La pandemia dovuta a Sars-CoV2 non è ancora risolta. Si può però iniziare a fare un bilancio di ciò che è successo, quali segnali ci sono e quali considerazioni si possono trarre per ripensare il futuro.
di Chiara Merlini
Quali sono stati gli atteggiamenti e le abitudini manifestate durante la seconda ondata? Lo mostra l’indagine Istat ‘I cittadini durante la seconda ondata epidemica’ relativa al comportamento tra dicembre 2020 e gennaio 2021. I dati mostrano consapevolezza nell’adozione delle misure di prevenzione (come indossare le mascherine) e una cauto ottimismo per il superamento anche di questa fase della pandemia.
Il 93,2% dei cittadini ha fatto sempre uso di mascherine nei luoghi aperti, il 5,9% lo ha fatto spesso. In presenza di persone non conviventi l’84,0% ha usato sempre le mascherine anche in luoghi al chiuso. In un giorno medio della settimana è uscito il 58,3% dei cittadini di 18 anni e più, mentre il restante 41,7% è rimasto in casa. Tra chi è uscito il 63,0% lo ha fatto una sola volta nel corso della giornata. Sette persone su 10 hanno espresso accordo con l’affermazione “Se un vaccino Covid-19 diventa disponibile ed è consigliato, lo farei”.
Analogamente a quanto rilevato durante il lockdown, quattro cittadini su cinque (80,2%) continuano a ritenere utili le misure adottate dal governo e chiare le informazioni ricevute sui comportamenti da adottare (82,8%).
Quanto l fatto di sapere cosa fare in caso di sospetta infezione, il 63,7% dei cittadini ritiene facile capire come comportarsi in caso di contagio, mentre quanto al mezzo a cui affidarsi per tenersi aggiornati, per il 91,4% degli intervistati è la televisione la fonte più utilizzata.
Se un po’ meno di 9 persone su 10 ritengono che la situazione di emergenza di questa seconda ondata sarà superata, solo il 10,5% è decisamente ottimista, confidando in una rapida soluzione. Il 75% dei cittadini preferisce pensare che la situazione di risolverà, ma ci vorrà del tempo.
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