consumer Tissue e a seguire i prodotti Medical Solutions, Baby Care e Feminine Care. Il 38% delle vendite riguarda il settore Personal Care, 38% anche per il Consumer Tissue, mentre Professional Hygiene copre il 24%.
Un impegno su molti fronti
L’impegno di Essity Italy sulla sostenibilità è confermato dalla serie di certificazioni ottenute nell’ambito della salute e sicurezza dei lavoratori (OHSAS 18001), ambiente (ISO 140001), responsabilità sociale (SA8000), qualità (ISO 901), catena di custodia (CoC-FSC e CoC-PEFC), sicurezza e igiene del prodotto (IFS-HPC). Inoltre, ha più volte ottenuto con le sue unità produttive il premio ‘Obiettivo Zero’ (Fondazione Lazzareschi), che riconosce le aziende più virtuose in termini di sicurezza e abbattimento degli infortuni sul luogo di lavoro.
Dal 2015 Essity Italia ha esteso la certificazione Ecolabel a oltre 50 referenze tra semilavorato di cartiera e prodotto finito. Ed è anche tra le prime aziende in Italia e nel proprio settore ad aver conseguito la certificazione del Sistema di Gestione dell’Energia secondo lo standard internazionale ISO 50001. Con l’adesione al progetto ‘Lean and Green’ (nato in Olanda con l’obiettivo di ridurre del 20% le emissioni entro 5 anni), Essity ha intrapreso una costante attività di monitoraggio delle emissioni di CO2.
Sul fronte della responsabilità sociale, Essity supporta diversi enti e associazioni che operano sul territorio (come AIRC, Croce Verde e Croce Rossa) e sostiene progetti in collaborazione con gli enti locali, volti a favorire la formazione dei giovani del territorio toscano e a preservare la tradizione cartaria.
Benessere, Efficienza e Circolarità: punto focali per uno sviluppo
A proposito di questi 3 temi, nei cui ambiti si declina la linea di intervento di Essity, Vittorio Bellucci, Plant Manager Essity Collodi, e Duccio Ancillotti, Safety and Risk, hanno illustrato il percorso di Essity Italy, gli obiettivi raggiunti e le nuove sfide.
Impegnarsi per il Benessere significa proporre soluzioni a problematiche igieniche e di salute che hanno una ricaduta sociale, studiando e proponendo prodotti in grado di alleviare disagi, infrangendo i tabù imposti dalla consuetudine. Così si parla chiaramente di supporti per gli anziani incontinenti e assorbenti femminili, di salute e di igiene senza falsi pudori. A livello globale circa 2,5 milioni di persone hanno ricevuto formazione sull’igiene e la salute nel 2018 (in Italia sono state 5.000) e milioni di persone usano i prodotti ogni giorno, migliorando la loro qualità di vita. L’Italia ha anche supportato le iniziative benefiche di ONG con donazioni di 124.000 euro.
A proposito dell’Efficienza delle risorse, l’impegno per creare valore utilizzando risorse e agire attraverso azioni finalizzate a un consumo responsabile, si sono perseguiti obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 provenienti da energia ed elettricità: si sono ridotte dell’11%, così come è stato ridotto del 20% il consumo di acqua da falde e del 4% (dal 2015 al 2018) il consumo di energia.
Proporre e seguire le regole dell’economia circolare significa riutilizzare risorse sviluppando prodotti e servizi coerenti con questi principi: il 100% della materia prima a base di fibra vergine di prodotti e imballaggi è certificato FSC, PFSC e Controlled Wood; il 47% di tutti i rifiuti viene recuperato come materiali o energia dagli stabilimenti di produzione Essity.
Ed Essity investe nella ricerca di fibre alternative. Un esempio: il progetto di riutilizzo di sottoprodotti agroalimentari per realizzare prodotti tissue di alta qualità, che sostituiscono in parte la quota di cellulosa proveniente da alberi.
