Forum Pulire ha registrato ancora una volta un enorme successo, riuscendo a coinvolgere l’intera filiera della pulizia professionale, sia italiana che straniera. 500 delegati, 24 relatori di spicco sul palco, 4 sessioni, 5 interventi emozionali: questi i numeri della quarta edizione dell’evento.
Soddisfazione è stata espressa dall’ad di Afidamp Servizi, Toni D’Andrea, che ha dichiarato: “Forum Pulire è l’appuntamento culturale di riferimento per l’intera filiera, un’occasione d’ispirazione preziosa e necessaria per progettare l’offerta del futuro. L’edizione di quest’anno ha coinvolto non solo produttori, distributori, imprese e utenti finali italiani, ma anche delegati stranieri. La partnership con ISSA ha mostrato i primi risultati. I relatori che abbiamo invitato in questa edizione – prosegue D’Andrea – hanno tracciato i confini della conoscenza e della speranza, suscitando il nostro interesse per le sfide che dovremo affrontare nell’immediato futuro e sulle potenzialità di sviluppo del settore“.
“Salute e Prevenzione” è stato il primo dei quattro temi ad essere affrontato. Ad illustrare dati e pratiche sulle infezioni correlate all’assistenza sanitaria sono state le autorevoli voci di Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore Di Sanità, Gaetano Privitera, dirigente U.O. Igiene ed Epidemiologia Universitaria presso l’Università di Pisa, e Antonio Gaudioso, segretario generale CittadinanzAttiva. Gli interventi hanno sottolineato il problema dei batteri farmaco resistenti che sono una delle cause delle infezioni ospedaliere (1 paziente su 3 ne è colpito). La pulizia gioca un ruolo fondamentale nella prevenzioni delle infezioni e deve essere un servizio core business delle aziende ospedaliere; le pratiche di pulizia devono, quindi essere attentamente pianificate e basate su specifici protocolli per il corretto utilizzo dei prodotti che diano risultati di esito, come stabilito dalla Carta di Bergamo, un documento di consenso per una sanificazione in ambito ospedaliero efficacie e sicura. In Italia, tuttavia, manca la catena di controllo della garanzia di qualità dei servizi erogati e in cui è difficile tenere insieme il macro e il micro e far fronte ad un’interoperabilità dei servizi che non comunicano. Da qui la necessità di definire “La gara che vorrei”, che propone la collaborazione di istituzioni civiche e non per un migliore controllo e monitoraggio delle gare d’appalto
Giovanni Dalò ha poi presentato il “Progetto Sicurezza“, voluto e commissionato da ONBSI, il cui scopo era quello di stimolare una maggiore diffusione settoriale della cultura e produrre consapevolezza in materia di sicurezza sul lavoro, introducendo elementi di rilevazione delle prestazioni.
Nel pomeriggio si è parlato di “Etica e Ambiente“. A introdurre il tema è stato il professor Giulio Sapelli che, dopo aver tracciato un quadro politico-economico della società contemporanea, ha definito l’etica come iniziativa volontaria che deve raggiungere uno scopo: “In un’impresa, l’etica è quel valore che si condivide e fa in modo che soggetti diversi […] si mettano d’accordo per agire insieme e costruiscano le responsabilità future e il bene comune“. A seguire i relatori Piermario Barzaghi, Michael Braungart, Marco Frey e Tommaso De Luca hanno evidenziato la necessità di cambiare la visione degli obbiettivi aziendali e di ripensare la produzione e il design del prodotto in modo che possano garantire una maggior crescita utilizzando meno risorse. La nuova logica produttiva deve essere quella dell’economia circolare e dell’eco-effectiveness, come ha spiegato Braungart.
L’attenzione poi si è spostata sull’importanza di rendicontare lo stato di sostenibilità aziendale. Questo da un lato crea un modello di valore condiviso per cui azienda e comunità si pongono in una relazione di mutua complementarità, e dall’altra, come ha sottolineato Barzaghi, “dimostra che agire in un certo modo genera un vantaggio competitivo”. Il panel si è chiuso con la case history di Lucart che ha racontato il suo progetto di riciclo del Tetrapack come esempio di economia circolare applicata al settore.
