AfidampFAB: + 3% nel 2018 per il cleaning professionale

Continua a dimostrarsi forte il comparto del cleaning professionale. I dati dell’annuale indagine AfidampFAB sottolineano un andamento positivo in Italia e sui mercati stranieri.

Con un fatturato complessivo di 1.780.529.716 €, il settore del cleaning professionale mostra un comparto sano, in crescita sia in Italia, sia all’estero.

Un trend positivo, confermato dall’annuale indagine di AfidampFAB, l’Associazione Fabbricanti Italiani Macchine, Prodotti e Attrezzi per la Pulizia Professionale e l’Igiene degli ambienti, che rappresenta a livello nazionale la filiera delle aziende che fabbricano prodotti per la pulizia professionale.

Si conferma quindi il benessere del settore anche nel 2018, a riconferma di quanto già registrato nelle precedenti edizioni dell’indagine. In particolare grazie alla forte crescita di fatturato dei produttori di prodotti chimici, il comparto che registra i risultati migliori, con un +7%.

In aumento anche il settore dei produttori di macchine (+6%), di carta (+5%) e di fibre/panni (+5%). Rimane sostanzialmente stabile il settore attrezzature (+0,4%), mentre mostrano un calo il comparto altri prodotti (-10%), che include dispenser per sapone e diffusori deodoranti, asciugamani elettrici/aria calda, batterie e caricabatteria, spazzole e dischi trascinatori, prodotti non classificabili. In calo anche accessori e ricambi macchine (-11%). Dati che riportano ai valori del 2016, dato che entrambi questi settori avevano registrato una crescita a doppia cifra nell’indagine dello scorso anno. I dati dell’indagine confermano in ogni caso l’andamento positivo che aveva visto l’intero settore in ripresa già nel biennio precedente, con una crescita, nel 2016-2017 del 5%.

In particolare il mercato italiano fa registrare, nel 2018 una crescita del 3% rispetto all’anno precedente e un fatturato globale di 848.685.612 €. Stessa percentuale di crescita, 3%,  per l’esportazione con un fatturato totale di 931.844.105 €. Nel complesso un mondo di imprese, attive in tutti i settori del cleaning, che dimostrano di cavalcare il mercato, generando lavoro e business sia a livello domestico, sia a livello internazionale.

DATI GLOBALI

Composizione percentuale del fatturato totale

le macchine, in termini di fatturato, rappresentano il 33% del totale produzione, con 584.146.367€

i prodotti chimici il 12%, con 223.027.561 €

le attrezzature il 4%, con 71.087.917 €

la carta, destinata all’uso professionale, il 34% con 601.374.704 €

fibre e panni il 2% con 31.760.807 €

accessori e ricambi macchine il 5%, con 87.161.454€

altri prodotti il 10% con 181.970.906€

Esportazione e mercati esteri

Stabili e sempre rilevanti i dati relativi all’esportazione. Nel 2018 la movimentazione verso mercati stranieri pesa complessivamente per il 52% sul fatturato globale. Il fatturato globale da esportazione è di 931.844.105 € e registra un incremento del 3% sull’anno precedente.

In particolare il comparto che fa segnare il numero più alto nelle esportazioni è quello delle macchine, che incide sul fatturato per il 41% (salendo di 1 punto percentuale rispetto al 2017) con una crescita del 7% rispetto all’anno precedente. Segue la carta con il 32%, e altri prodotti  con l’11% (dispenser per sapone e diffusori deodoranti, asciugamani elettrici ad aria calda, batterie e caricabatterie, spazzole e dischi), gli accessori e ricambi macchine con il 6% e le attrezzature con il 5%. I prodotti chimici, storicamente destinati al mercato interno, rappresentano anche nel 2018 il 4% del totale export.

Cresce ancora la rilevanza del comparto macchine a livello internazionale. Il fatturato di questo settore è infatti realizzato per il 66% sui mercati esteri.

Mercato interno

Con una crescita del 3% rispetto al 2017 e un fatturato totale pari a 848.685.612 €, anche il mercato interno si mostra florido.

A guidare la classifica  è il comparto della carta, che rappresenta il 35% del totale del fatturato, seguita dalle macchine con il 23%. Al terzo posto troviamo i prodotti chimici con il 22%, altri prodotti con il 10%, accessori e ricambi per le macchine con il 4% e infine attrezzature e fibre e panni rispettivamente con il 3%.