Crush, tissue dagli scarti degli alimenti
Un processo sostenibile nato dalla simbiosi industriale tra Essity e Favini, con tracciabilità delle materie prime: il risultato è un prodotto che rispetta l’ambiente, è testato dermatologicamente e ipoallergenico e molto versatile. E la qualità e la sostenibilità sono garantite anche dal marchio Ecolabel.
Crush è la gamma di carte ecologiche di Favini realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agro-industriali che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero.
Essity utilizza la tecnologia Crush di Favini, la carta ottenuta dal riuso creativo di residui agroindustriali, per la produzione di tovaglioli, carta cucina, fazzoletti e carta igienica biodegradabili e biocompostabili.
La produzione avviene al 100% in siti italiani, con un processo che, da un lato promuove il reimpiego delle risorse di sottoprodotto agroindustriale con basso impatto ambientale, e dall’altro permetta di ridurre l’impatto sulle foreste ottimizzando l’utilizzo della cellulosa, dando vita ad un circolo virtuoso di economia circolare.
I residui di agrumi, uva, ciliegie, lavanda, mais, olive, caffè, kiwi, nocciole e mandorle sono le materie prime naturali che, salvate dalla discarica, vengono utilizzate per la produzione di queste esclusive carte dall’aspetto tattile inusuale e a basso impatto ambientale.
Crush è una carta ecologica e sostenibile: è certificata FSC e prodotta utilizzando EKOenergia, contiene 40% di fibre riciclate e utilizzando scarti agro-industriali e EKOenergia, la carbon footprint è ridotta del 20%. Inoltre le emissioni generate per produrre la carta ecologica Crush sono interamente compensate da Carbon Credit acquisiti da Favini per finanziare attività volte a migliorare l’ambiente in grado di assorbire la CO2 nell’atmosfera.
I sottoprodotti di 100% di origine italiana, utilizzati per la produzione della carta Crush di Favini, vengono rilavorati meccanicamente senza utilizzo di prodotti chimici e rivalorizzati come nuova materia prima per produrre carte ecologiche di alta qualità, in sostituzione della cellulosa vergine.
A livello globale
In aggiunta al progetto Crush, che si riferisce al mercato italiano, Essity ha da poco avviato una nuova tecnologia su scala globale: Phoenix Process di SFT (sviluppata e brevettata negli USA in esclusiva per Essity) che converte paglia di grano in polpa adatta alla prduzione di prodotti di carta. L’avvio della produzione è previsto per la seconda metà del 2020 nello stabilimento di Mannheim (Germania), dove verranno realizzati prodotti tissue per il largo consumo e l’igiene professione, per un investimento complessivo di circa 37 milioni di euro.
E sempre a proposito di Circolarità nel 2018 Essity ha deciso di aderire all’iniziativa della Ellen MacArthur Foundation ‘A line in the sand’, impegnandosi ad adottare un packaging completamente sostenibile entro il 2025.
Gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite
Le Nazioni Unite nel 2015 hanno approvato l’Agenda 30, i cui elementi essenziali sono i 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS/SDGs, Sustainable Development Goals). Essity si è focalizzata su alcuni di questi e si è impegnata nella realizzazione.
Per l’obiettivo Salute e benessere Essity ha focalizzato la sicurezza sul posto di lavoro con ‘Global Safety Week’ iniziativa annuale dedicata alla sicurezza e alla riduzione degli incidenti sul posto di lavoro. L’80% dei dipendenti dei siti produttivi di Essity italy ha dedicato un totale di 720 ore ad attività di formazione nel 2018. Dal 2015, inoltre, Essity è partner di AIRC con progetti di responsabilità sociale e benessere dedicati ai dipendenti, a sostegno della lotta contro il cancro e la promozione della salute. Tra il 2015 e il 2018 sono stati raccolti 84.000 euro per la ricerca sul cancro (2015-2018).
