Afidamp: segnali positivi dall’indagine Cerved

AFIDAMP ha presentato l’indagine qualitativa sul settore distribuzione nel professional cleaning, realizzata da Cerved ON, proseguendo l’attività di ascolto e monitoraggio dei player di settore, in modo puntuale e approfondito, riconfermando la sensibilità dell’associazione alle dinamiche settoriali e di mercato.

Da questa analisi emergono segnali positivi con previsione di crescita del fatturato per oltre il 40% delle aziende, grazie anche al ritorno di rapporti continuativi con la clientela. Punto di forza del settore l’elevata specializzazione.

L’indagine, condotta da marzo a maggio 2022 su un campione di 250 aziende (87 in più rispetto all’anno precedente), ha previsto la somministrazione di un questionario realizzato ad hoc.

L’obiettivo principale dell’indagine era rilevare l’andamento del mercato in termini dimensionali, identificare l’offerta e le caratteristiche delle aziende che operano nel settore. Inoltre, l’intento era anche individuare i punti di forza e di debolezza del settore, raccogliere spunti sulle previsioni future delle aziende del settore e monitorare la conoscenza delle l’attività promosse dall’associazione.

Il questionario è stato somministrato con doppia metodologia di rilevazione: interviste via web agli associati (C.A.W.I.) e interviste telefoniche condotte da intervistatori specializzati (C.A.T.I.).

Segnali positivi

Dai risultati è emerso che circa il 40% delle aziende prevede una crescita futura di fatturato, poco meno della metà ritiene invece che assisterà a una conferma degli attuali risultati. Le aziende con più di 10 dipendenti risultano essere le più ottimiste, mentre la quota di pessimisti è molto contenuta e decresce all’aumentare delle dimensioni aziendali.

Gli aspetti più critici riguardano in primo luogo la riduzione dei margini (in particolare per le piccole imprese) seguita dai ritardi nei pagamenti e dalla concorrenza dei produttori, oltre alla frammentazione del mercato e alla concorrenza di soggetti non qualificati esterni al settore.

L’aumento dei prezzi delle materie prime, contrariamente all’andamento della situazione nazionale, non sembra essere ancora un fattore di criticità. Soltanto il 16,6% dell’intervistati lo rileva al momento come un problema per lo sviluppo e l’andamento della propria attività. A questo però si aggiunge un 16,1% che sottolinea la rilevanza della concorrenza dei gruppi internazionali, come ulteriore fattore critico per il mercato italiano.



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