Nel corso dell’Osservatorio Assocasa, che si è svolto a ottobre e durante il quale sono stati presentati i dati relativi al Market Monitor del settore della detergenza, si è parlato anche di AI.
Infatti, all’evento ha partecipato anche la divisione BASES del gruppo NielsenIQ-GFK, che ha approfondito il tema dell’intelligenza artificiale applicata all’innovazione aziendale attraverso un ampio confronto. Un argomento di grande interesse che ha coinvolto tutti: dal lancio di Chat GPT a fine novembre 2022, l’intelligenza artificiale (IA) è diventata un tema molto dibattuto in ambito aziendale.
A circa due anni di distanza, può essere interessante capire quale è lo stato dell’arte della tecnologia e che ruolo possa avere l’intelligenza artificiale in un ambito strategico per le aziende del cleaning: l’innovazione di prodotto, più nello specifico la generazione di nuove idee di prodotto e la selezione di quelle a maggiore potenziale.
Durante l’intervento sono emersi quesiti interessanti, nello specifico:
- Quanto sono affidabili i risultati che si ottengono con l’IA?
- L’adozione dell’IA comporta dei vantaggi in termini di efficienza?
- L’intelligenza umana continua ad avere un ruolo anche nei processi in cui viene utilizzata l’IA? Se sì quale?
Le conclusioni tratte dal prezioso intervento sono state:
- In tema di affidabilità, l’IA, già oggi, riesce a fornire risultati prossimi a quelli che si possono ottenere intervistando consumatori reali. Ciò è principalmente dovuto alla mole di dati di qualità raccolti, imprescindibili per addestrare l’intelligenza artificiale. È importante ribadire che, quando parliamo di IA, la qualità degli output dipende dalla qualità degli input, intesi sia come istruzioni date all’IA sia come dati usati per l’addestramento dell’IA stessa. A tal proposito, sono in via di sviluppo modelli che tengono fortemente in considerazione le specificità della categoria in cui si lavora.
- In termini di efficienza, i vantaggi di efficienza che si possono ottenere con l’IA sono impressionanti: mediamente, nei progetti di innovazione, si può arrivare a risparmiare il 30-50% del tempo, mantenendo, come scritto in precedenza, un buon livello di affidabilità. Proprio in virtù di questo, alcuni dei leader mondiali del mondo dell’home care già utilizzano regolarmente l’IA come parte integrante dei propri processi di innovazione.
- Infine, a fronte di tutta l’enfasi sulla IA degli ultimi due anni, viene da chiedersi se l’intelligenza umana possa avere ancora un ruolo importante. Fortunatamente la risposta è sì: rimane fondamentale sia per fornire gli input corretti all’intelligenza artificiale sia per decodificare i risultati correttamente, depurandoli da eventuali bias o allucinazioni in cui potrebbe incorrere l’intelligenza artificiale.
Ben vengano dunque i grandi vantaggi di efficienza che l’intelligenza artificiale può portare ad aziende di qualunque dimensione, a patto che rimanga salda una guida umana che conosca bene pregi e difetti di questo insieme di tecnologie per utilizzarle e indirizzarle al meglio.
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