Essity: una ricerca sull’igiene nelle scuole italiane

La scuola è luogo fondamentale di formazione, dove i ragazzi iniziano l’impegnativo percorso verso l’età adulta. L’educazione, anche dal punto di vista delle buone pratiche, è più che mai importante nell’attuale di pandemia causa Covid-19, in cui l’attenzione alla pulizia e all’igiene risulta fondamentale.

La ricerca ‘L’igiene nelle scuole italiane – Nuove esigenze e aspettative nello scenario Covid-19′, commissionata da Essity e condotta dall’Istituto di Ricerca Sociale e di Marketing AstraRicerche (effettuata ad agosto 2020), che ha coinvolto 817 residenti in Italia, genitori di studenti tra i 6 e i 14 anni, ha messo in luce particolari aspetti su ciò che ci si aspetta a proposito di igiene e sicurezza.

Infatti, l’indagine dimostra come il tema della pulizia e dell’igiene negli ambienti scolastici sia diventato essenziale per i genitori italiani, addirittura più dell’impegno contro il bullismo e la discriminazione.

I problemi della scuola: le difficoltà rilevanti

Al primo posto si trovano quelli relativi alle strutture, ma è coinvolgono anche in misura significativa gli aspetti igienici (la scarsa igiene/pulizia e la mancanza di materiali per l’igiene: sono molto importanti/gravi per il 60%, molto o abbastanza importanti/gravi almeno per l’80%).

Gli aspetti igienici sono segnalati più dalle donne, residenti nel Sud, genitori di bambini sotto ai 10 anni: il 62% ritiene molto importanti le difficoltà determinate da scarsa igiene e pulizia, e anche (per il 61%) l’inadeguatezza di materiali per l’igiene.

Cosa pensano i genitori della scuola

I sentimenti sono contrastanti: Il 39,9% prova vicinanza e simpatiaIl 38,0% prova gratitudineIl 38,8% esprime preoccupazione e ansia (con ben il 15,6% che li prova intensamente) e il 38,8% è insoddisfatto. Proprio sulla base dei sentimenti espressi nei confronti della scuola italiana è stata definita una tipologia che vede prevalere (anche se di poco) i negativi (leggermente più donne – 39% – residenti nel Nord-Ovest – 39% – e nel Triveneto – 38%).

La scelta della scuola e il ruolo dell’igiene

Nella scelta della scuola i genitori si affidano in primo luogo alla reputazione della scuola stessa, ma valutano anche la qualità delle aule, dei laboratori e dei materiali utilizzati nonché il livello di igiene e pulizia, che contano più dell’impegno contro bullismo e discriminazione e della presenza di approcci speciali alla didattica.

Più di due terzi del campione considera la scuola un luogo in cui si impara l’importanza della pulizia e dell’igiene: e questo deve avvenire con la spiegazione degli effetti negativi della mancanza di pulizia (decisamente la prima scelta: 67,3%).

Momenti e luoghi fondamentali per l’igiene

Ci sono dei momenti in cui l’igiene delle mani è imprescindibile:

  • Dopo essere andati in bagno: 94,9%
  • Prima di andare in mensa: 92,4%
  • Dopo la lezione di educazione fisica: 91,3

Ancora più importante è la pulizia degli ambienti: 95,3%. In particolare, dei bagni (51,1% al primo posto e 90,3% tra i primi tre) e delle aule (32,9% al primo posto e 86,8% tra i primi tre). La palestra è superata persino dall’aula magna.

E sono molti gli elementi che si vorrebbero trovare nelle scuole per garantire una maggiore igiene. Tra questi si segnala la richiesta della ‘presenza di dispenser di igienizzante’ (91,1% di cui il 64,3 molto) e un numero più elevato di personale addetto alle pulizie (90,2% di cui 62,3% molto). Tutti elementi che si devono mantenere anche dopo il ‘ritorno alla normalità’.

Tra le figure preposte al controllo di igiene e pulizia, secondo i genitori intervistati, c’è il personale scolastico: il preside (54,9%), poi i ‘bidelli’ (43,0%) e un po’ meno i docenti (33,3%). Secondo il 51,9% dovrebbe essere la ASL ad occuparsi di tali controlli e il 45,9% pensa ad una commissione composta da personale scolastico e genitori.

www.tork.it

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