Ha affrontato temi cruciali l’audizione di ANIP presso la XIII Commissione Lavori Pubblici del Senato, tenutasi lo scorso 9 aprile nell’ambito dell’indagine sullo stato di attuazione del Codice Appalti.
La delegazione dell’Associazione nazionale delle imprese di Pulizia e Servizi integrati – con il presidente Lorenzo Mattioli, il vice presidente Massimo Diamante e il presidente del GSAI di Unindustria Torino Umberto Diamante – ha evidenziato le criticità che il comparto dei servizi affronta da anni proprio per via di un sistema di regole poco attento al comparto “labour intensive” che, attraverso le sue molte articolazioni (manutenzione, pulizia, igiene ambien- tale, energia, security, logistica attività e servizi cosiddetti di ausiliariato…) esprime oltre 2,5 milioni di occupati potenziali nel paese.
«La non completa conoscenza del settore da parte del legislatore – spiega Mattioli – ha portato grande attenzione sul mondo dei lavori pubblici e poca su quello dei servizi, segmento che negli anni ha avuto e continua ad avere una funzione economica e sociale rilevante. In audizione abbiamo portato la voce di un comparto che, con l’adozione nuovo Codice, vedrebbe un pericoloso ritorno delle gare al massimo ribasso come criterio di aggiudicazione degli appalti. Le richieste dell’associazione risiedono nei seguenti punti: evitare le aggiudicazioni al prezzo più basso che inevitabilmente intaccano la qualità dei servizi erogati; riduzione delle stazioni appalti, oggi circa 36 mila in Italia; uniformare la cornice legislativa italiana alle direttive europee; qualificazione degli appalti con specifico riferimento ai servizi agli immobili; maggiore partecipazione agli appalti con l’implementazione di forme aggregate; garanzia della sicurezza sul lavoro. L’audizione – conclude Mattioli – ha raccolto notevole interesse da parte dei commissari, che hanno compreso la specificità e l’importanza del settore. ANIP proseguirà l’azione di sensibilizzazione per arrivare a definire un quadro che limiti le criticità e contribuisca allo sviluppo dell’industria dei servizi consentendo anche alle Pmi di accedere al mercato. Va bene il confronto istituzionale, ma resta ancora oggi la preoccupazione di ANIP per il mancato recepimento di quelle istanze che potrebbero aiutare migliaia di imprese italiane dei servizi: per questo siamo pronti ad appellarci anche alla Presidenza della Repubblica».