Al Westin Palace di Milano il 15 dicembre si è tenuta l’assemblea AfidampFAB nel corso della quale è stato eletto il Consiglio Direttivo in carica per il prossimo biennio.
CONSIGLIO DIRETTIVO
Francesco Pasquini – Lucart
Giampaolo Ruffo – Comac
Riccardo Raimondi – RCM (primo dei non eletti)
Giuseppe Del Duca – Isal (non presente nella foto)
Michele Redi – IPC Ready Sistem
Bruno Ferrarese – Idrobase Group
Davide Lago – Eureka
Matteo Marino – Kemika
Giuseppe Riello – Ghibli & Wirbel
Gianfranco Bonotto – Tre Colli
Quindi il Consiglio Direttivo ha eletto Presidente Bruno Ferrarese e Vicepresidenti Gianfranco Bonotto e Davide Lago. Niente quote rosa e presenze femminili: la sola candidata, Laura Fioruzzi, Ecochem, non ha raggiunto il numero di voti necessari per essere eletta…
In apertura è stata convocata l’Assemblea straordinaria per l’approvazione agli articoli 11 e 12 dello Statuto per portare il numero dei consiglieri a nove (erano 7) e inserire anche la categoria ‘fabbricanti di carta, fabbricanti di fibre e panni’ nell’elenco dei produttori.
Con la votazione per alzata di mano le modifiche sono state approvate e quindi i lavori sono proseguiti con l’Assemblea ordinaria e le relazioni del presidente uscente Matteo Marino, del segretario generale Stefania Verrienti e di Toni D’Andrea, ad di Afidamp Servizi. A queste si è aggiunta la presentazione di Andrea Granelli sugli scenari futuri del progetto di digitalizzazione del comparto associativo, necessario per portare innovazione, visibilità e forza all’intera industria del settore. Dopo i ringraziamenti al Consiglio Direttivo e a tutti coloro che hanno portato il loro contributo Matteo Marino ha illustrato le principali attività che l’associazione ha svolto negli anni 2014-2015, a partire dal successo dell’edizione 2014 di Forum Pulire, appuntamento significativo per diffondere la cultura del pulito che per statuto è tra gli scopi associativi.L’apertura di uno sportello Consip, l’organizzazione di Tavole Rotonde, la produzione di indagini di settore sono stati passi importanti per l’evoluzione del comparto. Inoltre, fare parte della Commissione Ecolabel EU per redigere una nuova norma insieme a partner istituzionali ha rafforzato la visibilità e il riconoscimento di Afidamp come presenza chiave e interlocutore competente. La partecipazione di Afidamp al Tavolo di lavoro al Ministero dell’ambiente per la redazione della seconda norma CAM (Criteri Ambientali Minimi) per il settore sanitario ha valorizzato ancora l’esperienza e la necessità di portare alle istituzioni informazioni e competenze che vengono da chi si occupa professionalmente ‘sul campo’ di questi argomenti.
Il tema ‘Formazione’ rappresenta un progetto importante: è stata istituita una Commissione Scuola per gestire la formazione a distanza, utilizzandole potenzialità del web. PULIRE 2.1 ha rappresentato un momento importante sia per il tema trattato dei CAM, sia per avere chiarito la necessità di informazioni approfondite su temi di grande richiamo ma che a oggi non possono essere considerati una realtà efficace e senza rischi.
I Gruppi di lavoro si sono impegnati fortemente anche nella redazione di manuali specifici, come l’Ecologia nella detergenza e per i RAEE. Nell’augurare al nuovo gruppo direttivo di trovare la grande coesione necessaria per portare avanti le iniziative e le nuove sfide, che richiederanno sempre maggior impegno, Marino ha ribadito la governance di Afidamp Servizi, che gestisce le attività associative che producono reddito, ad AfidampFAB.
Impegno e voglia di fare un salto di qualità: Stefania Verrienti, segretario generale Afidamp, ha sottolineato la responsabilità della segreteria in tutti questi anni, che hanno visto profondi mutamenti a partire dal 2009, l’anno della crisi. Il ruolo nell’associazione è stato quello di incentivare la partecipazione degli associati alle varie attività, come i Gruppi di Lavoro, sia tradizionali sia di recente costituzione, da cui possono nascere sinergie per le singole imprese.
In questi anni si è consolidata la posizione di Afidamp con le istituzioni, a livello nazionale ed europeo, si è creato il legame con Consip, la più grande centrale di acquisto. Sono nate nuove collaborazioni, in ambito sanitario con Simpios per le tematiche sulla sanità, in ambito Ho.Re.Ca. con l’associazione dei Cuochi professionisti, e la presenza continuativa sulla rivista associativa che raggiunge 7000 cuochi e su cui l’associazione può portare la sua esperienza in ambito di igiene e pulizia.
