Finanziamenti rifiutati: protocollo d’intesa tra ABI e associazioni

ABI, Alleanza delle Cooperative Italiane, Cia-Agricoltori Italiani, CLAAI, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confindustria, Confimi Industria, Rete Imprese Italia (che riunisce Casartigiani, CNA, Confartigianato Imprese, Confcommercio – Imprese per l’Italia e Confesercenti), hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sulle modalità che le banche aderenti devono seguire per dare riscontro alle micro, piccole e medie imprese sulle motivazioni sottostanti l’eventuale decisione di non accoglimento della loro domanda di finanziamento.

Con la sottoscrizione del protocollo, l’Italia è il primo paese nel quale si dà attuazione ai principi guida europei definiti lo scorso anno, secondo gli auspici della Commissione Europea, dalle associazioni di rappresentanza del credito, con il supporto delle organizzazioni di rappresentanza delle imprese. Il tema dei bisogni delle imprese, comprese le medie e piccole, è seguito con attenzione dalla Federazione bancaria europea a Bruxelles, anche in termini di chiarimenti in caso di finanziamenti non andati a buon fine.

L’obiettivo dell’iniziativa, che si inquadra nel progetto della costruzione di un mercato unico dei capitali in Europa, è quello di mettere in condizioni le imprese di comprendere meglio le ragioni sottostanti l’eventuale mancato accoglimento delle proprie richieste di finanziamento e assumere le misure necessarie per superare le proprie debolezze nell’accesso al credito.

Su richiesta dell’impresa, la banca fornisce, entro trenta giorni, in forma scritta e in modo chiaro indicazioni utili all’impresa sulle possibili aree di miglioramento riguardo in particolare: la struttura finanziaria, la capacità reddituale, l’iniziativa imprenditoriale oggetto della richiesta di finanziamento, le garanzie prestate e/o gli elementi informativi messi a disposizione della banca per la sua valutazione.

Le banche informano le imprese interessate circa le procedure, i dati e la documentazione necessarie per la corretta presentazione della domanda di finanziamento, nonché sulle modalità per ottenere il riscontro in caso quest’ultima non vada a buon fine.

Nel protocollo è inoltre fatta salva la possibilità per le banche di fornire un riscontro più dettagliato rispetto a quanto previsto o secondo modalità più favorevoli per le imprese.



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