Vittoria Orsenigo
I cambiamenti climatici fanno spostare anche le piante. Letteralmente. Il riscaldamento globale sta sconvolgendo gli equilibri naturali in modo inaspettato. Se è noto che molte specie animali si stanno spostando verso zone più fresche, un nuovo studio rivela un fenomeno altrettanto sorprendente: le piante europee stanno letteralmente “migrando” verso ovest.
Uno studio intitolato “Unexpected westward range shifts in European forest plants link to nitrogen deposition”, pubblicato su Science da un team internazionale di 31 scienziati guidati da Pieter Sanzuk del Forest & Nature Lab dell’Universiteit Gent, ha rivelato che l’inquinamento da azoto e, in misura minore, il cambiamento climatico sono i principali fattori alla base dei sorprendenti spostamenti verso ovest nella distribuzione delle piante.
Contrariamente di ciò che si crede comunemente, cioè che l’aumento delle temperature stia spingendo molte specie verso aree più fredde e settentrionali, questo studio dimostra che gli spostamenti verso ovest sono 2,6 volte più probabili degli spostamenti verso nord. I ricercatori hanno osservato che molte specie vegetali forestali europee si stanno spostando verso ovest a causa degli alti livelli di deposizione di azoto, sfidando la credenza comune che il cambiamento climatico sia la causa principale dello spostamento delle specie verso nord. Questa scoperta rimodella la nostra comprensione di come i fattori ambientali, e in particolare l’inquinamento da azoto, influenzino la biodiversità.
Acetosella – Oxalis acertosella
I principali risultati dello studio sono che le piante forestali europee modificano la loro distribuzione a una velocità media di 3,56 chilometri all’anno. Il 39% delle specie s i sposta verso ovest. Gli spostamenti verso nord sono osservati solo per il 15% delle specie.
Per alcune piante il cambiamento è rapido: l’acetosella si sposta verso ovest a una velocità di circa 3 miglia all’anno. E spesso le piante amanti dell’azoto stanno soppiantando la vegetazione autoctona.
Gli alti livelli di deposizione di azoto dall’inquinamento atmosferico consentono una rapida diffusione di specie vegetali tolleranti all’azoto principalmente dall’Europa orientale. L’insediamento di queste specie altamente competitive in aree con alti livelli di deposizione di azoto spesso avviene a scapito delle specie vegetali più specializzate. I risultati evidenziano che i futuri modelli di biodiversità sono guidati da interazioni complesse tra molteplici cambiamenti ambientali, e non dovuti ai soli effetti esclusivi del cambiamento climatico. Comprendere queste interazioni complesse è fondamentale per i gestori del territorio e i decisori politici per proteggere la biodiversità e il funzionamento degli ecosistemi.
Mi è venuto in mente Il giorno dei trifidi (The Day of the Triffids), romanzo di fantascienza di John Wyndham pubblicato nel 1951 (ne è stato anche tratto un film nel 1963, uscito in Italia come ‘L’invasione dei mostri verdi‘). Pubblicato nella serie Urania (mi sembra ma sono passarti molti, molti anni) lo ricordo ancora come un affascinante e pauroso distorcimento della realtà. Gli alberi e le piante stanno ferme. Ma, a quanto pare, anche nella realtà non lo fanno.
Però finché tengono giù le loro radici…