Risparmiare sulla pulizia non è una soluzione, anzi, è pericoloso.
Afidamp – l’Associazione delle imprese italiane della pulizia professinale – esprime forte preoccupazione in merito agli annunciati tagli sulla sanità, in particolare per quanto riguarda la riduzione sull’acquisto di beni e servizi.
“Non bisogna sottovalutare l’impatto che avrebbero ulteriori tagli ai servizi di pulizia – avverte Stefania Verrienti, segretario generale Afidamp – c’è un nesso scientificamente dimostrato tra i livelli di pulizia e le infezioni ospedaliere. Infatti, le aziende ospedaliere con i tassi di infezione più bassi sono quelle che riportano spese per l’igiene più elevate Un’ ulteriore riduzione dei costi rischia di trasformare i nostri ospedali in luoghi di contagio anziché di cura”.
Come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’Unione Europea ogni anno sono colpiti da infezioni ospedaliere 4 milioni e 700mila pazienti, con 37mila morti, 16 milioni di giorni di degenza extra e 7 miliardi di Euro di costi in più per le strutture sanitarie.
“Anche la pulizia è un atto sanitario – sottolinea Verrienti – per questo, oltre a scongiurare nuovi tagli bisognerebbe puntare sulla formazione degli operatori, spesso insufficiente, poiché non richiesta dalla legge. In un ospedale le operazioni di sanificazione dovrebbero rispettare un rigido standard scientifico; non si può equiparare la pulizia di una sala operatoria con quella del salotto di casa”.