Analisi dei diversi settori

Il mondo del cleaning professionale è formato da diverse categorie di produttori, rappresentati da AfidampFAB e oggetto dell’indagine annuale. Un mondo che persiste nel registrare dati positivi e gode complessivamente di ottima salute, come dimostrano i dati. Il dettaglio di ogni settore permette di avere un quadro preciso della situazione nel 2018.

Comparto Macchine

Il comparto delle macchine rappresenta il 33% dell’universo del cleaning professionale. Ha realizzato, nel 2018, 584.146.367 € di fatturato (+6% rispetto al 2017).

Il totale di pezzi prodotti nell’anno è pari a 909.960, con una preponderanza di aspirapolvere/liquidi (circa 500.000 pezzi prodotti), seguite da idropulitrici e lavasciuga. In crescita anche la produzione di spazzatrici, in particolare quelle stradali, e di macchine per moquette e generatori di vapore.

I settori di maggiore impiego dei macchinari per la pulizia industriale restano le imprese di pulizia e servizi, che operano nell’ho.re.ca., nella pubblica amministrazione, nella scuola, nella sanità, nei servizi in generale ma anche nei più vari settori industriali.

Comparto Prodotti chimici

Per sua natura particolarmente orientato al mercato nazionale, il comparto dei prodotti chimici, con un fatturato complessivo di 223.027.561 € nel 2018, ha fatto registrare un incremento importante del 7%, riprendendosi dal leggero calo registrato nel 2017.

In particolare registra segno positivo la produzione di prodotti per pavimenti e ambienti, che aveva fatto registrare una flessione nella scorsa indagine.

La produzione cresce del 7% anche in termini di volume.

Comparto Attrezzature

Nel 2018, il comparto delle attrezzature (che comprende carrelli e telai, tessili per pavimenti, accessori vari, garze monouso) ha generato un fatturato di 71.087.917 €, facendo registrare un leggero incremento dello 0,4% sul 2017, dimostrando comunque la ritrovata stabilità del settore, rispetto ad anni più difficili. Sul fronte dei ricavi, domina come sempre il settore carrelli e telai, con un fatturato di oltre 31.000.000 di €.

Comparto Carta

In crescita del 5% rispetto all’anno precedente, questo settore, che include diverse tipologie di prodotto, dimostra grande fermento. L’analisi riguarda differenti prodotti: bobine e panni in carta e tessuto non tessuto, asciugamani in carta/tessuto, distributori di articoli in carta (asciugamani, carta igienica, sacchetti), carta igienica, altri articoli igienici in carta (coprisedili, sacchetti).

Il comparto è uno dei più significativi e rappresenta il 34% del fatturato 2018 (in crescita di 1 punto percentuale) con un totale complessivo di 601.374.704 €, una forte presenza sui mercati esteri con una quota di esportazione del 32%. Il settore più rilevante si conferma quello degli asciugamani, in costante crescita con 218.636.778 € di fatturato complessivo.

Comparto Fibre e panni

Questo settore include aziende che producono panni per pavimenti, panni multiuso e dischi per la pulizia. Il fatturato nel 2018 mostra un incremento del 5% rispetto all’anno precedente e registra un fatturato globale di 31.760.807 €. In particolare si mostra particolarmente florido il mercato degli abrasivi, con una crescita dell’8% sul 2017.

Comparto Altri prodotti

Un settore particolarmente composito, che include molte tipologie di prodotto: dispenser per sapone e diffusori deodoranti, asciugamani elettrici/aria calda, batterie e caricabatteria, spazzole e dischi trascinatori, prodotti non classificabili. Il fatturato registrato nel 2018 è stato pari a 181.970.906 €, facendo registrare il primo segno negativo, con un calo del 10%, che annulla di fatto la crescita del 2017 (che era pari all’11%), riportando il settore sui valori del 2016.

Comparto Accessori e ricambi macchine

Altro calo a due cifre (-11%) per questo settore nel 2018. Anche in questo caso si annulla parzialmente la crescita di fatturato del 2017 (che era stata del 15%) riportando il settore a una sostanziale stabilità. Un calo che si è fatto sentire sia sul mercato italiano, sia sui mercati esteri.



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