L’indagine Confindustria sul lavoro
Il peso delle ore di assenza sulle ore lavorabili si è attestato nel 2013 al 6,5%, dal 7,0% di un anno prima, nelle aziende Confindustria. L’incidenza delle assenze rimane più alta nelle imprese grandi (7,2% in quelle con più di 100 addetti; 4,5% in quelle fino ai 15).
Nello stesso anno i dipendenti del settore pubblico hanno totalizzato in media 19 giorni di assenze retribuite (dati RGS), 6 in più rispetto a quanto rilevato nel mondo Confindustria per un gruppo di dipendenti comparabile. Ridurre l’assenteismo nel settore pubblico a questi livelli più bassi permetterebbe un risparmio di oltre 3,7 miliardi di euro.
Nel 2013 nell’industria in senso stretto erano coperti da un accordo aziendale 2 lavoratori su 3; 5 lavoratori su 6 nelle imprese associate con almeno 100 dipendenti. La contrattazione aziendale è meno diffusa nei servizi, dove i lavoratori coperti erano il 56,9% (68,0% nelle imprese più grandi).
I premi variabili, collettivi o individuali, sono stati erogati dal 70,5% delle imprese con contrattazione di secondo livello e dal 31,7% di quelle senza. Per il personale non dirigenziale, la copertura dei premi variabili cresce con la qualifica (52,5% tra gli operai, 56,3% tra gliimpiegati e 63,4% tra i quadri), mentre l’incidenza sulla retribuzione è mediamente simile (intorno al 5%).
Tra i dirigenti, l’erogazione appare più selettiva: solo poco più di un quarto li riceve, ma, se erogati, rappresentano mediamente il 15,6% della retribuzione media annua lorda.
L’Indagine Confindustria sul lavoro (arrivata alla 10a edizione) è un’iniziativa di Sistema. I dati qui riportati si riferiscono al solo personale alle dipendenze con contratto a tempo indeterminato e pieno.