Riferendosi all’Uguglianza di genere, in Essity Italy oltre il 40% dei dipendenti sono donne
Nel perseguire l’obiettivo dell’obiettivo 13, a proposito di Acqua pulita e igiene è stato studiato un nuovo impianto di trattamento acque e un progetto pilota sul riciclo dei fanghi: i residui della produzione di carta tissue, i fanghi di cellulosa, finiscono in discarica, ma i fanghi di cellulosa Essity sono ‘eccellenti’ ovvero utilizzabili per il reimpiego senza necessità di trattamenti. Essity propone il recupero di questi fanghi per la produzione di articoli in cartone.
A proposito del Consumo e produzione responsabile si parla di riduzione delle emissioni: – 8.000 tonnellate di CO2 annue: pari a 5.000 auto che percorrono in media 15.000 km annui o a 650.000 alberi e – 11% la riduzione della CO2 tra il 2010 e il 2018. Inoltre, a Collodi e Altopascio: sono stati installati impianti fotovoltaici per circa 3000 kW, con cui si riesce ad alimentare tutti gli uffici.
Per quanto riguarda l’attenzione alla Vita sulla terra la plastica e il packaging, la sostenibilità viene declinata seguendo il trend ‘pastic less’, utilizzando incarti compostabili e riciclabili, riducendo l’uso della plastica negli imballaggi (-15% del peso della plastica) e riducendo la generazione dei rifiuti: 80% della produzione di rotoli con imballo secondario riciclato al 60%; imballo primario con 30% di materiale riciclato dal recupero domestico.
Roberto Galli è il nuovo presidente AfidampCOM
L’assemblea di AfidamCOM, l’Associazione Italiana dei distributori di Macchine, Prodotti e Attrezzature per la Pulizia Professionale, ha eletto Roberto Galli, titolare della Erremme di Omegna, alla guida dell’associazione per il prossimo biennio 2019-2020 AfidampCOM.
Classe 1965, già componente del Consiglio Direttivo uscente, Galli è stato membro della Commissione che ha redatto l’ultima pubblicazione di Afidamp “Il manuale della Ristorazione”.
“Assumo con grande orgoglio e motivazione la guida di AfidampCOM nella consapevolezza di poter continuare a contribuire allo sviluppo della professionalità delle aziende del nostro settore – ha dichiarato Galli – Ringrazio il mio predecessore Francesco Bertini per la sua instancabile guida negli ultimi 7 anni, certo di poter contare ancora sul suo supporto.”
Nel Consiglio Direttivo sono stati eletti: Francesco Marinoni di Progiene 2000 (Vicepresidente), Barbara Bottoni di BOTTONI srl, Stefano Siclari di DELFIN COMMERCIALE, Barbara Pedrini di ICA SYSTEM, Gianni Tartari di SIL ADVANCED, Francesco Bertini di TEMACO.
Durante l’assemblea, tenutasi presso la sede milanese di Afidamp, Francesco Bertini, presidente uscente, ha ripercorso le tappe del suo mandato ringraziando tutti per la preziosa collaborazione ed augurando buon lavoro al neo eletto.
“Termino il mio mandato di Presidenza lieto di aver avuto la possibilità di dare un contributo a quella straordinaria fucina di idee che è Afidamp e al network che negli anni è riuscita a creare come collante dei diversi attori del nostro mondo – ha commentato Francesco Bertini, presidente uscente di AfidampCOM – Continuerò con piacere a collaborare con AfidampCOM, di cui resto membro del Consiglio Direttivo, supportando il nuovo Presidente”.
AfidampCOM è l’anima commerciale del mondo Afidamp e raccoglie distributori, concessionari e rivenditori di attrezzature, macchine, prodotti e servizi per la pulizia professionale. Da oltre trent’anni promuove la cultura dell’igiene in Italia e gli esperti della sua rete offrono soluzioni per ogni problematica legata alla pulizia in campo professionale.
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