Con altre associazioni di settore Afidamp ha firmato il ‘Manifesto dei servizi’, 9 proposte concrete al Governo per il settore, chiedendo anche l’istituzione di un vice Ministro dei servizi.
Per la Ricerca e Innovazione l’Italia non vanta primati, è sotto la media europea, ma è importante il legame con le Università per affrontare le nuove sfide e collegare la conoscenza con il sistema economico. Sono state ancora altre le iniziative di cui si è fatta promotrice Afidamp, dal monitoraggio del mercato, affidato quest’anno all’istituto Piepoli, alle analisi di mercato, senza trascurare la necessità della comunicazione sia interna, verso gli associati, sia esterna per diffondere la cultura dell’importanza e del valore della pulizia. Con riferimento quindi alla Web TV e ai social, con un aumento dell’interazione e della visibilità dell’intera associazione e coinvolgendo non solo la stampa di settore ma anche la generalista come Il Sole24ore Sanità, per rafforzare il binomio pulizia-salute.
Toni D’Andrea, ad di Afidamp Servizi, ha posto l’accento sul riconoscimento e visibilità del settore nell’evento LIFE, a Milano, in cui si è parlato dell’industria dei servizi, che in Europa vale 65 miliardi di euro, con 176.000 imprese, impiega 3.320.000 persone,di cui il 66% con contratto part time, 3 ore settimanali. Di questi lavoratori il 73% sono donne (qui le quote rosa ci sono…).
Nel 2014 l’evento principale è stato il Forum Pulire, che si ripropone l’anno prossimo, in una dimensione europea (è già di fatto il patrocinio di FENI e FIDEN), mentre quest’anno PULIRE 2.1 è stato il progetto più importante, con i suoi numeri significativi: 271 espositori da 16 paesi (+9% a confronto con l’edizione precedente), 15.136 visitatori da 100 paesi (+6%) di cui 6.000 distributori, 5.300 imprese di servizi, più di 2.000 fabbricanti.
Il mondo fieristico si è consolidato con gli appuntamenti internazionali importanti: PULIRE e CMS Berlino negli anni dispari, ISSA Interclan Amsterdam negli anni pari. A questi eventi si aggiungono gli eventi dislocati in India, Spagna, Russia, Thailandia, Emirati Arabi, Australia e Sudafrica.
Ma non è solo importante fare business, per farlo occorre anche portare avanti le attività culturali che sono occasioni per ascoltare voci significative e accrescere la conoscenza. E la formazione rimane un punto nodale. Il mondo delle imprese si aspetta dall’associazione qualcosa per aumentare il grado di efficienza: questo si può fare sia con lo sviluppo tecnologico per prodotti sempre più evoluti, sia investendo nella formazione.
La formazione a distanza è una strada da percorrere, esperienze di altri paesi lo confermano: Pulire LAB è la piattaforma su cui costruire la formazione via web, con video semplici e completi, strutturata in moduli formativi per costruire percorsi ‘su misura’: l’eccellenza del pulito a portata di click. L’obiettivo è chiaro, bisogna arrivare a questo strumento necessario, perché il mondo della pulizia è un grande laboratorio interculturale.
Andrea Granelli, esperto di tecnologia e di management – che ha tenuto un’interessante relazione nel corso di PULIRE 2.1, argomento: Internet of Things – ha parlato su come il digitale trasforma e cambia le prospettive e come è necessario muoversi facendolo entrare nelle aziende secondo le singole necessità, senza modelli gravosi e precostituiti ma sfruttando le sue potenzialità.
Considerando che non il cambiamento non porta uno snaturamento dell’attività imprenditoriale, ma anzi la incrementa. Il digitale, nella filiera del pulito, può intervenire sulla tecnologia produttiva, e potenziare l’offerta del Made in Italy, che ha comunque sempre il suo appeal. L’argomento è complesso, ma non è necessario intervenire da subito, cominciando a piccoli passi, costruendosi uno strumento ‘su misura’.
Ciò che è importante è iniziare a farlo adesso. Come adesso è il momento di ‘fare rete’, per aumentare la competitività delle aziende, sia che si tratti di e commerce, sia di altre modalità di business. Essenziale è lavorare per aumentare la qualità: si devono considerare le opportunità distributive (non si cannibalizza, si aumentano i servizi), la formazione, la multicanalità, le competenze digitali. E tenere presente il ‘peso’ delle informazioni: il potere competitivo sarà basato sui dati. Tutto questo richiede la necessità – e l’opportunità – di mettersi insieme: è un compito che la singola impresa non ha la forza di attuare.