Rifiuti: premiate le ‘best practice’ della prevenzione

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Lavastoviglie mobili a noleggio e piatti ”veri” in occasione di eventi, sagre e feste; recupero dei pasti non consumati in mense scolastiche e aziendali e degli alimentari prossimi alla scadenza nei supermercati, da distribuire nelle strutture di solidarietà; incentivi all’uso dei pannolini lavabili al posto di quelli usa-e-getta; installazione in uffici di distributori d’acqua di rubinetto al posto di quella in bottiglia; spazi in cui si possono vendere o scambiare oggetti che non usano più, invece di buttarli via: sono alcune delle iniziative vincitrici del primo Premio nazionale sulla prevenzione dei rifiuti – promosso da Federambiente e Legambiente e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente – assegnato il 16 gennaio a Roma.
Tra le 77 iniziative candidate da 51 soggetti impegnati nella realizzazione di buone pratiche di prevenzione della produzione di rifiuti, la giuria ha scelto i vincitori delle diverse categorie: Regioni, Province, Comuni, imprese d’igiene urbana, altre imprese, terzo settore/associazioni, istituti scolastici.
Per la categoria pubbliche amministrazioni vincono Regione Marche, Provincia autonoma di Bolzano e Comune di Forlì; nella categoria Imprese di igiene urbana vince Hera Spa; nella categoria Imprese vince Mercatino Srl; nella categoria Terzo settore/Associazioni vince Cauto Cooperativa Onlus; nella categoria Istituti scolastici vinve l’Istituto comprensivo Scarperia San Piero a Sieve.
”Questa è la frontiera sulla quale attestare le buone pratiche ambientali – dichiara il presidente di Federambiente, Daniele Fortini – per gestire modernamente il ciclo dei rifiuti. Dobbiamo assolutamente ridurre gli sprechi, sostituire materie riciclate a quelle vergini, utilizzare biomateriali ed ecodesign perché la prevenzione, la riduzione dei rifiuti, non è rinuncia o privazione, ma semplicemente evoluzione in senso ecologico del sistema produttivo. Contrastare le deviazioni dannose del consumismo è sicuramente giusto”.
”L’importanza del tema della prevenzione nel ciclo dei rifiuti è un concetto condiviso sostanzialmente da tutti – commenta il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – ma è pure un’azione che non è stata mai praticata. Questo perché sono mancate politiche nazionali concrete, mentre esistono esperienze locali virtuose, come quelle che premiamo qui oggi. Su questo fronte l’Italia cambierà regime solo con l’adozione del ‘chi inquina paga’. Primo banco di prova per il Governo sarà il decreto che stabilirà come dovrà essere la nuova tariffa sui rifiuti che dovrà sostituire la Tares”.



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