Nasce la nuova Confindustria

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Al via la riforma

L’Assemblea straordinaria di Confindustria ha approvato ieri il nuovo Statuto, che rende operative da subito le linee guida della Riforma del sistema associativo approvata dalla Giunta lo scorso ottobre.

Dopo soli 15 mesi dall’insediamento della Commissione Pesenti e dai lavori del Comitato di implementazione – guidato da Antonella Mansi – quella del 2014 è la terza riforma in più di 100 anni di storia,  e presenta una struttura più snella, più efficace, meno costosa.

È un giorno storico per noi – ha commentato Giorgio Squinzi,  presidente di Confindustria, siamo di fronte a una vera e incisiva trasformazione del sistema. Oggi nasce la Confindustria di domani, grazie alla volontà e al coraggio delle associazioni e dei territori, che sono la nostra vera ricchezza. Confindustria non può e non vuole fare a meno delle sue peculiarità settoriali e delle sue eccellenze produttive. Abbiamo realizzato una spending review di sistema, mirata, che ci consentirà, grazie ai processi aggregativi, di essere più autorevoli ed efficaci”.

Tra le principali novità…

Da 3 a 2 gli organi direttivi:

il Consiglio di Presidenza, l’attuale Comitato di Presidenza, composto da 10 membri (incluso il presidente). Ne fanno parte di diritto il Presidente di Piccola Industria, il Presidente dei Giovani Imprenditori e il Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale (che sarà alternativamente un imprenditore del Nord e del Sud; il primo sarà di diritto del Sud); il Consiglio Generale – che sostituisce la Giunta – sarà composto da circa 160 membri, (meno del il 30% rispetto agli attuali). Può essere costituito, ad avviso del presidente, un Advisory Board, organo consultivo di elaborazione strategica per la presidenza di Confindustria.

Viene soppresso il Consiglio Direttivo.

Tutte le associazioni di sistema partecipano all’Assemblea dei Delegati (oggi Assemblea Generale).

In tre anni, inoltre, si dimezzerà il numero delle associazioni (oggi 258), portando a compimento un percorso verso l’aggregazione e la razionalizzazione (con fusioni, patti federativi e altre formule organizzative).

Sarà rafforzata la presenza in Europa: a Roma si aggiunge la sede di Bruxelles e una nuova struttura, che funzionerà di raccordo con le Confindustria estere e per tutte le attività internazionali.

L’Assemblea  ha anche approvato il nuovo Codice Etico di Confindustria che aggiorna, integra e rafforza il sistema etico-valoriale codificato per la prima volta nel 1991, per riaffermare quanto il rigoroso rispetto della legalità sia patrimonio imprescindibile del sistema.

Il Codice è suddiviso in una Carta dei valori e dei principi, una Carta degli impegni pe un Codice di condotta.

Rimangono in vigore la direttiva del 1992 (che disciplina le sanzioni, decadenza e sospensione dalle cariche associative e da incarichi esterni, per gli imprenditori in ipotesi di reati contro la PA) e la direttiva del 2010, che ha introdotto una normativa indirizzata solo alle associazioni del Mezzogiorno (recepita volontariamente anche da associazioni del Centro-Nord) per sanzionare ogni tipo di comportamento legato a infiltrazioni malavitose di stampo mafioso.

 La nuova normativa adegua l’impianto etico-valoriale di Confindustria all’attuale contesto, estendendo la Carta dei valori e dei principi alla sostenibilità, all’innovazione e alla competitività e implementando gli orientamenti di comportamento.



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