Al 13° Congresso dell’ETUC (CES), la confederazione europea dei sindacati, che si è tenuto a Parigi ai primi di ottobre, è stato espressa la preoccupazione e la condanna per i tentativi di mettere in discussione l’attuale quadro di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
I miglioramenti raccomandati dalle parti sociali sono in fase di stallo e diverse proposte di legge, comprese quelli sostenuti dai datori di lavoro e dai lavoratori sono stati bloccate.
Il Congresso accoglie pertanto con favore il parere del Comitato consultivo tripartito per la sicurezza e la salute sul lavoro consegnato il 24 settembre 2015 e adottato all’unanimità dai rappresentanti dei governi, dei datori di lavoro e le organizzazioni dei lavoratori a 28 stati membri.
Il Congresso chiede alla Commissione europea di rispettare il parere del comitato consultivo:
– Fermare le infinite revisioni e le discussioni sulla riduzione di salute e la normativa sulla sicurezza con il pretesto di “legiferare meglio”.
– Definire una strategia europea per migliorare le condizioni di lavoro che in Europa si stanno deteriorando, affrontando l’aumento dei rischi psicosociali, il gran numero di disturbi muscolo-scheletrici e riconoscere le malattie professionali invisibili. Particolare attenzione dovrebbe essere data al lavoro precario sia per gli uomini e le donne e per il rafforzamento del ruolo di ripetizioni di sicurezza.
– Garantire che la legislazione in materia di salute e sicurezza venga applicata a tutti i lavoratori, indipendentemente dalle dimensioni delle aziende.
– Adottare misure normative adeguate per eliminare i tumori legati al lavoro in Europa e collaborare con le istituzioni internazionali per sradicare globalmente questa piaga sociale. La priorità dovrebbe essere data al rafforzamento dei valori limite vincolanti per cinquanta delle sostanze più cancerogene e mutagene utilizzate sul posto di lavoro, e armonizzare tutte le altre norme nazionali esistenti al più alto livello europeo.