FEDERTURISMO: estate in crescita

Il tempo e le sue variazioni, gli incendi e gli eventi imprevedibili (casuali o causati) condizionano le scelte delle vacanze degli italiani. Che già, visto le condizioni economiche non propriamente floride, sono attinti a come e dove spendere. Anche perché per molti i ritmo lavorativo non sia  arresta ad agosto, come succedeva fino a non troppi anno fa,.

Quali saranno le scelte di italiani e stranieri in quelle che da sempre sono state tra le destinazioni mare preferite per l’estate, e che potrebbero condizionare le prenotazioni di chi non si era ancora organizzato? Vediamo le news da Federturismo.

Da Federturismo qualche input

Nonostante l’inflazione e il rincaro dei prezzi, luglio, a parte qualche Regione che ha registrato una significativa contrazione, si è comunque chiuso in linea con lo stesso periodo dello scorso anno e per il mese di agosto si prevede nelle principali città d’arte (Roma, Firenze, Venezia e Napoli) un’occupazione camere dell’85% in prevalenza da parte di turisti stranieri: tedeschi, francesi e americani.

La vacanza balneare rimane sempre la prima scelta degli italiani, ma il caldo record ha fatto registrare un’impennata di richieste anche per la montagna che registra un +2% rispetto al 2022.

Si continuano a preferire le mete nazionali, solo un italiano su tre sceglie l’estero, a volte perché più competitivo come nel caso dell’Egitto o della Tunisia o per affezione verso le isole spagnole e greche. Ma i rincari, che trascinano al rialzo le tariffe degli aerei hanno rallentato la scelta da parte di molti di destinazioni a lungo raggio come Stati Uniti, Caraibi o Seychelles.

Un elemento da sottolineare rimane comunque che il caro vita ha comportato per i nostri connazionali la riduzione della durata del soggiorno ad una settimana, la compressione della spesa facendo tornare in auge la vecchia vacanza last minute.

Quanto successo quest’estate – dichiara la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli – è un campanello d’allarme che impone a tutti noi una riflessione perché ondate di calore sempre più frequenti e intense potrebbero portare nei prossimi anni a cambiare le abitudini dei turisti, modificando la geografia delle vacanze verso destinazioni più fresche rispetto al sud Europa o a far slittare, soprattutto nel caso della clientela straniera, le vacanze in primavera- autunno“.



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