Salute in città: le 15 mosse di Urban Health Rome Declaration

Il 13 dicembre a Roma, all’apertura dei lavori della Conferenza Internazionale “Health in The Cities”, ultima tappa della presidenza italiana del G7, per il settore Salute, il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, e il Presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani (ANCI), Antonio Decaro, hanno sottoscritto il manifesto “Urban Health Rome Declaration” che definisce le quindici azioni per migliorare la salute nelle città attraverso un approccio multisettoriale di politiche di promozione della salute nell’ambito del contesto urbano.

Il Ministro Lorenzin ha spiegato che: “Dobbiamo comprendere tutti che è necessaria una grande svolta. I cambiamenti climatici provocati dall’azione dell’uomo non sono un’invenzione, ma una realtà che incide sulla nostra salute e su quella dei nostri figli. Ormai ambiente e salute sono la stessa cosa”.

L’Urban Health Rome Declaration è il protocollo che definisce gli aspetti strategici di azione per migliorare la salute nelle città. Questo avviene attraverso un approccio di tipo olistico, per quanto riguarda la persona, e di tipo multisettoriale, per quanto attiene alle politiche di promozione della salute nell’ambito del contesto urbano.Schermata 2017-12-14 alle 10.15.55

Per il benessere della società, uno degli elementi fondamentali è senza dubbio il concetto di salute, sotto tutti i punti di vista: da quello psicologico alle condizioni naturali-ambientali; dalla sopravvivenza fisica alle condizioni economiche, sociali e culturali.

La salute deve essere considerata come un investimento e non solo come un costo. È per questo che l’Urban Health Rome Declaration considera la salute come un bene comune, da perseguire sia da parte dei cittadini, sia dei sindaci e degli amministratori locali, che devono proporsi come garanti di una sanità equa.

L’Urban Health Rome Declaration ha l’obiettivo di dare a ogni cittadino il diritto ad una vita sana, promuovendo la necessità di agire sui fattori ambientali e climatici per ridurre i rischi legati allo sviluppo di malattie correlate all’inquinamento atmosferico e ambientale.

Il protocollo, in linea con le raccomandazioni dell’OMS, stima 15 punti fondamentali da seguire:

1. Riconosce a ogni cittadino il diritto a una vita sana e integrata nel proprio contesto urbano e la salute dei cittadini come fulcro di tutte le politiche urbane.

2. Evidenzia che le amministrazioni devono impegnarsi nella promozione della salute dei cittadini, studiando e monitorando i determinanti della salute specifici del proprio contesto urbano, facendo leva sui punti di forza delle città e riducendo drasticamente i rischi per la salute.

3. Invita le Istituzioni sanitarie e i Sindaci ad assicurare un alto livello di alfabetizzazione (Health Literacy) e di accessibilità all’informazione sanitaria per tutti i cittadini, aumentando il grado di autoconsapevolezza.

4. Rileva la necessità di inserire l’educazione sanitaria in tutti i programmi scolastici, con particolare riferimento ai rischi per la salute nel contesto urbano.

5. Incoraggia ad attuare strategie per assicurare la promozione di stili di vita sani nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle grandi comunità e nelle famiglie.

6. Propone l’attuazione di politiche d’incentivazione rivolte alle imprese socialmente responsabili che investano in sicurezza e prevenzione e che promuovano la salute negli ambienti di lavoro.

7. Esorta a promuovere una cultura alimentare appropriata, attraverso programmi dietetici mirati, prevenendo l’obesità, le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2.Città-metropolitana

8. Incoraggia la creazione di iniziative locali per promuovere l’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria, con particolare riferimento alle malattie croniche, trasmissibili e non trasmissibili.

9. Richiama l’attenzione sulla necessità di ampliare e migliorare l’accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini, favorendo lo sviluppo psicofisico dei giovani e l’invecchiamento attivo.

10. Accoglie con estremo favore e incoraggia la condivisione di buone pratiche a livello locale, come la creazione di percorsi ciclo-pedonali per attività di running e walking, e l’utilizzazione degli spazi verdi pubblici attrezzati come “palestre a cielo aperto”.

11. Sollecita le amministrazioni locali a sviluppare politiche locali di trasporto urbano orientate alla sostenibilità ambientale e alla creazione di una vita salutare.

12. Sottolinea l’urgenza di agire direttamente sui fattori ambientali e climatici per ridurre i rischi legati allo sviluppo di malattie correlate all’inquinamento atmosferico e ambientale.

13. Ribadisce l’esigenza di considerare la salute delle fasce più deboli e a rischio, quale priorità per l’inclusione sociale nel contesto urbano.

14. Auspica una forte alleanza tra Comuni, Università, Aziende sanitarie, Centri di ricerca, industria e professionisti per studiare e monitorare a livello urbano i determinanti della salute dei cittadini.

15. Suggerisce la creazione della figura dell’Health City Manager, in grado di guidare il processo di miglioramento della salute in ambito urbano, in sinergia con le amministrazioni locali e sanitarie.
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