ANIP Confindustria: allarme per i servizi di pulizia delle scuole

Scuola: “Un errore statalizzare ‘al buio’ gli addetti alle pulizie. Aziende e migliaia di lavoratori a rischio. Inascoltato l’appello lanciato a Conte”.

Dopo numerose richieste di incontro, audizioni, e persino una lettera al Presidente del Consiglio Conte, le aziende di Confindustria continuano a lanciare il loro grido di grande allarme. “Non è possibile accettare l’internalizzazione dei servizi di pulizia in questi termini, dove a pagare saranno per prime le imprese, togliendo lavoro a uomini e donne, e risorse al mondo della scuola.

Ci appelliamo di nuovo al Presidente Conte, che abbiamo visto mobilitarsi per l’Ilva e non solo, affinché si adoperi per questa crisi occupazionale (5.000 saranno gli esuberi certi) non dipendente dalla volontà delle imprese”. Lo ha dichiarato Lorenzo Mattioli, presidente di ANIP-Confindustria nel corso della conferenza stampa celebrata il 10 Dicembre presso la sala Caduti di Nassirya del Senato.

Ciò che chiediamo – ha proseguito Mattioli – è innanzitutto l’affidamento e l’inquadramento dei servizi di Pulizia tramite gara pubblica con la prosecuzione dei servizi. Nel caso in cui si proceda diversamente, invece, occorre l’esenzione della tassa di licenziamento per le aziende obbligate ad aprire le procedure di mobilità dopo lo stop degli appalti per i servizi di pulizia delle scuole voluto dal governo; inoltre la proroga della procedura di internalizzazione per consentire di organizzare al meglio la fase transitoria tra gestione privata e gestione pubblica delle maestranze.

Per Mattioli l’internalizzazione è “pura follia“, con la previsione di presidi delle scuole che si occupano di acquisti e organizzazione del lavoro, una platea di esuberi superiore a quella dell’ex Ilva, un maxi concorso pubblicato lo scorso 6 dicembre “che non potrà essere circoscritto ai ‘soli’ 16mila lavoratori impegnati negli appalti“.

E Mattioli continua precisando come l’associazione da un lato si metta dalla parte delle imprese che oltre al mancato introito dovranno pagare il ticket disoccupazione, senza averla determinata, dall’altro pensi ai lavoratori che si trovano in pochi giorni a rispondere al bando dovendo scegliere su base provinciale, con un ridotto numero di posizioni tra un lavoro full o part time senza averne certezza. E il personale Ata verrà scavalcato dai nuovi assunti.

Conclude Mattioli: “Continueremo la nostra battaglia in ogni sede, per fermare questa follia, per rendere giustizia alle imprese sane e ai lavoratori, senza dimenticare il ‘vulnus’ che si viene a creare nell’intero mondo scolastico, che vedrà gran parte dei fondi destinati al funzionamento delle istituzioni scolastiche, dirottati invece per consentire la proroga del servizio sino a Marzo, data fissata per l’inizio dell’internalizzazione”.

In conferenza stampa anche il senatore azzurro Massimo Berutti : “Questo è un attacco frontale al mondo dell’impresa, tra l’altro il paradosso è legato alla internalizzazione di 11 mila persone che oggi hanno un contratto a tempo indeterminato, alla messa in crisi di oltre 5 mila persone che invece si troveranno in mezzo a una strada.

Il tutto a dimostrazione della follia del provvedimento, le imprese del settore si troveranno anche a pagare la NASPI di 80 milioni di euro quindi il riassunto potrebbe essere ‘cornuti e mazziati’. Non è possibile che il governo possa arrivare a scelte come queste senza la consapevolezza di creare un così grosso danno al sistema.

Altre voci concordi

D’accordo con Mattioli è anche il senatore Giuseppe Moles (FI),  presente alla conferenza: “L’internalizzazione non renderà di certo servizi di qualità alle scuole creando un aggravio per le casse dello Stato. Il paradosso è che impone alle aziende di licenziare i lavoratori per decreto, attribuendo alle imprese stesse la tassa di licenziamento (NASPI).

Si tratta di un vero e proprio principio anacronistico e noi in Parlamento non possiamo non dare voce ad una simile ingiustizia. Siamo dalla parte delle imprese e vogliamo altresì tutelare quelle oltre 5 mila persone che si troveranno senza lavoro”.

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