La tendenza: meno cooperative ma più forti

Unirsi per affrontare in modo più competitivo il mercato: meno cooperative, quindi, ma più forti, perché se è vero che da soli si può andare più veloci, è solo insieme che si va più lontano. Le cooperative italiane, sia per vocazione che per oggettivi limiti strutturali e di contesto, sono consapevoli che se vogliono continuare a crescere devono provare a farlo insieme. Sinergie, alleanze e aggregazioni sono le strade da percorrere per non perdere competitività e quote di mercato. Una cooperativa su dieci nel primo quadrimestre del 2017 si è posta come obiettivo quello di dare vita ad aggregazioni, in particolare attraverso processi di fusione, alleanze strategiche o tramite l’adesione a forme organizzative allargate (in alcuni casi si tratta di percorsi associati all’espansione delle attività in altri mercati). A rivelarlo è la decima indagine congiunturale realizzata dagli uffici studi delle tre organizzazioni che danno vita all’Alleanza delle Cooperative (Agci, Confcooperative e Legacoop) che contiene le previsioni per i primi quattro mesi del 2017 e traccia un bilancio sull’ultimo quadrimestre dello scorso anno. Ecco, in sintesi, i principali dati.c20

Domanda: Per 7 cooperative su 10 negli ultimi 4 mesi del 2016 la domanda è stata stabile. Prevalgono di poco quelle cooperative che hanno registrato un miglioramento (15%) rispetto a quelle che invece hanno visto diminuire le vendite (14%). Non va meglio sul fronte della domanda estera, data in crescita solo dal 16% delle cooperative che esportano. Stabile per 1 su 2, mentre è diminuita per 1 su 3.

Prezzi di vendita: I prezzi di vendita sono rimasti inalterati per 8 coop su 10. Tuttavia, si segnalano dei riallineamenti verso l’alto, principalmente in alcuni comparti della filiera agroalimentare.

Il fatturato: Grazie soprattutto alla componente stagionale 8 coop su 10 hanno fatto segnare un volume d’affari stabile o positivo. In particolare, la crescita del fatturato ha interessato il 33% delle cooperative, mentre per il 50% è rimasto stabile.

I pagamenti: Sul fronte dei pagamenti, dalla Pa non arrivano notizie particolarmente positive: per 7 cooperative su 10 non c’è stato alcun miglioramento dei tempi di pagamento, mentre per il 13% le condizioni sono addirittura peggiorate. Nei rapporti con i clienti privati le coop che hanno visto allungarsi i tempi sfiorano il 20%.

Il posizionamento competitivo: Nell’ultimo quadrimestre 2016 per 3 cooperative su 4 la percezione del posizionamento competitivo è rimasta invariata. Si attesta su livelli leggermente più alta la quota di chi ha definito migliorata la posizione concorrenziale, il 13%, rispetto a chi, invece, l’ha giudicata peggiore, 9%.

L’occupazione: Prosegue, anche oltre le attese, il miglioramento della dinamica congiunturale della forza lavoro occupata, grazie ai saldi positivi non solo nella cooperazione sociale, ma anche nei servizi e nell’agroalimentare. Una forte debolezza si registra invece nel settore manifatturiero, in quello delle costruzioni, nella distribuzione e nella pesca. Nel complesso, sebbene il 62% delle cooperative abbia mantenuto stabili i livelli occupazionali nell’ultimo quadrimestre dell’anno, il 24% ha espresso indicazioni di aumento, il 14% di contrazione.

Gli ostacoli alle attività: La prevalente stazionarietà della domanda è indicata da oltre il 50% delle cooperative come il principale ostacolo, seguito nell’ordine, con il 18%, dalla concorrenza sleale, le offerte al massimo ribasso e la cooperazione spuria; dalla scarsa liquidità, ritardati pagamenti e difficoltà di accesso al credito, 7%; eccesso di burocrazia, fisco e corruzione, 6%; inefficienze interne, costo del lavoro e difficoltà di reperire manodopera qualificata, 4%.

PREVISIONI

La fiducia: Calma piatta. Il 72% delle cooperative non prevede significative correzioni al rialzo per l’economia italiana per i prossimi mesi. In particolare, i pessimisti, 17%, superano gli ottimisti fermi all’11%. A livello settoriale il saldo dei giudizi è negativo in tutti i settori, tranne in pochi comparti dei servizi. Anche su base territoriale prevale, in tutte le macro aree, un saldo negativo nei giudizi sul futuro a breve del Sistema Italia. Solo 1 su 5 prevede un recupero della domanda entro i primi 4 mesi del 2017, mentre i prezzi di vendita si manterranno stabili per la quasi totalità delle cooperative (82%). Fatturato in crescita per l’agroalimentare sostenuto dall’aumento dei prezzi. Anche per i prossimi mesi non sembra venire meno la tendenza alla crescita della forza lavoro occupata nelle cooperative, previste assunzioni in 1 coop su 5.

 

 



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