Progetto RETRACE: al via il primo Stakeholder Group Meeting

Dalla valorizzazione dei residui di lana al reimpiego delle componenti dei veicoli a fine vita, sino al riuso degli scarti nelle costruzioni edili: sono solo alcuni esempi di buone pratiche nell’ambito dell’economia circolare, tra quelli discussi ieri nel corso del primo Stakeholder Group Meeting del progetto RETRACE (A Systemic Approach for REgions TRAnsitioning towards a Circular Economy), coordinato dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e con la Direzione per la competitività del sistema regionale della Regione Piemonte.

Il progetto RETRACE, volto a proporre nuove policy per la promozione dell’economia circolare e del design sistemico a livello regionale, è il vincitore del bando europeo Interreg Europe, con oltre 1.5 milioni di euro di finanziamento in quattro anni per lo scambio e il trasferimento di buone pratiche unitamente a partner provenienti da Francia, Slovenia, Spagna e Romania.

L’analisi di numerose good practice locali legate al tema dell’economia circolare in Piemonte è stata all’ordine del giorno dell’incontro, che ha visto la partecipazione degli stakeholder regionali di RETRACE, tra i quali figurano incubatori d’impresa, poli di innovazione, Camera di Commercio di Torino, fondazioni e associazioni.

Partendo dalla discussione dei singoli casi studio si è proceduto con l’analisi delle politiche che hanno permesso l’attuazione di tali buone pratiche, in linea con gli obiettivi del progetto RETRACE.

Gli esempi discussi hanno incluso progetti finanziati attraverso bandi europei, come ad esempio il progetto GreenWoolF sviluppato all’interno del bando Life+ che si occupa della valorizzazione degli scarti di lana sulcida, o il progetto di ANFIA per la valorizzazione degli scarti delle automobili nato a seguito della normativa europea sulla dismissione dei veicoli a fine vita.

Le buone pratiche presentate hanno riguardato settori molto diversi tra loro, come l’agroalimentare, i rifiuti speciali, le materie plastiche, l’edilizia e l’energia; la selezione operata ha avuto infatti l’obiettivo di mostrare la vasta possibilità di applicazione dell’approccio sistemico e dei principi dell’economia circolare in numerosi campi.

A seguire, è stata presentata la seconda field visit delle sette previste dalla tabella di marcia del progetto RETRACE, che avrà luogo nella regione francese dell’Aquitania (partner del progetto) il 22-23 settembre 2016 e a cui avranno la possibilità di partecipare due tra i quattordici stakeholder regionali coinvolti per confrontarsi insieme ai partner del progetto su queste tematiche a livello europeo. Infine, si è lavorato insieme per l’organizzazione del primo Regional Dissemination Event previsto a Torino per l’autunno 2016.

Una progettazione, intelligente, sostenibile e inclusiva che sia in grado di prevedere, per ogni singola parte del ciclo di vita dei prodotti, il contenimento degli scarti e quando questi necessariamente si realizzano, la loro valorizzazione per non produrre rifiuti; esattamente come il ciclo della natura, che trasforma tutto ciò che crea. Questo è il concetto di base del design sistemico e del progetto RETRACE (A Systemic Approach for REgions TRAnsitioning towards a Circular Economy), uno dei 64 concept finanziati in tutta Europa dal programma Interreg Europe che beneficerà di oltre 1.5 milioni di euro in 4 anni.

Il progetto RETRACE metterà in rete cinque diverse regioni di paesi europei – Italia, Spagna, Francia, Slovenia e Romania.

I referenti del progetto avranno quindi come obiettivo la definizione di specifiche policy territoriali da mettere a disposizione dei policy maker partecipanti all’iniziativa, per l’Italia la Regione Piemonte. Il progetto RETRACE consolida infatti una virtuosa intesa tra il Politecnico e gli enti locali, che a partire dalla fine dello scorso anno ha visto l’università e il Consiglio regionale siglare un protocollo d’intesa teso allo sviluppo territoriale tramite l’approccio sistemico e la circular economy. I primi due anni del progetto saranno incentrati sulla ricerca e la selezione di best practice, mentre gli ultimi due anni saranno dedicati alla fase di implementazione sui vari territori.



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