Una Tavola Rotonda per presentare un’indagine sui processi di pulizia nel settore alimentare e ascoltare le voci dei protagonisti del settore.
A Milano, il 2 ottobre, nella cornice del Westin Palace, è stata presentata e commentata l’indagine commissionata da Afidamp su come si svolgono le operazioni di pulizia nelle industrie alimentari.
L’articolo si svolge in 5 parti:
1 L’indagine
2 Misura per misura
3 Tema: pulizia dell’aria
4 La voce dell’industria
5 Le sfide al mercato
4 La voce dell’industria
Silver Giorgini, responsabile qualità e sicurezza di Orogel, ha portato la sua esperienza di dirigente tecnico e amministrativo in una grande industria alimentare.
Giorgini afferma che in Italia in genere la pulizia risulta maggiore della media degli altri paesi. I controlli effettuati dalle Aziende sanitarie e quelli periodici previsti dalle certificazioni possono garantire verifiche a cui non si può sfuggire.
È vero che l’argomento è delicato, è importante effettuare una scelta molto oculata per quanto riguarda il servizio di pulizia: le condizioni di lavoro non sono ottimali, a partire dagli orari che sono disagevoli. Per questo è fondamentale dare importanza a chi lavora in questo settore, farlo sentire parte dell’intero processo produttivo. Come azienda in Orogel si fanno corsi interni, ed è stato predisposto materiale informativo.
A questo si aggiunge la formazione sul campo, insieme ai tecnologi alimentari che vengono a osservare il lavoro. Perché la soddisfazione del proprio lavoro – qualunque esso sia – è importante. E anche la formazione fa parte del processo.
In questo caso l’approccio va valutato attentamente, è essenziale fare diventare interessanti – e, perché no? divertenti – le giornate di formazione, che devono diventare un momento di integrazione, di condivisione di obiettivi, di acquisire conoscenze e confidenza con l’azienda e con chi vi lavora.
Questo è stato ben compreso in Giappone, dove sono state istituite giornate di pulizia in cui i dirigenti sono al fianco del personale.
C’è però anche da tenere presente il fattore ‘costo’, che per Giorgini va da sé debba essere visto come investimento, ma non viene riconosciuto dal mercato (in questo caso si parla di grande distribuzione), e nelle aziende arriva spesso il segnale di fare attenzione alle cifre (si valuta il costo/kg).