Il Direttore Generale dell’International Labour Organisation (ILO) chiede ai Ministri dell’ambiente e del lavoro un allineamento delle politiche per lo sviluppo sostenibile. Guy Ryder, infatti, sostiene che “La sostenibilità ambientale è un dovere, anche da una prospettiva del mercato del lavoro”.
“La transizione verso un’economia verde è possibile solo con il coinvolgimento attivo del mondo del lavoro” ha affermato Ryder in occasione del primo incontro congiunto dei Ministri dell’ambiente e dei Ministri del lavoro dell’Unione Europea, aggiungendo: “Il mondo non dovrebbe dover scegliere tra creazione di occupazione e tutela dell’ambiente”.
Un maggior numero di posti di lavoro verdi porteranno anche a un footprint più sostenibile in Europa. Attualmente, le emissioni di gas serra sono tre volte superiori dei livelli ammissibili, se il mondo non vuole superare il riscaldamento globale di 2 gradi Celsius entro la fine del secolo.
I temi sono tanti
Oltre alla preoccupante situazione dell’ambiente, persiste il problema della disoccupazione in Europa. La crisi economica iniziata nel 2008 ha causato la perdita di quasi 10 milioni di posti di lavoro in Europa. L’ILO prevede che, entro il 2019, saranno 25 milioni le persone al di fuori del mercato del lavoro.
La situazione ha colpito in particolare i giovani. In molti paesi dell’UE, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 20/30 per cento delle persone tra i 16 e i 25 anni.
La grave situazione dell’occupazione nell’UE è legata ai bassi livelli di investimento. Tuttavia, una transizione controllata verso un’economia più verde potrebbe invertire la rotta di questo tragico scenario sia per l’occupazione che per il cambiamento climatico, ha sottolineato Ryder.
Secondo gli studi, ad esempio, per ogni punto percentuale guadagnato in termini di efficienza, ci sarebbe un aumento tra i 100.000 e i 200.000 posti di lavoro.
Anziché continuare nella strada del ‘business as usual’, con le politiche verso un’economia più verde sarebbe possibile attirare maggiori investimenti, ridurre le emissioni e generare milioni di posti di lavoro.
Secondo l’ILO, il mercato globale delle tecnologie in materia di ambiente, guidate dal settore energetico e dell’efficienza energetica, avrebbe un valore di 4,4 miliardi di euro nel 2025.
Aprire gli orizzonti
Per Ryder, storicamente l’Europa si è concentrata sul miglioramento della produttività del lavoro trascurando la produttività energetica e delle risorse. Negli ultimi 50 anni, la produttività del lavoro è quadruplicata mentre quella energetica è cresciuta meno del 25%.
Riferendosi al Green Action Plan della Commissione Europea per le piccole e medie imprese (PMI), il Direttore ha sottolineato che il green tech è in prevalenza nelle mani delle PMI. Ha aggiunto che sia le PMI che le imprese più grandi hanno il problema di trovare lavoratori con le giuste competenze in materia di green economy. Questo aspetto è stato evidenziato dal primo studio dell’ILO sui lavori ‘verdi’ del 2008 e riconfermato da quello sulle competenze in materia di lavori verdi che l’ILO ha realizzato con la Commissione Europea nel 2011.
L’iniziativa Build Up Skills, sostenuta dalla UE, stima che entro il 2020 oltre 4,4 milioni di lavoratori avranno bisogno di essere riqualificati nei settori della efficienza energetica e rinnovabili.
Le priorità dell’ILO
L’ILO attribuisce la priorità alla duplice sfida di preservare l’ambiente e creare posti di lavoro dignitosi e sufficienti.
Nel 2013, la Conferenza Internazionale del Lavoro ha adottato una serie di conclusioni sullo sviluppo sostenibile, il lavoro dignitoso e i lavori ‘verdi’, per una giusta transizione verso un’economia più verde. Ryder ha incoraggiato i Ministri a utilizzare questo quadro nell’elaborazione delle politiche a livello nazionale e regionale. Ha aggiunto che l’ILO è disponibile a lavorare con gli Stati membri dell’UE, le parti sociali e la Commissione Europa nel percorso verso una economia più verde e per la creazione di lavoro dignitoso per tutte le donne e gli uomini: “Gli attori del mondo del lavoro, compresi governi, datori di lavoro e lavoratori, devono essere consultati nell’elaborazione delle politiche e sulla resilienza ambientale e climatica del mondo delle imprese e dei luoghi di lavoro”.
Cos’è l’ILO
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) è l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere il lavoro dignitoso e produttivo in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità umana per uomini e donne. I suoi principali obiettivi sono: promuovere i diritti dei lavoratori, incoraggiare l’occupazione in condizioni dignitose, migliorare la protezione sociale e rafforzare il dialogo sulle problematiche del lavoro.
L’ILO è l’unica agenzia delle Nazioni Unite con una struttura tripartita: i rappresentanti dei governi, degli imprenditori e dei lavoratori determinano congiuntamente le politiche e i programmi dell’Organizzazione.
L’ILO è l’organismo internazionale responsabile dell’adozione e dell’attuazione delle norme internazionali del lavoro. Forte dei suoi 185 Stati membri, l’ILO si prefigge di assicurare che le norme del lavoro siano rispettate sia nei principi che nella pratica.