(Staphylococcus aureus, photo credit: Janice Haney Carr)
Emergenza nel Regno Unito. I ‘super-batteri’ (così sono stati soprannominati) che si stanno diffondendo nel Paese, provocando infezioni molto gravi, potrebbero causare una vera e propria epidemia con una previsione di ben 200mila persone contagiate e 80mila vittime. Una possibilità, questa, che è stata paragonata al disastro del 1665, meglio conosciuta come “grande peste”.
A provocare tutto ciò sono dei batteri resistenti agli antibiotici che persistono soprattutto negli ambienti ospedalieri. A renderlo noto un rapporto del governo britannico dello scorso mese, che ha lanciato l’allarme sulla necessità di sviluppo di nuovi antibiotici per eliminare rischi di diffusione di infezioni, che nei prossimi 20 anni è destinato ad aumentare significativamente. Tra i batteri killer sono stati annoverati Escherichia Coli, Klebsiella Pneumoniae e Staphylococcus Aureus.
Come riporta un recente articolo del Sole 24 Ore sull’argomento: “Il rapporto dell’Ecdc del dicembre scorso ha ‘bocciato’ l’Italia nell’uso corretto degli antibiotici: il nostro Paese ha il non invidiabile primato di essere nella fascia con la più alta percentuale di resistenza praticamente per tutti i batteri.
Per il batterio Klebsiella Pneumoniae, tipico delle infezioni ospedaliere, la cui resistenza ai carbapenemi, l’ultima ‘trincea’ contro le infezioni, è quasi raddoppiata in media in Europa passando dal 4,6 all’8,3%, mentre nel nostro Paese è tra il 25 e il 50%.
La resistenza alla terza generazione di cefalosporine, sempre per la Klebsiella, ci vede nella fascia peggiore, quella tra il 25 e il 50%. Stesso discorso vale per Escherichia Coli e Acinobacter, due dei batteri che causano più comunemente infezioni, mentre anche per lo Staphilococcus Aureous resistente alla Meticillina (Mrsa), l’Italia vede percentuali da primato europeo, ‘fra il 25% e il 50%’”.
Ma la soluzione non risiede solamente nella creazione di antibiotici sempre più potenti. La prevenzione, infatti, è sicuramente l’arma più efficace che si ha contro i batteri killer.
La risposta ‘Pure Health’
I rivestimenti Pure Health, autosanificanti, antibatterici e autopulenti sono uno strumento di prevenzione unico nel loro genere, brevettato e totalmente italiano. Le resine, le ceramiche, le vetroresine e gli accessori Pure Health, hanno al loro interno una molecola, il Biossido di Titanio, che grazie all’azione della luce è in grado di abbattere il 99% dei batteri presenti nell’ambiente in cui viene utilizzato dopo solamente 90 minuti.
Proprio in relazione all’MRSA, uno dei batteri più pericolosi, un recente studio – stilato dal Prof. Stefano Petti (Full Professor Head of the Dental Section, Sanarelli Building) – del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università della Sapienza di Roma ha evidenziato come le superfici di POP Polimero Ossigenato Plastificato Pure Health hanno ridotto drasticamente la presenza dell’MRSA su tali superfici, nello specifico l’eliminazione del 90% del batterio entro i primi 90 minuti di attivazione fino a un’eliminazione del 99% in soli 180 minuti! (clicca QUI per scaricare la relazione).
È intervenuto sull’argomento Alessandro Costanzo, project manager Pure Health: “L’abuso di antibiotici, con l’andare del tempo, ne causa l’inefficacia, perché i microrganismi sviluppano una resistenza nei loro confronti quando vengono assunti con frequenza. Questa resistenza è il risultato di una mutazione a livello genetico che rende il microrganismo immune all’antibiotico, annullandone gli effetti.
Quindi essi potrebbero non essere una soluzione sempre efficace contro le infezioni da batteri che continueranno comunque a proliferare negli ambienti che viviamo quotidianamente. La soluzione? Sicuramente la pulizia e sanificazione continua di tali ambienti ridurrebbe drasticamente il rischio di contrarre infezioni da MRSA, E.Coli, Salmonella etc.
“La sanificazione – ha continuato Alessandro Costanzo – continua in certi ambienti come ospedali, scuole, asili e centri sportivi purtroppo non è mai efficace per svariati motivi e a volte i tradizionali sistemi di sanificazione eliminano il problema solo per poche ore (es. Ozono, Ionizzatore, prodotti chimici,etc.).
Per risolvere il problema siamo partiti dalla sanificazione delle ambulanze, dove il turnover continuo di pazienti malati e operatori creavano ambienti altamente contaminati e, dopo 7 anni di ricerca, abbiamo brevettato il Sistema Pure Health che permette una autosanificazione dei pavimenti e rivestimenti di tante tipologie di ambienti grazie ai nostri materiali: il POP FLOOR (PVC), le Ceramiche e le Resine.
Il nostro Pavimento Tripla A, cioè Antibatterico, Autosanificante e Autopulente, riduce i rischi di infezioni abbattendo il 99% di batteri, virus e muffe”.
Vivere e lavorare in ambienti che riescono autonomamente ad abbattere i batteri più resistenti e pericolosi è sicuramente una strada da percorrere per eliminare i rischi di epidemie, ma anche infezioni di piccola e grande portata, soprattutto negli ambienti ospedalieri oltre che nella vita quotidiana.