I temi su cui ragionare sono molti, dalla ‘nuova normalità’ alle incertezze della situazione attuale sui diversi fronti. Con l’occhio attento alle nuove tendenze
di Chiara Merlini
Un, due, tre, ripartenza… e via! Non è un gioco, certo, ma mettiamoci un po’ di leggerezza per iniziare il colloquio avuto con le aziende per parlare di questo periodo così complesso. Iniziamo dal primo incontro internazionale in presenza di quest’anno. Si tratta di INTERCLEAN Amsterdam, l’occasione per incontrarci di nuovo, in uno scenario una volta consueto, che ora ha presentato un modo diverso di esserci, con l‘emozione e la sensazione di ricominciare insieme un percorso di confronto, scambio di informazioni e opinioni. A questo proposito, raccogliendo i pareri di alcune aziende, abbiamo visto come questi si riunissero in due filoni, emozione e di osservazione.
L’IMPORTANZA DELLE SENSAZIONI E LE TENDENZE
L’emozione di ritrovarsi in presenza nella cornice di una città accogliente per rinnovare quello che era un appuntamento biennale consolidato ha raggiunto tutti: soddisfazione, la sensazione forte di una ripartenza cercata e voluta fortemente.
“INTERCLEAN è stata più di una semplice manifestazione – osserva Paolo Taoso, Strategic Marketing Manager di Comac – ci ha dato la possibilità di toccare con mano ciò che le aziende del settore hanno sviluppato in questi anni e di confrontarci direttamente”.
Anche Bruno Ferrarese, co-presidente di Idrobase Group, è d’accordo: “Abbiamo registrato una partecipazione di visitatori di qualità, persone che si sono mosse per cercare in fiera nuovi prodotti e soluzioni e per interagire di persona con gli espositori per rafforzare il feeling e anche per avere nuove conferme”.
“Vedersi di presenza senza mascherina è stata la novità della fiera che allora ha sorpreso tutti – sottolinea Antonio Caso, Direttore Commerciale di Nettuno – Riprendere gli argomenti e i progetti lasciati in stand-by, pianificare un’agenda con appuntamenti è stata un’iniezione di positività”.
Accanto a questo sentimento, l’osservatore attento all’andamento del mercato ha colto un trend manifestatosi già da qualche tempo ma ora chiaramente evidenziato: l‘imponente presenza dell’automazione. Insomma, i robot hanno preso la scena. Tendenza confermata da Comac: “Le nuove tendenze del settore sono orientate sempre più verso una digitalizzazione dei processi di gestione delle macchine, inoltre, un’attenzione particolare è rivolta al monitoraggio delle risorse impiegate e a un contenimento degli sprechi”. E Nicola Zansavio, Marketing Department di Adiatek, nota: “Per quello che riguarda noi produttori di macchine per la pulizia, diventa sempre più essenziale rispondere alle esigenze di mercato che richiedono almeno una parte della pulizia svolta da macchine a lavoro autonomo”. Anche Dante Rossetti, Responsabile Marketing del Gruppo Comet, conferma il grande impulso che hanno avuto negli ultimi cinque anni i prodotti autonomi, evidenziato da Eugenio Cagna, Ceo di Klinmak: “Si è scatenata l’onda della novità già presente anni scorsi, ma che solo ad Interclean si è espressa nella sua enorme dimensione: oltre 30 aziende hanno presentato sistemi autonomi di cleaning”. Anche se, con una punta di realismo (o cinismo?) aggiunge: “Da qui al mercato reale passerà tempo e molto lasceranno caduti sul campo. Ai posteri l’ardua sentenza”.
Daniele Sambati, Direttore Commerciale RCM, tra i finalisti all’Innovation Award con NEXBOT, un robot lavasciuga, conferma la tendenza ma soprattutto la grande quantità di macchine autonome presenti.
“I robot diventeranno una ‘nuova’ normalità appunto, ma la novità non sta nella tecnologia in sé, ma da come la tecnologia dovrà essere inserita per rappresentare un reale aiuto per l’uomo” precisa Stefano Grosso, Direttore Generale di ISC.
“Due grandi tendenze guidano il mercato: digitalizzazione e sostenibilità ed entrambe interagiscono tra loro” commenta Katharina Hagleitner, Country Manager per l’Italia dell’omonima azienda.
