Sicurezza alimentare: a dicembre dello scorso anno è stato presentato il rapporto annuale sulle zoonosi e le malattie a trasmissione alimentare.
di Chiara Merlini
Non sempre è facile parlare di temi importanti che riguardano la salute senza creare allarmismi e innescare segnali di pericolo. Allarmismo no, ma sana cautela e conoscenza dei rischi possibili sì: questo a mio parere è l’approccio più adatto per parlare di argomenti che toccano direttamente la questione salute (e vale per tanti altri casi!).
La sicurezza alimentare, lo sappiamo bene, è un argomento di primaria importanza in ogni settore in cui si tratta il cibo, dalla fonte primaria alle seguenti trasformazioni.
Per tenere sotto controllo e aggiornato il quadro, i centri epidemiologici di ogni Stato hanno predisposto controlli per individuare gli agenti patogeni e monitorare la loro presenza nei diversi distretti.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) a dicembre 2022 hanno pubblicato il rapporto annuale su zoonosi, agenti zoonotici e focolai epidemici di malattie a trasmissione alimentare (‘The European Union One Health 2021 Zoonoses Report’). I dati raccolti sono relativi ai 27 Stati membri UE, l’Irlanda del Nord (limitatamente ai dati su alimenti e animali) e 9 Paesi non-membri.
I lavori sono stati coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che ha guidato un team di esperti del Consorzio ZOE (Zoonoses under a One health perspective in the EU) di cui fanno parte, oltre all’ISS, l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, quello dell’Abruzzo e Molise (capofila del Consorzio), della Lombardia ed Emilia Romagna e l’Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail (ANSES).
Cosa dice il rapporto
Nel 2021, i casi di zoonosi più segnalati nell’uomo sono stati la campilobatteriosi e la salmonellosi (in aumento rispetto al 2020 e inferiore rispetto al periodo 2017-2019, pre-pandemia).
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Salmonella (vettoriale)
La raccolta e l’analisi dei dati a livello dell’UE sono state ancora influenzate dalla pandemia di COVID-19 e dalle misure di controllo adottate negli Stati membri. La yersiniosi è stata la terza zoonosi più segnalata nell’uomo, seguita dalle infezioni da Escherichia coli produttore di Shiga tossina (STEC – Shiga toxin-producing Eschercihia Coli) e da Listeria monocytogenes. Le infezioni da L. monocytogenes e da West Nile virus sono state le malattie più gravi, con il maggior numero di ricoveri e tassi di mortalità più elevati.
Nel complesso, gli Stati membri hanno segnalato più focolai e casi di origine alimentare nel 2021 rispetto al 2020. Alla Salmonella Enteritidis spetta il primato come causa più frequente per le epidemie di origine alimentare. Il rapporto EFSA/ECDC fornisce aggiornamenti anche su altre zoonosi prioritarie come le brucellosi e tubercolosi da Mycobacterium bovis o M. caprae, trichinellosi ed echinococcosi, e su toxoplasmosi, rabbia, Coxiella burnetii (febbre Q) e tularemia.
Una parentesi su STEC
L’Escherichia coli fa parte della normale microflora del tratto gastrointestinale di mammiferi e uccelli, ma alcuni ceppi sono stati associati a malattie gastrointestinali sia nell’uomo, sia negli animali. Questi ceppi sono stati classificati in gruppi secondo la loro capacità di provocare danni (patogruppi) per la loro aggressività. Uno di questi gruppi è caratterizzato dalla produzione di potenti citotossine che inibiscono la sintesi proteica all’interno delle cellule eucariotiche*. Queste tossine sono ora denominate tossine Shiga (Stx), a causa della loro somiglianza con la tossina prodotta da Shigella dysenteriae: questi ceppi sono perciò definiti E. coli produttori di Stx (STEC).
