2 La Transizione Digitale

  1. UN MONDO DA INTERPRETARE
  2. LA TRANSIZIONE DIGITALE
  3. LE AZIENDE E LA SOSTENIBILITÀ
  4. LA SANITÀ: LA PAROLA ALLE AZIENDE

LA TRANSIZIONE DIGITALE

Cosa pensano le Aziende sul tema della transizione digitale e quali difficoltà incontra il settore nel tenersi al passo con i tempi sono i temi di punta per uno sviluppo coerente in una prospettiva economica più ampia, in cui il piano degli incentivi sull’Industria 4.0 hanno avuto un grande impatto.

Certamente gli incentivi hanno dato una forte spinta in questo senso, incrementando l’attenzione all’aggiornamento, ma ora, qual è il panorama che si presenta, esistono ancora ’le zone d’ombra’? Esiste ancora questa forte spinta a investire sul cambiamento? Alle Aziende la risposta, che abbiamo fatto iniziare ai produttori di macchine, molto coinvolti sul tema.

COMAC conferma che negli ultimi anni grazie agli incentivi governativi per il Piano di Transizione 4.0 si è verificato un notevole sviluppo nell’ambito dell’automazione e della robotica. “La scarsità di materie prime e la difficoltà nel reperimento delle componenti elettriche ha rappresentato solo in parte un ostacolo per i costruttori di macchine – commenta Paolo TaosoLe nuove tendenze del settore cleaning sono orientate sempre più verso la digitalizzazione dei processi, e la gestione delle macchine”.

Gabriella Bianco conferma l’importanza di questa spinta economica anche per IPC: “Nonostante i problemi che abbiamo dovuto affrontare, come ad esempio la difficoltà di reperimento di materie prime, componenti elettriche ed elettroniche e il caro energia, il 2022 ha costituito un vero e proprio record per i costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in particolare per il settore della pulizia, record che ha raggiunto risultati mai toccati prima per quasi tutti gli indicatori economici”. Secondo IPC sono stati proprio questi incentivi 4.0 che, nel 2022 con aliquote decisamente elevate, hanno dato spinta e incoraggiamento alla domanda interna.

Anche Dante Rossetti, concorda e ha fiducia nel futuro: “Per ora sulla spinta finanziaria ci siamo accorti che la transizione digitale ha avuto un’interessante partenza anche in termini di volumi. E Lavor ha fiducia nel futuro: “Ci aspettiamo uno sviluppo magari più lento dei prossimi anni ma un continuo sviluppo che porterà ad interessanti quote di mercato per i prodotti ‘connessi’”.

Incentivi, strumento facile per coinvolgere, ma l’interesse continuerà?

Gli incentivi per lo sviluppo sono sempre uno strumento utile per facilitare gli investimenti, ma a volte possono avere qualche controindicazione – è il commento di Stefano Grossocome spostare l’attenzione dal fine ultimo dell’incentivo al beneficio economico che l’azienda può ottenere. È successo così anche con il 4.0 che ha avuto un grande riscontro negli anni precedenti, mentre nel 2023, con la riduzione dell’incentivo, sta vivendo una battuta d’arresto.

Si può dire che fattore determinante per molti è stato quindi il beneficio fiscale a motivare l’aggiornamento tecnologico, non la digitalizzazione in sé come valore. ISC crede molto nell’innovazione sia dei sistemi di pulizia, sia dei processi che possono ottimizzare la gestione dei servizi (come la gestione intelligente della flotta). E annuncia: “Stiamo realizzando uno studio sui dati raccolti fino ad ora, per poter mostrare i risultati reali di un sistema avanzato di fleet management”.

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Da parte di KlinMak Eugenio Cagna sottolinea: “La strada è ancora molto lunga, ma ci stiamo tutti arrivando.  Non tanto per le agevolazioni, sicuramente interessanti ma da una certa cifra in su (> 10K), ma per la cultura che prevede una maggiore attenzione alla macchina, alla sua attività nel ciclo di vita, alla sua manutenzione e così via”.

Sulla digitalizzazione “siamo appena agli inizi, ossia, siamo ancora nella fase 1, nella fase di lancio – commenta Bruno Ferrarese, Idrobase – “ISSA Pulire ha fatto bene a interessare questo sviluppo con il programma Hackthon al quale Idrobase partecipa sponsorizzando una squadra di studenti”.

Guardiamo al futuro, quindi. “L’IoT (Internet of Things) sugli apparecchi professionali aiuterà sicuramente a fornire informazioni importanti e accessibili sull’utilizzo del prodotto – è il parere di Stefano Polti.
A questo proposito informa che l’Azienda ha vinto un Bando per la selezione di progetti di innovazione, ricerca industriale promosso dal MADE Competence Center Industria 4.0 in collaborazione con il Politecnico di Milano.

Il Centro di Competenza supporterà l’Azienda nel percorso di trasformazione di Polti verso l’Industria 4.0. Una collaborazione che “è iniziata dall’adozione del cosiddetto metodo Kaizen all’interno dei flussi di produzione, allo scopo di ridurre al minimo ogni spreco di materiali, tempo, risorse umane e ridurre i costi. In una seconda fase collaboreremo anche ad un processo di inserimento dell’IoT in un DDV ad uso professionale che diventerà intelligente e connesso”.

I.C.F.for, come rende noto il presidente Sergio Antoniuzzi, recentemente fatto nuovi investimenti che riguardano il settore produttivo. Sono stati installati dei nuovi miscelatori, ma “abbiamo anche investito in tecnologia approntando la produzione di una nuova linea di riempimento automatico e confezionamento dei flaconi con delle caratteristiche rispondenti all’industria 4.0, in questo modo siamo riusciti ad ottimizzare riducendo i costi di produzione”.

Per Luca Cocconi sicuramente Industria 4.0 ha portato incentivi molto interessanti per il mercato finale creando nuove opportunità per le aziende che avevano necessità di cambiare il parco macchine per la pulizia e il lavaggio dei pavimenti, sostituendole con modelli di ultima generazione dove la componente digitale soprattutto nella tracciabilità era un plus determinante per accedere agli incentivi previsti.

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