E per quanto riguarda il green: “Il monouso e il risparmio idrico sono due trend diffusi – commenta Alfonso Montefusco, CEO di Eudorex – diversi visitatori provenienti da tutta Europa e Regno Unito ci hanno chiesto approfondimenti proprio sulla linea WET WIPES. I francesi in particolare puntano molto sul biodegradabile pur consapevoli che il costo è molto superiore rispetto al supporto in tnt classico (da smaltire come rifiuto secco)”.
Stefano Polti, Responsabile della divisione professionale dell’omonima azienda, ha notato come sia aumentato l’interesse verso la disinfezione a vapore, e va sottolineato come sia fondamentale “che questa venga effettuata nel modo corretto, utilizzando cioè un prodotto idoneo e seguendo un protocollo corretto”.
LA RIPRESA A RISCHIO PER DIVERSI FATTORI
L’aumento esponenziale dei costi energetici, la crescita del costo delle materie prime, l’inflazione che avanza: tutti concorrono a comporre un quadro pieno di nuvole e di incognite preoccupanti per una ripresa lavorativa prevedibile e auspicabile. Tutto il mondo produttivo, e il cleaning professionale ne rappresenta una parte importante, ne è coinvolto e condizionato. Si può prevedere e fare considerazioni su come individuarne le conseguenze e le modalità più opportune per affrontare le difficoltà che ne conseguono. Nel settore macchine la preoccupazione è fortemente sentita.
Eugenio Cagna inquadra in modo sintetico: “Se inserissimo in un foglio excel i fornitori e gli aumenti ricevuti troveremmo una montagna di +13 +8 +10 +6 negli ultimi 12 mesi da parte di tutti. Poi relativamente all’energia basta moltiplicare per 2. Gli aumenti subiti dai costruttori sono stati spaventosi e non si sono ancora fermati. Si sono tramutati in aumenti prezzi ma a mio avviso solo parzialmente. Significa che aumenteranno i prezzi ai consumatori dei servizi, non ci sono altre vie”.RCM sta lavorando per mantenere il rapporto qualità/prezzo il più possibile alto: “operando sulla selezione dei componenti utilizzati (italiani e, per la maggior parte, della Motor Valley),unificandone l’utilizzo su più modelli e ottimizzando i costi della struttura”. Anche COMAC, pur riscontrando una forte domanda per il settore Ho.Re.CA, è colpita dall’aumento dei costi delle materie prime e “sta cercando di ottimizzare l’efficienza energetica delle sue linee produttive per ridurre gli sprechi e allo stesso tempo rispondere alla situazione di crisi attuale.A breve termine l’unico modo per contrastare l’inflazione è adattare i prezzi dei prodotti al mercato”.
Per Dante Rossetti: “Questi fattori colpiscono direttamente anche le aziende di produzione del nostro settore: aumenti importanti non sempre scaricati sui prezzi di listino, riduzione della marginalità, contenimento dei costi, difficoltà nel reperire e nel programmare l’acquisto di materiale che ha portato ad un importante allungamento dei tempi di conferma. Tutti fattori che renderanno il secondo semestre 2022 una vera incognita”.
I clienti ISC del settore Ho.Re.Ca. sono per lo più grandi strutture, e di altissimo livello, con esigenze di pulizia sofisticate per rispondere a clienti molto esigenti. E Stefano Grosso afferma: “Questo in qualche modo ci mette un po’ più al riparo dai chiari di luna che ci si aspetta tornino anche nel turismo. Per quanto riguarda altri settori, ci preoccupa molto il problema del costo dell’energia nel settore dell’industria pesante, tipicamente energivora, dove siamo molto ben radicati perché Tennant è la soluzione ideale, e forse unica, per ambienti così ostili”.
Per ADIATEK l’aumento dell’energia e del costo delle materie prime frenerà soprattutto gli investimenti.”. “Idrobase ha un respiro internazionale, infatti, esportiamo l’85% in più di 90 nazioni al mondo – afferma Bruno Ferrarese – cercando il minimo comune denominatore fra tutte esse possiamo dire che le ripercussioni geopolitiche ed inflative derivanti dalla guerra in Ucraina stanno generando un clima di incertezza e di insicurezza che avranno impatti negati in tutto il mondo. Prevediamo un rallentamento del 20% nel prossimo anno di tutto il comparto del cleaning, una frenata a cui stiamo cercando porre di rimedio modificando la nostra proposta al mercato”.
