Vittoria Orsenigo
L’Agenda 2030 dell’ONU è il punto di riferimento dell’impegno per la sostenibilità che accomuna i paesi delle Nazioni Unite. L’obiettivo numero 17 si riferisce a città e comunità ecosostenibili. L’Agenda 2030 ci ha posto di fronte a una sfida ambiziosa: rendere le nostre città luoghi vivibili, inclusivi e sostenibili. Entro il 2050, infatti, si stima che il 70% della popolazione mondiale che raggiungerà i 9,8 miliardi di persone (secondo stime ONU) vivrà in aree urbane.
Una concentrazione di persone così elevata pone sfide enormi in termini di consumo di risorse, inquinamento e gestione dei rifiuti. Le città europee sono chiamate a svolgere un ruolo fondamentale nel raggiungimento del traguardo net zero (neutralità climatica) entro il 2050, obiettivo del Green Deal europeo. A oggi però la maggior parte dei loro abitanti sono esposti a livelli di inquinamento atmosferico “pericolosi”, segnala l’Agenzia europea per l’Ambiente.
Le città devono esse modelli efficienti: L’Europa ha avviato per questo una missione specifica: realizzare 100 città climaticamente neutre e intelligenti entro il 2030.Si tratta di una delle sei missioni per offrire soluzioni concrete ad alcune delle nostre più grandi sfide. Hanno obiettivi ambiziosi e forniranno risultati tangibili entro il 2030. Alcune delle città chiamate a diventare esempi e riferimenti internazionali sono italiane.
Cosa significa costruire città sostenibili?
In sintesi, costruire città sostenibili significa:
– Garantire a tutti un alloggio adeguato: case sicure, convenienti e accessibili.
– Migliorare la mobilità: incentivare l’uso di mezzi pubblici, piste ciclabili e pedonalizzazioni.
– Ridurre l’inquinamento: migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua.
– Gestire i rifiuti: promuovere la raccolta differenziata e il riciclo.
– Aumentare il verde urbano: creare spazi verdi accessibili a tutti.
– Adattare le città ai cambiamenti climatici: mettere in atto misure per mitigare gli effetti di eventi estremi come ondate di calore e alluvioni.
Una città è un piccolo mondo
Le città sono fatte di persone e il tema sociale non è secondario, quindi l’obiettivo è ambientale, ma anche economico e sociale. Una città sostenibile è una città più vivibile, più sana e più attrattiva per i cittadini e per le imprese. Ed è necessario l’impegno di tutti, perché ognuno di noi può contribuire a rendere la propria città più sostenibile, adottando comportamenti più rispettosi dell’ambiente, come Utilizzare i mezzi pubblici o la bicicletta; Ridurre la produzione di rifiuti; Scegliere prodotti a basso impatto ambientale; Partecipare alle iniziative locali.Tutto considerato, la grande sfida è fare diventare le città come i paesi di un tempo, in cui l’elemento umano-e le esigenze umane – sono la misura di una civiltà ‘di ritorno’. Con l’evoluzione e le sfide di oggi (e domani). Forse è un po’ azzardato, ma non significa un ritorno nostalgico nella concezione di ‘città a misura d’uomo’, ma una nuova consapevolezza della responsabilità che abbiamo, perché i nostri figli e i nostri nipoti possano vivere meglio, in modo pieno e consapevole delle proprie responsabilità (che consentono di vivere una vita migliore). L’impegno è grande, ma è anche un’opportunità per costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni future.
Le città italiane sotto esame: l’esempio di Parma
Anche le nostre città sono chiamate a fare la loro parte. L’indice di sostenibilità urbana ci offre un quadro chiaro della situazione: molte città italiane presentano ancora criticità significative in termini di qualità dell’aria, mobilità sostenibile e gestione dei rifiuti.
