Campagna pilota sulla raccolta del vetro

Al via presso le attività dei 5 Comuni costieri della provincia di Rimini la campagna di sensibilizzazione sulla qualità del vetro, unica a livello nazionale, è denominata ‘Sei di coccio? Il vetro è un’altra cosa‘ e si svolge in collaborazione con CoReVe e Anci.

È rivolta a 4000 attività commerciali e turistiche dei Comuni di Bellaria-Igea Marina, Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica.

Da giugno ha avuto inizio una campagna per una raccolta del vetro di qualità, in collaborazione con il CoReVe (Consorzio nazionale per il  Recupero del Vetro)  e Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani),  che hanno avviato una nuova campagna di sensibilizzazione sulla qualità del vetro rivolta a tutte le strutture ricettive (pub, ristoranti e bar) e alberghiere della zona turistica dei 5 comuni della Provincia di Rimini.

La raccolta differenziata del vetro è attiva da molto tempo nel territorio riminese, dove ha raggiunto ottimi risultati: dal 2017 la quantità raccolta pro capite supera i 44 kg/ab/anno, contro una media nazionale che nel 2018 è stata di 36,2 kg/ab/anno (fonte CoReVe).

Una campagna per 4000 attività sulla costa della provincia di Rimini L’iniziativa prevede il contatto diretto, da parte di operatori appositamente formati da Hera, delle oltre 4.000 attività in due fasi distinte: a giugno e la seconda nel mese di luglio.

Oltre  a  lasciare  materiale  informativo,  adesivi  da  applicare  sui  contenitori  e gadget dedicati, l’obiettivo della visita a queste utenze, che producono circa la metà del vetro raccolto, è spiegare a ciascun esercente come raccogliere e separare correttamente il vetro, illustrare quali sono i materiali recuperabili e soprattutto quelli che assolutamente non devono essere raccolti per non comprometterne la qualità: i cosiddetti ‘falsi amici’.

Tra questi, il principale ‘inquinante’ a cui è dedicata l’attenzione e la campagna di sensibilizzazione è la ceramica, la cui presenza nel vetro raccolto è 2,5 volte superiore rispetto alle utenze domestiche.

I ‘falsi amici’ del riciclo del vetro

Dallo studio dei dati qualitativi sulle raccolte differenziate, la raccolta del vetro risulta infatti alterata, oltre che da ceramica e porcellana che sono senz’altro l’inquinante più diffuso, anche da altri tipi di materiali: oggetti di cristallo, pirofile di Pyrex o vetroceramica, vetri retinati e altri materiali inerti, che possono sembrare erroneamente  simili  al  vetro  da  imballaggio,  mentre  in  realtà  sono  materiali contaminanti, veri e propri “nemici” del suo riciclo, che vanno a inficiare una raccolta del vetro altrimenti di buona qualità.

Un’elevata presenza di inquinanti è indice di una cattiva raccolta differenziata e nuoce anche al Comune, che riceve un minor corrispettivo economico da CoReVe.

ll vetro è l’unico materiale esistente riciclabile al 100% che può tornare a vivere all’infinito: da una bottiglia rotta se ne ricrea una esattamente uguale. Questa caratteristica permette ogni anno in Italia di ridurre l’estrazione di materie prime tradizionali per 3 milioni di tonnellate e di evitare l’emissione in atmosfera di circa 2 milioni di tonnellate di CO2, equivalenti a quanto assorbito da una foresta temperata vasta più della Puglia (fonte Coreve).

La Campagna vetro di Hera del 2016

Hera non è nuova a questo tipo di iniziative: nel 2016, infatti, promosse nei centri commerciali la campagna ‘Ti vogliamo così come sei’ rivolta alle famiglie per migliorare la raccolta del vetro, veicolando il messaggio che  separare  il  vetro   è  semplice  e  importante  e  che  si  può  conferire  così  com’è,  senza  bisogno  di sciacquarlo o togliere eventuali etichette.



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