Per POLTI tutto il settore manifatturiero è in grave pericolo ed è in corso una recessione di cui si deve prendere atto. “A proposito del costo energetico, si possono ottenere risultati solo con un intervento governativo. A proposito delle materie prime dobbiamo considerare che i prezzi sono andati alle stelle anche per il fenomeno della speculazione. La crescita dell’inflazione porta con sé la diminuzione del potere d’acquisto e quindi la recessione” conclude Stefano Polti, che vuole sottolineare un altro grande problema di cui si parla meno: la difficoltà del trasporto, quindi della logistica. “L’importazione dalla Cina rappresenta una grossa difficoltà: i nostri prodotti di fascia medio alta vengono prodotti interamente in Italia, mentre i componenti di quelli di fascia più bassa arrivano dalla Cina. E il costo del trasporto si è quintuplicato”.
LA PAROLA AI PRODUTTORI DI PRODOTTI CHIMICI E DI ATTREZZATURE
Riccardo Trionfera, Direttore Commerciale Essity, vede una ripresa molto positiva per il settore Ho.Re.Ca.: “Fin dai primi mesi del 2022 e ad oggi tutti gli operatori ci confermano un’ottima stagione. Certamente l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime ha costretto tutto il settore produttivo a un sensibile aumento dei prezzi, che si ripercuotono sulle tariffe al pubblico. La stagione estiva non sembra comunque risentire di effetti negativi causati da questi aumenti”.
Denis Scapin, Responsabile Vendite Italia di TTS Cleaning, conferma la fase favorevole del settore turistico, che si riflette “negli ordini di attrezzatura per la pulizia professionale che risultano essere in netta crescita, in particolar modo quelli legati ai carrelli per la gestione della biancheria e ai contenitori per la raccolta differenziata”. Tuttavia l’inflazione che incalza non ci permette una previsione di quello che sarà l’andamento nella seconda parte dell’anno. “I 42.000 metri quadrati di magazzino nella sede centrale si stanno rivelando un importante vantaggio in questo periodo caratterizzato da una forte instabilità generale: la disponibilità di prodotti ci permette di garantire un servizio continuativo e la consueta rapidità di consegna”.
Nonostante la criticità della situazione, Kristian Trevisan, Area Manager Italia Filmop International, considera invariata la capacità di far fronte alle esigenze della clientela: “Possiamo infatti fare affidamento su un ampio assortimento di prodotti e componenti di ricambio sempre disponibile. Inoltre, siamo energeticamente autonomi dal 2011 grazie al complesso di impianti fotovoltaici installato nella sede centrale che alimenta la produzione tessile con energia solare pulita”.
“Pandemia, guerra, crisi economica e aumento dei costi mettono a dura prova le imprese in questo momento storico – commenta Laura Salviato, AD di Essecinque – In particolare nel settore cleaning, che pure rispetto ad altri mercati ha subito meno gli impatti del post- Covid, tutto ciò si traduce in un susseguirsi continuo di cambiamenti dei prezzi e scarsità delle materie prime”.
“I dispenser e i sistemi di dosaggio Hagleitner forniscono sia igiene che dati. Hagleitner li produce in modo quasi autonomo, dipendendo esternamente solo per alcuni componenti, come le schede elettroniche” – è la risposta di Katharina Hagleitner. Che tuttavia aggiunge come l’azienda stia risentendo del notevole aumento dei prezzi dei componenti elettronici. Anche per Eudorex da gennaiogli aumenti ci sono stati (nell’ordine del 20%) e “per forza di cose abbiamo dovuto riversarli sui listini. E la curva ci metterà un po’ a scendere (se scenderà). Ma per ora il fatturato tiene bene soprattutto grazie al turismo, ovvero il mercato Ho.Re.Ca. Settore che durante la pandemia ha fatto sentire la sua mancanza in termini di vendite, seppur ampiamente compensato dalla grande richiesta di industria, terziario e sanità”.
“L’aumento del costo dell’energia e delle materie prime sta incidendo notevolmente sulla nostra attività: un costo che è raddoppiato e non sembra accennare a decrescere” considera Bettari. La conseguenza?“Un obbligato incremento dei prezzi di vendita anche da parte nostra, mediamente del 20-30%, secondo il tipo di prodotto”.
