“Il turismo italiano è al collasso, un’industria da 4.2 milioni di addetti e 232 miliardi di euro di contributo al PIL (pari al 13%, ndr) che rappresenta il motore economico di intere regioni è oggi totalmente ferma – dichiara la vicepresidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli –. Se non verrà subito dichiarato lo stato di crisi del settore e non verranno prese specifiche misure di sostegno rischiamo di non risollevarci più. Questa è una situazione mai vista, intere categorie produttive sono ferme e non ripartiranno probabilmente nemmeno dopo la fine del lockdown a causa della perdita totale del mercato estero e delle pesanti misure di contenimento sociale che di fatto dimezzeranno ulteriormente la capacità di offerta di tutti i nostri comparti. Chiediamo formalmente lo stato di crisi al governo come ultima speranza per poter salvare il salvabile“.