Parma si è distinta a livello nazionale e internazionale per il suo impegno verso la sostenibilità. La città emiliana è stata selezionata tra le 100 città europee che si sono impegnate a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Parma ha presentato, seconda città italiana in assoluto, il proprio Contratto Climatico di Città. Sono entrati così nell’elenco delle proposte urbane diverse misure che spaziano dall’avvio di comunità energetiche al potenziamento delle installazioni di impianti fotovoltaici. A quest’ultimo riguardo si è attuata l’analisi con droni delle superfici del territorio cittadino per la potenziale installazione di impianti fotovoltaici, a terra e sulle coperture (individuando anche tetti in amianto, civili e industriali da bonificare) per lo sviluppo anche di agrivoltaico. Tra le azioni utili che intende concretizzare Parma c’è anche la volontà di monitorare lo stato dei consumi di tutti gli edifici pubblici e di ridurre le emissioni tramite forestazione, elettrificazione, coinvolgendo in questo percorso decine di partner industriali e istituzionali. Energia, verde urbano e illuminazione: anche questi sono punti focali, che vanno considerati e approfonditi per una ‘città sostenibile’.
‘Ecosistema Urbano’: un termometro della Sostenibilità
Un ecosistema urbano può essere definito come l’ambiente in cui l’uomo interagisce con le varie componenti sia di tipo biotico che abiotico. Quello urbano può essere considerato un ecosistema transitorio, cioè non basta l’attività antropica dell’uomo per raggiungere una situazione di stabilità. Come ecosistema urbano si intendono le città.
‘Ecosistema Urbano’ di Legambiente
Ecosistema Urbano è un rapporto di Legambiente, realizzato con la collaborazione scientifica di Ambiente Italia e l’editoriale de Il Sole 24 Ore. Questo studio pioneristico a livello mondiale si propone di organizzare i dati ambientali delle città per fornire un criterio di valutazione della sostenibilità e un benchmarking delle prestazioni ambientali. L’obiettivo principale di Ecosistema Urbano è misurare la ‘febbre’ ambientale delle città capoluogo e valutare l’efficacia delle misure adottate dalle amministrazioni pubbliche. In altre parole, il rapporto funge da termometro della sostenibilità urbana.
La raccolta dei dati
Ogni anno, il rapporto raccoglie informazioni su 125 parametri ambientali attraverso questionari, interviste dirette ai 105 comuni capoluogo di provincia e altre fonti statistiche. Questo processo genera un corpus totale di oltre 125mila dati, che vengono sintetizzati in indicatori di qualità ambientale suddivisi in tre macro-classi: indicatori di pressione, indicatori di stato e indicatori di risposta. Come in altre indagini che costruiscono un ranking, Ecosistema Urbano utilizza un indice basato su una scala delle prestazioni per i vari indicatori, sommando successivamente i risultati. Dall’analisi integrata di queste diverse performance si ricava la classifica finale delle città. Ecosistema Urbano non è solo uno strumento di valutazione, ma anche una guida per le amministrazioni pubbliche e i cittadini, per comprendere meglio le sfide ambientali e lavorare insieme verso città più sostenibili. Il rapporto di Legambiente, in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, ha rivelato le performance ambientali delle città italiane. Reggio Emilia si è classificata come la migliore città tra i 106 capoluoghi, superando Trento e Parma, rispettivamente al secondo e terzo posto.
Nella top ten dominano le città del Nord Italia, con l’Emilia Romagna che emerge come la regione con più capoluoghi green. Bologna è l’unica grande città nelle prime dieci posizioni. Le metropoli come Milano, Napoli e Roma sono in affanno, mentre il Meridione conta otto capoluoghi tra le ultime dieci posizioni. Tuttavia, Cosenza si distingue al 13° posto. Legambiente ha sottolineato che, sebbene sia in atto una rivoluzione ecologica nelle città, il progresso è troppo lento. L’associazione ha lanciato un appello per un green deal made in Italy, che includa una strategia nazionale urbana per affrontare temi come la crisi climatica, l’inquinamento, la mobilità e la rigenerazione urbana.
Le mappe interattive di Legambiente e de Il Sole 24 Ore analizzano i 106 capoluoghi e i 20 indicatori distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia (Legambiente ecosistemi.legambiente.it e Il Sole 24 ore).
Per saperne di più:
https://www.eea.europa.eu/en/topics/in-depth/air-pollution