La situazione in Italia
Nel 2021 il numero dei casi confermati di malattia riportato in Italia è aumentato rispetto al 2020 per tutte le zoonosi sottoposte a sorveglianza (tranne la trichinellosi, di cui non sono stati segnalati casi nel 2021) e delle infezioni da virus West Nile (5,8% casi in meno rispetto al 2020), nonostante l’Italia nel 2020 sia stata il Paese europeo con il maggior numero di notifiche di casi di questo tipo (43,0% del totale dei casi riportati in EU).
La salmonellosi anche nel 2021 è stata la zoonosi con il maggior numero di casi notificati, seguita da campilobatteriosi, listeriosi, infezioni da STEC, yersiniosi e brucellosi.
A confronto con i dati del 2020, l’aumento dei casi è stato particolarmente marcato per salmonellosi (+38,9%), infezioni da STEC (+44.4%), listeriosi (+55.5%), yersiniosi (+66.7%) e brucellosi (+77.8%) e più moderato per campilobatteriosi (+8,7%).
Il numero di casi di salmonellosi, listeriosi e yersiniosi nel 2021 superava anche quello dei casi degli ultimi tre anni pre-pandemici (2017, 2018 e 2019): si può trarre la conclusione che l’impatto – diretto e indiretto – delle misure di contenimento della pandemia su queste malattie sembra essere molto ridotto rispetto all’anno precedente. Nessun caso di febbre Q è stato segnalato in Italia nel 2021.
La salmonellosi in pole position
L’alto numero di casi di salmonellosi in Italia rispetto a quelli di campilobatteriosi i da alcuni anni rappresenta una singolarità delle zoonosi nel nostro Paese rispetto al resto d’Europa, dove i casi di campilobatteriosi nel 2021 erano più del doppio rispetto ai casi di salmonellosi. La sorveglianza da STEC si basa prevalentemente su un sistema sentinella di segnalazione dei casi di Sindrome Emolitico Uremica (SEU) attraverso il Registro Italiano SEU.
L’Italia non ha invece un sistema di notifica dei casi di echinococcosi, zoonosi considerata prioritaria dalla ‘Direttiva zoonosi’ (Dir. 99/2003 (CE)) e dei casi di toxoplasmosi. Recentemente il sistema di segnalazione delle malattie infettive è stato oggetto di una importante revisione (Decreto ”PREMAL” del Ministero della Salute del 7/3/2022) per migliorare le informazioni e l’efficacia della sorveglianza sulle malattie infettive, comprese quelle causate da agenti di zoonosi.
Le malattie a trasmissione alimentare
A proposito dei focolai epidemici di malattie a trasmissione alimentare (MTA), l’Italia ha riportato all’EFSA nel 2021 un totale di 94 focolai, con un totale di 1.142 casi (115 ospedalizzazioni e nessun decesso). La Salmonella è stato il patogeno più riscontrato, seguito da Campylobacter (N=10). Nella maggior parte dei focolai segnalati all’EFSA però non è stato possibile identificare l’agente che ha provocato la malattia. Norovirus e altri calicivirus sono i patogeni che hanno coinvolto il maggior numero di casi sebbene siano stati riscontrati in solo cinque focolai epidemici di MTA nel 2021.
In totale, in 21 focolai epidemici di MTA (22,3% del totale) è stato possibile identificare l’alimento coinvolto (gli alimenti, perché nella maggior parte si trattava di alimenti costituiti da più ingredienti).
*In biologia, organismo costituito da una o più cellule che, per definizione e in contrapposizione con quelle procariotiche, hanno un nucleo ben differenziato che contiene la maggior parte del DNA cellulare, racchiuso da un involucro poroso formato da due membrane.
Per saperne di più:
https://www.epicentro.iss.it/tossinfezioni/2011-2022
https://www.iss.it/web/iss-en/vtec-stec
https://www.epicentro.iss.it/zoonosi/rapporto-efsa-ecdc-zoonosi-ue-2021
https://extranet.who.int/libdoc.html
https://www.salute.gov.it/portale/expo2015/dettaglioVideoExpo2015.jsp?id=1476