Francia: momento difficile per le aziende del riciclo

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Secondo i dati di Federec, la federazione francese delle aziende di riciclaggio, nel 2014 il fatturato delle aziende in tutti i settori è stato di 9,1 miliardi di euro, in calo del 2% rispetto all’anno precedente.

Jean-Philippe Carpentier, presidente della federazione, ha sottolineato come le 1.300 imprese del settore siano state messe a dura prova, per il ribasso del prezzo del petrolio e delle materie prime in generale, che hanno portato una diminuzione delle domande di prodotti di materie prime riciclate a favore di quelle ‘nuove’.

L’economia circolare ha ceduto all’economia lineare.

Situazione difficile, quindi, per l’industria dei metalli e delle materie plastiche. Il presidente del ramo plastiche, Albert Azoubel, ha fatto notare come le aziende hanno dovuto seguire questa tendenza, perché è risultata più costosa la plastica prodotti derivati dal petrolio di quella ‘vergine’.

Tuttavia, sono stati fatti molti progressi da 30 anni a questa parte: quasi 830 mila tonnellate vengono riciclate ogni anno per un fatturato di circa 250 milioni di euro. E la situazione evolverà rapidamente, poiché fino a oggi sono trattati meno del 25% dei rifiuti plastici.

Carta e cartone

Anche il settore della carta e del cartone conosce un momento di stasi, che però non inquieta gli industriali del settore (4 grandi gruppi e più di 300 piccole e medie imprese), che trattano ogni anno più di 7 milioni di tonnellate di materiali riciclare per un fatturato di 760 milioni di euro.

Su questa attività il tasso di recupero è molto alto: 82%, contro il 71% in media per tutti i paesi europei.

In generale, il settore del riciclaggio – che spera di far sentire la sua voce nel vertice COP21 che si terrà tra poco tempo a Parigi – si trova in una crescita dinamica, nonostante il difficile contesto economico.

Le imprese impiegano più di 28.000 persone, di cui l’85% con contratti a  tempo indeterminato, segnale di una volontà di legame con il territorio; inoltre, ogni anno, in media aumentano dell’1,8% i posti di lavoro con questo tipo di contratto.



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