Legacoop: approvato il regolamento per il prestito da soci

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La direzione nazionale di Legacoop ha approvato il testo di autoregolamentazione del prestito da soci che tutte le cooperative aderenti sono tenute ad adottare nei prossimi mesi.

Un passo importante che vuol dire più garanzie per i soci e per le cooperative – ha commentato il presidente nazionale Mauro Lusetti – È una iniziativa a sostegno del prestito sociale e il rispetto di questo regolamento determina l’appartenenza o meno a Legacoop”.

Un atto che ha un grande significato interno ed esterno – ha aggiunto Lusetti – e che ha l’obiettivo di contribuire a prevenire potenziali rischi patrimoniali, finanziari ed economici a danno dei soci e delle loro cooperative e di favorire la trasparenza dei meccanismi di raccolta e di gestione del prestito sociale.

Le norme di questo codice di autoregolamentazione sono il livello minimo di garanzia che vale per tutti – ha concluso il presidente   ma ogni singola cooperativa può dotarsi di regole più stringenti come peraltro già avviene oggi, nel caso del vincolo di liquidità disponibile, da parte di numerose importanti cooperative”.

Il regolamento del prestito sociale approvato dalla direzione di Legacoop pone in capo al Consiglio d’Amministrazione delle singole cooperative obblighi informativi sull’andamento del prestito, sul suo impiego e sullo stato economico, finanziario, patrimoniale della cooperativa e introduce modelli di monitoraggio volti a identificare situazioni di allarme dove occorre procedere a interventi correttivi.

Un meccanismo che si può schematizzare in quattro passaggi: controllo, informazione ai soci, proposta di correttivi per le situazioni anomale, eventuali sanzioni per chi non adotta le regole.

1)   L’esercizio del controllo risponde a criteri di proporzionalità a seconda delle dimensioni della cooperativa. Per quelle più grandi con una raccolta di prestito sociale superiore a due milioni di euro il controllo è esercitato dal collegio sindacale con il supporto di un’Autorità indipendente.

L’Autorità è composta da persone qualificate (devono avere gli stessi requisiti previsti per i revisori delle società quotate) nominate dalla direzione nazionale Legacoop.

2)   Ai soci prestatori deve essere fornita una comunicazione chiara nella quale il Consiglio d’amministrazione illustra anche, con riferimento alle leggi sul prestito da soci, l’andamento della cooperativa come risulta dal bilancio e dai programmi di investimento.

3)   L’organismo di controllo dovrà segnalare eventuali situazioni di criticità, cioè situazione nelle quali si rileva il rischio di una potenziale compromissione dell’equilibrio economico, finanziario e patrimoniale della singola cooperativa e di conseguenza della salvaguardia del prestito dei soci.

Per questo sono stabiliti una serie di parametri tra i quali ad esempio il mancato rispetto del vincolo di liquidità dei fondi derivanti dalla raccolta del prestito sociale, che comunque non deve essere inferiore al 30 per cento.

4)   Se vengono rilevate criticità gli organi di controllo devono comunicarlo al Consiglio d’Amministrazione della cooperativa e invitarlo ad adottare i correttivi. In caso contrario scatta la procedura prevista dal Regolamento che implica oneri informativi nei confronti di Legacoop nazionale che dovrà convocare il CdA e gli organismi di controllo.

L’inerzia del CdA e della cooperativa di fronte a correttivi proposti dall’organo di controllo implica provvedimenti sanzionatori  che possono arrivare fino all’esclusione da Legacoop.

 

 

 



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