Antonio Caso per Nettuno distingue tra Cleaning e Industrial: “Per quanto riguarda il mercato del Cleaning, dove i nostri saponi hanno subito aumenti, ma non così significativi da mettere in crisi le vendite, pensiamo che questo non incida negativamente sui volumi consolidati e futuri. Per il mercato industriale laddove Nettuno è più radicata, ci sono situazioni diverse: critica, quella legata al privato, migliore quelle del comparto forniture industriali”.
COVID-19: NON POSSIAMO NON PARLARNE
L’ostinato virus, con le sue diverse varianti, non è ancora deciso ad abbandonarci. Recenti dati segnalano un aumento della sua diffusione, anche se la sua forza d’impatto è diminuita di potenza. Il cleaning è stato molto coinvolto nel corso della prima feroce ondata, e si è fortemente impegnato nel fornire supporto nel garantire igiene e sanificazione a tutti i livelli. Cosa pensa adesso il settore produttivo della situazione attuale? Quale potrà essere l’incidenza di questo trend (se viene percepito) per il mondo della pulizia professionale?
“La sanificazione è diventata fondamentale nella prevenzione per ridurre il rischio di contagio e molte aziende hanno iniziato a utilizzare dispositivi professionali per la disinfezione dei luoghi di lavoro – segnala Paolo Taoso – Comac, già durante le prime fasi della pandemia, ha sviluppato dei dispositivi per fare fronte alle nuove esigenze che si sono venute a creare nel mercato, come la linea Comac Sanitizers”.
Per Stefano Polti la richiesta si è rinormalizzata: “Nel momento dell’emergenza il cleaning professionale ha risposto con prontezza: un fattore ‘positivo’ del Covid è stato aver acceso i riflettori sulla grande importanza della buona pulizia e della disinfezione”.
Bruno Ferrarese sente fortemente l’esigenza di uscire dalla reclusione in cui il Covid aveva relegato il settore e sostiene la disponibilità di correre anche alcuni rischi perché questa estate rappresenti un’occasione favorevole per il mondo del turismo. E guarda al futuro in modo propositivo: “Idrobase ha per l’anno in corso un duplice obiettivo: confermare i fantastici risultati di bilancio e redditività ottenuti negli ultimi anni, costruire le infrastrutture e la macchina necessarie a raddoppiare i fatturati nei prossimi 3 anni”.
“Nonostante il forte aumento dei contagi da Covid in questo ultimo periodo, il settore del Cleaning professionale tende a tornare ai valori pre-pandemia” è la considerazione di Riccardo Trionfera, Tork.
Quello che preoccupa Bettari – specializzata nel settore Ho.Re.Ca. – sono le numerose assenze del personale dipendente causate dall’ultima variante Omicron “e la conseguente difficoltà di gestione di un periodo che per noi e i nostri clienti è alta stagione”.
Difficoltà operative per la facilità di diffusione di questa variante Covid-19 rilevata anche da ISC: “Fortunatamente questa variante sembra meno pericolosa, ma comunque la prevenzione deve diventare una nostra ‘nuova’ normalità. Del resto, gli agenti patogeni che possono trasmettersi tramite le superfici sono molti e alcuni anche molto più pericolosi del Covid. Abbiamo imparato a sanificare, continuiamo a farlo!”.
“Il Covid-19 sta condizionando principalmente le dinamiche giornaliere di lavoro, limitando i contatti e di conseguenza diminuendo le possibilità di ritrovarsi in presenza – conviene Denis Scapin, TTS Cleaning – Nel contempo sembra essersi abbassata la soglia della paura rispetto a quando eravamo in piena pandemia, senza però dimenticare tutte le accortezze del caso e con un’attenzione maggiore al fattore igiene”.
Calo del 50% dei prodotti della disinfezione per Eudorex: “Segno forse, che la paura del Covid è scesa e con essa lo stato di allerta pulizia vs infezioni”, mentre Hagleitner, considerando fondamentale l’igiene delle mani, si aspetta un aumento della domanda.
Per Daniele Sambati “la presenza del Covid-19 è (purtroppo) un dato ormai acquisito dai mercati del Cleaning che hanno prodotto ed adeguato accessori e sistemi mirati (RCM ha associato ad alcuni dei propri prodotti un Sistema di sanificazione chiamato Sanitizing che, in aggiunta al lavaggio, produce anche la sanificazione delle superfici dove viene utilizzato).
