Buone prospettive per il settore
Nello studio ‘L’Italia del Riciclo’ emerge che aumentano del 13% il numero degli addetti e del 10% le aziende nel settore (soprattutto piccole imprese), delle quali il 94% svolge attività di recupero.
In Italia sono 9.173 le imprese: per 6.017 di queste la gestione dei rifiuti rappresenta il core business, mentre per le altre 3.156 questa è un’attività secondaria o un’integrazione al proprio ciclo produttivo.
Le piccole imprese (con meno di 50 addetti) rappresentano il 93% di quelle core business e la componente delle micro-imprese (con meno di 10 addetti) è largamente preponderante, riguardando infatti il 65% del totale. È interessante notare, inoltre, che a una modifica in termini di struttura societaria non corrisponde, come ci si potrebbe attendere, una crescita dimensionale delle imprese in termini di addetti. Per quanto riguarda in particolare le società di capitali, nel 2012 il numero medio di addetti per impresa è 37, mentre nel 2008 era 40. In relazione agli addetti, nel 2012 si rileva un aumento generalizzato in tutte le classi di addetti rispetto al 2008.
Le prospettive di crescita sono notevoli: nel luglio 2014 la Commissione Europea ha adottato alcune proposte intese a sviluppare un’economia più circolare in Europa e a promuovere il riciclaggio negli Stati membri e si stima che la prevenzione dei rifiuti, l’ecodesign, il riuso e misure simili possano generare un risparmio pari a 600 miliardi di euro e ridurre le emissioni di gas serra dal 2 al 4%. Il conseguimento dei nuovi obiettivi in materia di rifiuti potrebbe creare circa 600.000 nuovi posti di lavoro, rendendo l’Europa più competitiva e riducendo la domanda di risorse scarse e costose.
Le misure proposte, che consentirebbero anche di ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di gas a effetto serra, prevedono il riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e dell’80% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030 e, a partire dal 2025, il divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili. Tra gli obiettivi figura anche la riduzione dei rifiuti marini e alimentari.