Un investimento da 47 milioni di euro in Italia per Essity e nuova vita ai rifiuti cartacei con Tork PaperCircle.
Un incontro informale, per trovarsi intorno a un tavolo a parlare di novità, di programmi, di investimenti per un’azienda che guarda alla produttività e alla sostenibilità, con una visione che non si esaurisce nel breve (talvolta brevissimo) periodo, come accade spesso di questi tempi. Un’occasione simpatica per ascoltare le novità che un leader del settore carta ha in cantiere, e non sono certo novità da poco.
Così, l’appuntamento del 2 maggio a Milano, nella Clubhouse di Foro Bonaparte, con Riccardo Trionfera, Direttore Commerciale Essity Italy, Antonio Zanframundo, Operations Director Italia di Essity, e Riccardo May, Senior Product Manager Essity, e la stampa specializzata è stato l’occasione per un aggiornamento su progetti e innovazioni, in attesa di incontrarci tra poco a Interclean Amsterdam, dove queste novità avranno il palcoscenico adatto per essere illustrate nel dettaglio.
Un investimento importante
Essity – con i suoi brand TENA, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak’Up, Libero, Leukoplast, Jobst e Actimove – ha deciso di investire 47 milioni di euro in Italia per la creazione del nuovo centro di eccellenza europeo per la produzione di tovaglioli ad Altopascio, in Toscana, rafforzando così l’offerta produttiva di Essity in Europa attraverso il brand leader Tork.
Riccardo Trionfera ha sottolineato come Tork negli ultimi anni abbia investito nella visibilità del brand, puntando su valori come l’innovazione e la sostenibilità ambientale, considerando primaria sia la tecnologia legata al mondo del cleaning, sia il rispetto dell’ambiente in tutti i processi di lavorazione.
E Antonio Zanframunda ha illustrato la realtà produttiva di Essity, in Toscana, che con l’introduzione delle nuovi 11 linee aumenterà l’efficienza della produzione dei tovaglioli, importante per tutta la filiera europea.
I tre poli produttivi, a Lucca, Altopascio e Collodi – divisi per produzione – offrono il vantaggio di ottimizzazione delle risorse, a partire dal punto di vista logistico: per Essity l’Italia rappresenta un polo importante per la produttività ma anche sul fronte della sostenibilità, per la considerevole riduzione del consumo di acqua. Caratteristica di sempre dell’industria cartaria è il consumo di acqua: si tratta di 4.000 metri cubi per tonnellata di prodotti (ogni giorno vengono prodotte 600 tonnellate di carta) e per questo la riduzione del 14,6% (dal 2014 al 2017) del consumo di acqua risulta particolarmente significativa.
L’impegnativo investimento nel progetto – che si concluderà a metà 2020 – si articola in diversi step, volti a migliorare l’efficienza introducendo l’automazione anche nei processi più ‘semplici’, dedicando un particolare impegno nel soddisfare i bisogni del cliente (in particolare nel settore HoReCa, soprattutto con la nuova linea di stampati, un segmento diverso che richiede flessibilità e impegno per una produzione quantitativamente meno importante ma studiata ‘ad hoc’). Ad Altopascio quindi verrà prodotto tutto l’assortimento di tovaglioli (25 mila tonnellate di carta, per tutti i tovaglioli, il prodotto finito); tutti i colori (nello stabilimento di Collodi); tutti i tovaglioli stampati (per tutta Europa).
Il piano complessivo di investimenti per l’Italia, che prevede anche l’implementazione di altre misure di riorganizzazione aziendale e di progetti collaterali, comporterà inoltre il ricollocamento e l’aggiornamento professionale di alcuni dipendenti dell’azienda.
“Questo centro di eccellenza rappresenta la nostra risposta alla crescente domanda del segmento HoReCa e il nostro consolidamento nel mercato europeo come fornitore competitivo e affidabile di tovaglioli di alta qualità. Grazie ad esso, potremmo garantire in tempi più rapidi e su scala europea l’implementazione delle innovazioni in questo comparto – ha affermato Antonio Zanframundo – Siamo assolutamente orgogliosi di poter contribuire dall’impianto di Altopascio al rafforzamento della presenza di Essity in Europa e alla crescita dei nostri brand”.
Tork PaperCircle: nuova vita ai rifiuti cartacei
Il futuro è nell’economia circolare, definito come il sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo: su questa direttiva va Tork PaperCircle™, il primo servizio al mondo per il riciclo degli asciugamani di carta, che vengono poi trasformati in nuovi prodotti tissue. Un progetto complesso, che implica un significativo cambiamento nel settore, nella gestione dei prodotti utilizzati e quindi scartati, a fine uso: un contributo alla sostenibilità,ma anche un’evoluzione nel comportamento degli operatori.
Come funziona il Tork PaperCircle
Nelle aree bagno l’attività verrà svolta com al solito, ma gli asciugamani di carta usati verranno gettati in un apposito cestino: una chiara segnaletica ne faciliterà l’individuazione. Gli addetti alle pulizie svuoteranno i cestini come al solito, separando però gli asciugamani sul carrello, mentre il personale Tork incaricato del riciclo raccoglierà gli asciugamani di carta e li porterà alla cartiera Essity locale. La cartiera, quindi, riciclerà gli asciugamani di carta trasformandoli in nuovi prodotti tissue.
Attualmente sono attivi progetti pilota in Germania, Belgio e Paesi Bassi, mentre in Italia – è notizia di attualità – il progetto prende il via all’Aeroporto di Bergamo (12 milioni di passeggeri l’anno).
Si parla sempre più di Industria 4.0, di ottimizzazione delle risorse, di sostenibilità: è un momento di grandi cambiamenti anche nel cleaning, ma quando si parla di innovazione quella più difficile e complessa sta nel modificare una mentalità radicata nel tempo (e le abitudini connesse). E questo vale soprattutto in un settore in cui le risorse umane rappresentano l’80% del costo – e del valore – complessivo di un servizio.
I progetti quindi hanno bisogno di un arco di tempo per svilupparsi pienamente, modificandosi e modellandosi sulle reali necessità che emergono da un utilizzo abituale: Tork ha sposato questa filosofia e – come già è successo con EasyCube – con PaperCircle ha iniziato un impegnativo percorso ‘virtuoso’. Ne riparleremo.
CM