Ricordo quando la plastica ha cominciato a entrare a passo di carica nella nostra vita quotidiana: allegra, colorata, sembrava una soluzione pratica e comoda. Nel corso degli anni abbiamo imparato a conoscerla e riconoscerla: la situazione si è modificata e abbiamo dovuto tutti diventare consapevoli che le comodità si pagano.
Non dimentichiamo che il mondo delle industrie dell’imballaggio utilizza in modo massiccio la plastica: vedremo le novità nella prossima edizione di IPACK-IMA Milano (dal 20 al 30 maggio 2025), la fiera internazionale dedicata alla lavorazione e al confezionamento, ai materiali e alle tecnologie per il mondo food e non food, e i cambiamenti per l’adeguamento alle nuove normative PPWR – Packaging Waste Regulations – che l’Unione Europea intende applicare.
La plastica ha una seconda vita. Come va il riciclo?
A questo proposito le Associazioni – Assorimap, Assoambiente e Utilitalia – si muovono perché venga riconosciuto formalmente il contributo del riciclo meccanico, premiata l’azione virtuosa delle aziende impegnate nel recupero di materia, mantenendo la competitività delle materie plastiche riciclate e introducendo un fattore di stabilità e certezza nelle congiunture di maggior volatilità del mercato. Secondo i dati di un recente Studio del Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea il riciclo meccanico delle plastiche può evitare fino a 7,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno in Italia.
Per ogni tonnellata di polimero riciclato, infatti, la riduzione delle emissioni è compresa tra 1,1 e 3,6 tonnellate rispetto all’incenerimento, allo smaltimento in discarica e alla produzione di polimeri vergini. E questo da solo permetterebbe al nostro paese di raggiungere l’obiettivo di abbattimento delle emissioni fissato dal Piano Nazionale per l’Energia e il Clima (PNIEC) per il settore della gestione dei rifiuti entro il 2040. Per questo le Associazioni chiedono un forte sostegno istituzionale consentirebbe di sviluppare ulteriormente un settore di interesse pubblico che, grazie alla raccolta differenziata, rappresenta l’anello finale della filiera del riciclo, in linea con gli obiettivi europei di economia circolare, la Direttiva SUP e il nuovo Regolamento Imballaggi.
Le buone iniziative volontarie
Oltre 133mila chilogrammi di plastica e rifiuti sono stati rimossi da coste, argini e luoghi naturali grazie a 11.268 volontari impegnati in 223 pulizie ambientali su tutto il territorio italiano. Nello scorso settembre, un intero fine settimana è stato dedicato alla tutela di mari, fiumi e corsi d’acqua. Questi i risultati di ‘Sea & Rivers’, evento nazionale organizzato da Plastic Free Onlus, l’organizzazione di volontariato attiva dal 2019 nel contrastare l’inquinamento legato all’abuso di plastica. E ci sembra giusto ricordarlo. L’impegno di tutti alleggerisce il problema. Info su www.plasticfreeonlus.it
Plastica d’artista
A ECOMONDO, Il 5 e 6 novembre l’artista Massimo Marchiori, in arte Stari Ribar, realizzerà un’opera dal titolo “Balastica” che verrà costruita nello stand di Coopservice, utilizzando i rifiuti raccolti in mare e sulle spiagge.
L’opera, realizzata con il coinvolgimento dei visitatori, vuole rappresentare una balena realizzata con plastica raccolta in mare, come tutte le opere dell’artista, che mediante la sua arte educa il pubblico al rispetto dell’ambientale, spingendolo verso il riciclo e una corretta raccolta dei rifiuti. Dopo Ecomondo, l’opera sarà esposta al Festival dell’Acqua di Torino e successivamente sarà collocata nel nuovo Hub Innovazione che Coopservice sta completando presso la sede centrale di Reggio Emilia.
La certificazione Plastica Seconda Vita
È stata di IPPR, Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo, di creare per primo, in Italia e in Europa, un’etichetta ecologica per materiali e prodotti in plastica riciclata: la certificazione PSV Plastica Seconda Vita. Il suo scopo è quello di certificare i materiali e i manufatti ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti plastici e al contempo introdurre due concetti molto importanti: la qualità e la rintracciabilità dei materiali riciclati.
Il marchio Plastica Seconda Vita ha l’importante missione di promuovere e comunicare il contenuto di riciclato per mettere in risalto il grande potenziale delle materie plastiche nella realizzazione dell’economia circolare.
La Certificazione ,Plastica Seconda Vita punta sulle garanzie offerte dagli standard tecnici di settore UNI UNIPLAST 10667 e EN 15343 e dalle verifiche di parte terza operate da enti di certificazione accreditati, applica il concetto di “rintracciabilità” dei materiali riciclati e ne calcola il contenuto secondo quanto previsto dalla norma UNI EN ISO 14021. Inoltre, rende più visibili e più identificabili i beni in materie plastiche da riciclo che vengono destinati alle Pubbliche Amministrazioni e/o alle società a prevalente capitale pubblico, nonché alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata) e ai privati cittadini. Per questo motivo IPPR pubblica e mantiene costantemente aggiornato il Repertorio dei materiali e manufatti a marchio “,PlasticaSeconda Vita”.