Sicurezza alimentare: un rapporto della UE

In tema di sicurezza degli alimenti, la legislazione c’è, ma richiede uno sforzo imponente per applicarla ed effettuare i controlli.

Le autorità nazionali sono competenti per applicare il regolamento, che richiede di studiare la presenza di oltre 8.000 sostanze chimiche negli alimenti.

In un rapporto pubblicato martedì 15 gennaio, la Corte dei conti europea afferma che il sistema europeo di monitoraggio e controllo della presenza di sostanze chimiche negli alimenti è “solido” ma “sopraffatto“.

In un contesto di crescente preoccupazione tra gli europei in merito alle sostanze che si portano in tavola, l’istituzione, che garantisce una sana gestione dei fondi UE, ha esaminato la sicurezza alimentare europea concentrandosi sui prodotti chimici.

La Corte dei conti sottolinea che il sistema è “solido“, basato sulla prevenzione, ma incontra “incoerenze e sfide“, secondo Janusz Wojciechowski, responsabile della relazione. “I controlli degli Stati membri riguardano alcuni prodotti chimici più frequentemente di altri“, afferma la Corte dei conti, che ha controllato tre paesi: Paesi Bassi, Slovenia e Italia, e ha interrogato la Commissione per altri membri dell’UE.

Affidarsi anche ai laboratori privati

L’audit mostra che gli Stati membri tendono a concentrare i controlli sui residui di pesticidi, sui medicinali veterinari e sui contaminanti (prodotti non intenzionalmente aggiunti), ma non sempre coprono determinati ingredienti regolamentati, come gli aromi alimentari e enzimi.

Il quadro legislativo per la sicurezza alimentare nell’UE è estremamente dettagliato, afferma la Corte dei conti: oltre 8.000 sostanze chimiche sono quindi regolamentate. La valutazione scientifica è nelle mani dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), ma le autorità nazionali sono competenti per applicare il regolamento. Ma “le autorità pubbliche stanno lottando per assumersi tutte le loro responsabilità“, dice l’istituzione, che raccomanda l’uso di controlli aggiuntivi da parte di laboratori privati, come già praticato nell’agricoltura biologica.

Necessità di finanziamenti

In un’e-mail, l’EFSA sottolinea che questo rapporto “conferma i limiti di risorse dell’EFSA, una preoccupazione evidenziata per diversi anni“. La Commissione europea ha inoltre presentato una proposta di modifica dello statuto dell’EFSA, in particolare rafforzando i suoi finanziamenti.

Un portavoce dell’EFSA afferma che la relazione della Corte dei conti può “essere utile per alimentare la discussione politica in corso“.

Fonte: Le Monde



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