A PROPOSITO DI GREEN
Tutti siamo convinti ormai – almeno a parole – della necessità di proporre e sostenere prodotti, tecnologie, processi con il minor impatto ambientale possibile. Quando però si propone una situazione di crisi, investire nella sostenibilità viene percepito come un aggravio economico oppure è davvero iniziato un percorso convinto e consolidato?
“Nel corso del 2022 abbiamo riscontrato una fortissima richiesta dal mercato di soluzioni sostenibili. Siamo stati dei precursori e le soluzioni Tork sono i veri testimoni della nostra reale attenzione al tema della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente” risponde convinto Riccardo Trionfera. Che precisa: “Stiamo lavorando intensamente per informare il grande pubblico di tutte le nostre iniziative volte all’utilizzo di energie rinnovabili, all’uso di fibre alternative, alla riduzione dei consumi di acqua, alle innovazioni tecnologiche che consentono di ridurre consumi ed evitare gli sprechi”.
Per Adiatek continua il trend positivo per il green. “La richiesta di macchine con i nostri sistemi di controllo della soluzione (3S e 3SD) o dotate di generatore di ozono, è aumentata rispetto agli anni trascorsi” fa notare Nicola Zansavio. Questo è anche favorito dalla pubblica amministrazione, in concomitanza con i CAM e LCA, che richiede ai produttori sempre più attenzione alla parte green in termini di produzione, di prodotto e di dismissione della macchina.
“Comac ha intrapreso ormai da anni un percorso di sensibilizzazione realizzando modelli di lavasciuga sempre più evoluti e rispettosi dell’ambiente. Il progetto #comac4water si concentra sulla ricerca delle migliori soluzioni per il riciclo dell’acqua delle lavasciuga pavimenti” segnala Paolo Taoso. E aggiunge come sia importante la scelta dell’azienda di adottare volontariamente la norma internazionale ISO 14067 che definisce i requisiti per la CFP – Carbon Footprint of Product cioè la quantificazione dell’impronta climatica di prodotto.
“Il vapore si inserisce perfettamente nella logica green. Si spera siano sempre più gli utenti finali che chiedono di utilizzare prodotti efficaci che soddisfino i requisiti di sostenibilità: il vapore è un prodotto sostenibile per natura” afferma Stefano Polti.Bruno Ferrarese chiarisce: “Respira aria sana è la mission di Idrobase, è il filo conduttore che ci porta a ideare e produrre le nostre soluzioni e che, ovviamente, influenza il nostro fare e vivere l’azienda”. Un esempio? “Tutte le nostre soluzioni nebulizzano acqua sterilizzata (libera quindi da batteri, virus, funghi etc) in azienda non usiamo bicchieri, stoviglie, piatti in plastica, gli imballi dei nostri prodotti son di materiale riciclabile in prevalenza cartone e carta, in pratica, per modulare le tecnologie e quant’altro al mondo nuovo della sicurezza, sostenibilità e quindi ecologia si deve avere la mentalità e l’ambizione e motivazioni per raggiungere questo scopo: respirare aria sana e questo a 360 gradi: all’interno e d all’esterno degli ambienti dove viviamo”.
“Dipende da cosa si intende per costo e per sostenibilità… Noi ci battiamo da tanti anni proponendo la pulizia sostenibile che non può e non deve essere valutata in termine di costo, ma di valore” sostiene Stefano Grosso. “Certamente Tennant T300 ec-H2O NanoClean ha un prezzo più alto di una Tennant T300 standard, ma qual è il risparmio in termini di acquisto di detergente? E in termini di riduzione delle malattie professionali? E in termini di velocità del servizio? Se si valorizzano questi vantaggi, la tecnologia ec-H2O NanoClean è più conveniente, anche se ha un prezzo più alto in fase di acquisto”. Daniele Sambati è convinto che la scelta green non sia più reversibile: “RCM l’ha attuata sia nell’ambito energetico (pannelli fotovoltaici da molti anni) sia in campo produttivo (materiali per la maggior parte riciclabili)”. E bisogna insistere su questo piano perché gli apparenti (anche se reali) costi maggiori verranno compensate da maggiori benefici ambientali e quindi, di fatto, anche da minori costi sociali.