A termine della prima giornata Marco Mari ha presentato uno studio a cura di CNA sui CAM il cui scopo era quello capire se le soluzioni e le indicazioni operative siano fedeli e coerenti con il principio di fondo evocato; e se queste non rischino a volte di mettere le imprese ancora di più in difficoltà
sul piano della partecipazione alle gare pubbliche.
Il secondo giorno è iniziato all’insegna della “Bellezza” in ogni sua forma. La sessione è iniziata con un dibattito sulla definizione di bellezza a cui hanno partecipato Philippe Daverio, Kean Etro, Nicola Pozzani, Roberto Vecchioni e Mauro Felicori. A loro il compito di dare una personale visione di questo concetto; e mentre per Daverio la bellezza “è sostanzialmente un patto sociale, un parametro sociale che sottende all’etica”, per Vecchioni, forte della sua esperienza di professore, la bellezza è invece un valore a cui i giovani di oggi debbano essere educati: “Non finirò mai di pensare che questo è il compito dell’educatore: un ragazzo che ha in sé il senso del bello avrà sempre delle difese, una capacità di classificare, di scegliere”. Felicori, invece, ha parlato di bellezza dal punto di vista di chi si occupa di preservarla e divulgarla: “Io mi occupo di procacciare le risorse per mantenere la bellezza, penso che se i beni culturali iniziassero ad essere considerati come nostri, un po’ come succede nelle imprese, potrebbero passare dall’essere un costo all’essere una ricchezza”.
Gli interventi emozionali hanno poi accompagnato il pubblico in una ricerca della bellezza in ambiti molto diversi fra loro. A condurre queste ricerche sono stati: Stefano Boeri, Piergiorgio Odifreddi, Nicola Pozzani, Roberto Vecchioni e Francesco Cirignotta. Odifreddi, famoso matematico, ha svelato il “substrato matematico che pervade tutto” arte, natura architettura. Pozzani ha proposto invece un percorso olfattivo proponendo al pubblico tre diverse profumazioni: “L’olfatto è localizzato nella parte del cervello legata all’istinto, quindi è strettamente collegato alla ricerca della qualità della vita”. Infine Cirignotta ha parlato di bellezza come elemento di vanità.
In chiusura della quarta edizione del Forum Pulire sono intervenuti per il dibattito su “Innovazione e Tecnologia“: Giulio Sandini, Collin Anderson, Gaetano Correnti, Giusi Cannillo, Angelo Migliarini, Anna Königson Koopmans. Si è discusso di relazioni tra umani e robot, di replicanti che sempre di più spesso modificano la loro presenza dall’essere semplici strumenti a diventare fedeli collaboratori. Tuttavia il gap è ancora immenso, la difficoltà maggiore sta nel costruire un modello umano, con la sua complessità, nella testa del robot e di interagire e interpretare le azioni e i sentimenti dell’uomo. Si è parlato, poi, di nanotecnologia con Anderson, che ne ha snocciolato le molteplici applicazioni nel campo anche della pulizia professionale, e con Correnti di KPMG di blockchain, un protocollo di comunicazione basata su database che si confrontano tra loro. Cannillo si è concentrata invece sull’innovazione in sanità dal punto di vista della logistica del farmaco; l’innovazione in questo senso è rappresentata da un progetto che, una volta individuate le specifiche problematiche e necessità, riesce a gestire in modo efficiente la supply chain dei farmaci. Migliarini, infine, ha ricordato che in un settore in cui l’operatore rappresenta la risorsa primaria, l’innovazione sta nella creazione di nuove competenze capaci di riqualificare i lavoratori.
A conclusione del Forum, la case history di Tork, Königson Koopmans ha descritto il progetto sviluppato da Essity denominato “EasyCube“, un sistema che permette all’operatore di sapere dove e quando è necessario il suo intervento di riassortimento, di manutenzione di controllo.