Sicurezza: robot collaborativi

Robot collaborativi ed esoscheletri, una sfida tra opportunità e sicurezza sul lavoro. Un workshop Inail esamina il tema per prevenire i disturbi muscoloscheletrici.

La Direzione regionale Lazio dell’Inail, nell’ambito della campagna europea “Ambienti di lavoro sani e sicuri”, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), ha approfondito l’argomento nel workshop che si è svolto l’8 novembre a Roma nell’Auditorium Inail di piazzale Pastore.

La campagna dell’Agenzia europea nel triennio 2020-2022, con lo slogan “Alleggeriamo il carico!”, punta i riflettori proprio sui Dms., e si concentra sulla prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici, causa principale delle malattie professionali.

Sostituendo gli esseri umani nei lavori pesanti e pericolosi, i robot collaborativi e gli esoscheletri possono contribuire a ridurre il rischio di Dms, che in Italia causano due terzi delle malattie professionali.

Si deve ancora capire pienamente, però, il ruolo di questi dispositivi nei diversi contesti produttivi e quali i nuovi rischi legati al loro impiego per i lavoratori.

Sicurezza, tema cruciale

In apertura, il vicepresidente dell’Inail, Paolo Lazzara, ha sottolineato l’importanza della ricerca Inail per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.

L’Inail – ha sottolineato Lazzara – ha raggiunto ormai livelli di eccellenza sia sul piano della ricerca sia rispetto alle prassi applicative, in un circolo virtuoso che dalla teoria passa alla pratica e dalla pratica ritorna alla teoria”.

Il workshop, come ha spiegato il direttore regionale del Lazio, Domenico Princigalli , è stato organizzato “per fare il punto della situazione sulle soluzioni che l’innovazione tecnologica mette a disposizione per prevenire i disturbi muscoloscheletrici, approfondendo le opportunità offerte dalla robotica collaborativa”.

Le due tavole rotonde 

Nella prima tavola rotonda , moderata da Fabrizio Benedetti, coordinatore generale della Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) dell’Inail, è stato fatto il punto sulla legislazione, a livello europeo e nazionale, ancora poco coerente e che rallenta la diffusione di questa robotica , soprattutto nelle Pmi.

Nella seconda Emanuela Pregnolato, dell’Area economica e internazionalizzazione dell’Anfia, Associazione nazionale della filiera dell’industria automobilistica, ha ricordato la collaborazione avviata con l’Inail, che nell’aprile 2020 si è tradotta in un protocollo d’intesa.

L’Anfia, inoltre, collabora con l’Istituto nell’ambito del progetto europeo Sophia, che ha come obiettivo principale lo sviluppo di nuove reti di sensori intelligenti e di tecnologie robotiche collaborative.

Tecnologie che dovrebbero ridurre il rischio biomeccanico a cui sono esposti i lavoratori che eseguono attività di movimentazione manuale dei carichi nelle piccole e medie imprese.

Ed è anche necessario non trascurare gli aspetti sociali legati a questa rivoluzione tecnologica, a partire dall’utilizzo dei fondi stanziati per il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Abbiamo un’opportunità – ha detto l’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Claudio Di BerardinoLe risorse del Pnrr, infatti, si sommeranno a quelle del nuovo settennato di fondi europei. I prossimi cinque anni devono quindi servire per trasformare il nostro modello di sviluppo, in modo da superare le distorsioni della situazione pre-pandemia”.

Informazione e formazione

Di Berardino ha annunciato “entro la fine dell’anno, una vasta campagna di informazione per sensibilizzare sulla prevenzione, un bando per la formazione rivolto soprattutto alle piccole e piccolissime imprese.

Inoltre, un protocollo con l’Inail per la diffusione nelle scuole della cultura della sicurezza e l’istituzione di un osservatorio regionale sugli infortuni sul lavoro”.

Per Cesare Damiano, presidente della Commissione prevenzione del Consiglio di amministrazione Inail, “il Pnrr indica la strada di una transizione necessaria di tipo ecologico, digitale e infrastrutturale, ma non è altrettanto attento al sociale.

Quindi si corre il rischio di avere una società in cui da una parte si trova la tecnologia dell’esoscheletro e dall’altra lavoratori sfruttati e sottopagati (come quelli indiani dell’Agro Pontino). Credo molto alla vocazione sociale dell’Inail, al sistema premiale, ai bandi Isi, ovvero al core business dell’Istituto, che dobbiamo potenziare ulteriormente”.

A Damiano ha fatto eco il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail, Giovanni Luciano, che ha sottolineato come nel Pnrr ci sia “tutto tranne che la sicurezza sul lavoro, che è considerata un accessorio”.

Il Civ “ha sempre insistito molto nello spingere l’Inail a fare ancora di più per la prevenzione”, ha aggiunto Luciano, che ha definito la campagna dell’Eu-Osha “fondamentale, perché parla della prevenzione di disturbi che hanno un impatto molto negativo non solo sulla salute dei lavoratori, ma anche sulla produttività delle imprese”.

Inoltre è importante la “prevenzione in cui i lavoratori e i loro rappresentanti partecipano insieme ai datori di lavoro alle decisioni in materia di salute e sicurezza all’interno delle aziende”.



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