Il settore dei Servizi è il futuro dell’occupazione

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Comparto economico ‘Labour Intensive’ da 135 miliardi di fatturato, il Facility Management aumenterà ancora nei prossimi anni il numero di occupati raggiungendo i 3,5 milioni.

Portare il numero di occupati nel settore dei servizi a toccare nei prossimi anni quota 3,5 milioni, incrementandolo del 40% rispetto agli attuali 2,5 milioni e sviluppando a pieno un comparto capace di raggiungere i 200 miliardi di fatturato: è questo l’obiettivo dichiarato da ANIP (Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e Servizi Integrati) nell’ambito di LIFE, il primo spazio-evento italiano dedicato al comparto del Facility Management concluso a Milano che ha sancito nuova possibilità di sviluppare un fronte comune delle imprese dei servizi tra tutte le associazioni che oggi lo rappresentano.

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Una prospettiva di sviluppo in controtendenza rispetto ad altri settori industriali quali il manifatturiero che, secondo le parole di Lorenzo Mattioli, presidente di ANIP, “deve inevitabilmente passare attraverso una radicale riforma degli appalti, quella prevista per la primavera del 2016, dove il recepimento delle Direttive Comunitarie possa portare semplificazione, trasparenza e maggior qualificazione dei servizi”.

Una semplificazione più che mai necessaria, dato che, come ha dichiarato nell’ambito del convegno il commissario ANAC Michele Corradino, “oggi in Italia la disciplina sugli appalti è regolata da oltre 1.000 norme che negli ultimi 8 anni sono state modificate per ben 223 volte, portando un groviglio legislativo senza precedenti che ne rende letteralmente impossibile l’applicazione”.

Partendo da questo presupposto, le imprese dei servizi che si sono ritrovate all’interno dello spazio-evento LIFE chiedono a gran voce, con le parole del presidente ANIP, un nuovo sistema di gestione degli appaltiche sappia garantire trasparenza, controllo della legalità, qualità dei servizi offerti, importando dal mondo anglosassone il principio dell’Accountability e consentendo di conseguenza al cittadino stesso di diventare assoluto protagonista nella valutazione di un determinato servizio.

Perché – continua Mattioli – nessuno meglio di chi entra in contatto quotidianamente con i servizi può essere in grado di giudicarli in modo equo e privo di ombre”.

Nel corso di LIFE non sono mancati momenti intensi di dibattito e di confronto, che ha visto il comparto dei servizi interloquire con esponenti del mondo politico, economico e imprenditoriale.

Sono invece mancati i sindacati, che nonostante il nostro invito hanno scelto di non prendere parte all’evento – prosegue il Mattioli – a loro la nostra associazione rivolge un messaggio molto chiaro: il Job Act non si tocca perché il futuro occupazionale passa da una legislazione sul lavoro che deve prevedere flessibilità e qualificazione”.

Con queste progettualità si chiude la due giorni di LIFE e si apre un programma ancora più ambizioso, che porterà il mondo dei servizi a essere protagonista nella riforma della Legge sugli Appalti e ad avere una voce in capitolo importante nel dibattito sulla revisione della normativa del lavoro.



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