I CAM, criteri Minimi Ambientali, incentivano gli investimenti nei confronti di beni e servizi sostenibili premiando la pulizia green “e di conseguenza le aziende che, come TTS, offrono soluzioni efficienti a basso impatto ambientale. Efficienza e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia: prodotti efficienti riducono l’impiego di risorse traducendosi nel tempo in un notevole risparmio che ripaga totalmente l’investimento iniziale”.
D’accordo anche Filmop: investire sulla qualità ed eco-sostenibilità risulta essere una scelta lungimirante a lungo termine: un minor impatto sull’ambiente si traduce in un minor costo, pensiamo ai prodotti che permettono un risparmio in termini di soluzione detergente riducendo i costi del servizio di pulizia. “Inoltre, progettare un’attrezzatura facilmente riparabile all’occorrenza permette di allungare la vita dei prodotti riducendo la pressione sull’ambiente dovuta ai continui processi di estrazione e utilizzo delle materie prime e i relativi costi”.
Hagleitner non vede una contraddizione tra sostenibilità ed efficienza, ma piuttosto un legame. I dati digitali in tempo reale sono la chiave per una gestione efficace delle risorse. Migliori prestazioni significano migliore gestione, minori consumi e percorsi più brevi. I sistemi igienici intelligenti promuovono la sostenibilità e riducono i costi.
Focalizzarsi su lungo termine per contrastare la tendenza a penalizzare la scelta di prodotti green che nella maggior parte dei casi hanno un costo superiore, questa è la via per essere coerenti con le tematiche ambientali che non possono più essere trascurate: “Siamo convinti del proverbio del popolo Navajo: Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli” conferma Bettari.
Per quanto riguarda le formulazioni Nettuno: “Queste non si toccano e non è intenzione abbassare la qualità e il prezzo, punto di forza dell’azienda – afferma Antonio Caso – Sicuramente lavoreremo sulle strategie di vendita per bilanciare i profitti e dare ai clienti le argomentazioni migliori per approcciare il mercato in difficoltà”. Laura Salviato, Essecinque, considera come la difficile situazione economica porti il cliente a ricercare alternative meno costose dei prodotti “e questo per certi versi ha purtroppo rallentato il processo verso soluzioni maggiormente sostenibili”. L’uso dei prodotti usa e getta, come mascherine, guanti, salviettine igienizzanti, ha avuto un’espansione considerevole e questo, unito al fatto che i prodotti cosiddetti green hanno un costo generalmente più elevato, ha distolto l’attenzione dall’utilizzo di prodotti meno impattanti per l’ambiente. “Ora però, soprattutto nei settori più colpiti dalla crisi economica, come Horeca e comparto turistico, vi è ancor più la necessità di cogliere l’opportunità di farsi percepire dal consumatore come realtà attente all’ambiente e questo deve divenire un punto di forza degli attori economici” conclude Salviato.
“Il prezzo la fa sempre da padrone. Solo i migliori dealer sanno “insegnare” come risparmiare. La maggioranza non ha altre armi oltre allo sconto – considera Alfonso Montefusco, Eudorex – In questi mesi viviamo molto la rincorsa al ribasso ed è normale se consideriamo che un panno in microfibra è mediamente salito del 30% nel giro di pochi mesi”.
Non è ancora il tempo per un vero giro di boa verso il green secondo Eugenio Cagna, Klinmak. “Al green oggi non ci pensa ancora nessuno. Anche se si abbina un saving. I processi di cambiamento sono molto molto lunghi e mancano i sistemi premianti o perlomeno sono ancora molto contenuti”.
LE RISORSE DA METTERE IN CAMPO
Guardando al presente e al futuro è necessario avere chiaro un disegno e una strada da percorrere. Qual è la via da percorrere per trovare risorse economiche, di personale e di tempo necessarie per trovare soluzioni realizzabili?
A proposito delle risorse da mettere in campo, Stefano Polti è convinto che la digitalizzazione, l’IoT (Internet of Things) sugli apparecchi professionali aiuteranno a fornire informazioni importanti e accessibili sull’utilizzo del prodotto. “È necessario tuttavia un supporto istituzionale”. E continua: “Il prezzo rimane un fattore importante e e va attentamente valutato – con dati controllati – come un investimento economicamente oneroso nel tempo sia ampiamente recuperato”.
Per venire incontro alle esigenze del settore, Polti sta avviando la locazione operativa, quindi offerte per il noleggio a lungo termine dei prodotti, rivolta per esempio a hotel e ristoranti.