Il Gruppo di Lavoro EURACHEM / CITAC STMU 2015 (Measurement uncertainty and traceability) ha pubblicato di recente la nuova Guida ‘Setting and Using Target Uncertainty in Chemical Measurement‘, per fornire indicazioni uniformi sull’impostazione e l’uso dell’incertezza ‘target’ nelle misure chimiche.
Da un punto di vista prettamente teorico e matematico, la presenza dell’incertezza di misura impedisce una decisione assolutamente certa rispetto alla conformità o meno di un prodotto alla specifica, ma nella pratica sono state stabilite regole per limitare l’incertezza delle dichiarazioni di conformità.
Per questo, in metrologia è stato introdotto di recente il concetto di ‘incertezza target’ (“incertezza di misura, specificata come limite superiore, scelta in base all’utilizzo che sarà fatto dei risultati delle misure”, Vocabolario Internazionale di Metrologia).
Qual è l’incertezza target giusta con cui effettuare le misure? È la stessa per tutti i tipi di valutazione di conformità o cambia? Quanto deve essere grande per poter garantire risultati sufficientemente attendibili? Quanto deve essere piccola, per non diventare impraticabile dal punto di vista dei costi?
Sono le domande a cui la guida STMU 2015 prova a dare delle risposte, attraverso tre punti fondamentali: gli scopi delle misure, i requisiti e l’assegnazione dell’incertezza massima ammessa.
A. Scopo delle misure
Le misure sono eseguite per una varietà di ragioni:
• valutare la conformità dei campioni a requisiti cogenti o specifiche
• valutare lo stato di salute di un organismo
• monitorare il decorso di una terapia o la farmacocinetica di una sostanza
• caratterizzare nuovi prodotti
B. Requisiti delle misure
Esempi di requisiti:
Tecnici:
• Precisione (es. massimo coefficiente di variazione)
• Recupero (es. massimo e minimo recupero)
• Limite di quantificazione
• Incertezza di misura (massimo valore ammesso o valore obiettivo)
Altri:
• Costi
• Tempi di esecuzione
• Materiali richiesti
• Competenze
C. Assegnazione incertezza massima ammessa
La guida fornisce 5 diverse modalità per scegliere l’incertezza massima, secondo le condizioni in cui deve essere utilizzata:
I. Intervallo delle specifiche di conformità
II. Caratteristiche prestazionali ammesse
III. Definizione del livello di rischio
IV. Minima variazione tra i campioni
V. Stato dell’arte
La Guida si può applicare a tutti quei settori dove l’incertezza ‘target’ non viene fissata dal cliente del laboratorio o dall’ente di controllo ma può essere utile anche alle autorità e agli stakeholder per ridefinire o incrementare i criteri di qualità legati alle misure.
È consultabile gratuitamente dal sito di Accredia, sezione Documenti.