Indagine Doxa: qual è il rapporto tra gli italiani e l’igiene?

Prendere i mezzi pubblici è la soluzione scelta da molti italiani per andare a lavorare, portare i figli a scuola, fare shopping o uscire con gli amici. Si evita il traffico e ci si sposta spesso con più facilità… Ma a quale prezzo? Viaggiare su autobus, metropolitana e treni può rivelarsi tutto fuorché ideale a livello igienico. Migliaia di germi e batteri si depositano sulla nostra pelle e, a nostra insaputa, ci seguono sia sul posto di lavoro che nelle nostre case.

Su questo tema, Initial, player mondiale del cleaning, ha commissionato un’indagine a Doxa con l’intento di scoprire il rapporto tra gli italiani e l’igiene.

È sui mezzi pubblici che la fascia di età di studenti e giovani lavoratori (18-34 anni) trascorre molto tempo e il 69% di questi ha sviluppato il timore di contrarre infezioni proprio mentre viaggia nella quotidianità, percentuale leggermente più alta rispetto alla media nazionale (65%). Inoltre, la paura di contrarre malattie sui mezzi pubblici è maggiormente diffusa al Sud (69% nel mezzogiorno contro il 61% nel settentrione).

Di sicuro, come si evince dalla ricerca di Initial, gli italiani sono tutti d’accordo (o quasi) sul fatto che la scarsa igiene sia la prima causa di malattie o infezioni (il 93%). Questo dato viene rafforzato analizzando tutti gli aspetti che vengono associati al concetto di igiene: infatti il 72% degli italiani vi associa la cura di sé e degli ambienti dove si vive e per il 61% igiene è sinonimo di sicurezza degli ambienti intesi come protetti da malattie, contagi e infezioni.

In generale, sono le nuove generazioni – in particolare nel Nord Italia – ad essere allarmate rispetto alla trasmissione di infezioni tramite batteri o virus, con percentuali che sono quasi sempre al di sopra della media nazionale. Ad esempio, il 49% degli intervistati ritiene che la mancanza di igiene possa causare la trasmissione di problematiche dermatologiche anche gravi, e questo dato sale al 54% se si prende in considerazione la fascia d’età 18-24 anni. Allo stesso modo, il 47% degli italiani si fa spaventare dal rischio di contrarre micosi e verruche, contro il 53% dei più giovani.

Inoltre, secondo i dati raccolti, emerge che c’è molta meno paura di quanto si creda delle punture o dei morsi di insetti e parassiti (28%) e ancora meno (il 15%) pensa che la spossatezza e la debilitazione fisica possano essere elementi che favoriscono lo sviluppo di infezioni (percentuale che sale al 27% se si considerano i giovani tra 18 e 24 anni).



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