Novità in casa ARCO Chimica: è nato Fragrance DEO, deodorante liquido trifasico, con veri oli essenziali per ambienti. Grazie all’impiego della nanotecnologia, ramo della scienza applicata e della tecnologia che si occupa del controllo della materia su scala dimensionale inferiore al nanometro, questo innovativo prodotto si rivela ancora più persistente e capace di assicurare notevoli performance generali. Fragrance DEO, infatti, ha un’alta durata e svolge un’efficace azione deodorante, sanificante disgregante di odori e antibatterica. Se ne consiglia l’impiego vaporizzando il prodotto in alcuni punti dell’ambiente, come cestini, tazze, wc e tappeti, in modo che la fragranza possa persistere ulteriormente nel tempo.
“I nostri profumi – spiega il direttore generale Luca Cocconi – sono certificati IFRA (International Fragrance Association) e FSE (Fragrance Safety Evaluation), perché la salute degli utilizzatori finali e dei consumatori è un bene fondamentale, che sta particolarmente a cuore della nostra azienda”.
Con il lancio sul mercato di Fragrance DEO si aggiunge un altro importante tassello alla linea Exclusive Fragrance. Una linea che comprende 6 tipi di prodotti: vetri-multiuso, bagno, sgrassatore, profumatore ambientale, manutentore per pavimenti base alcolica e manutentore per pavimenti senza VOC, un’unica profumazione in tre varietà: Fern, White, Musk e Spring Flower.
Exclusive Fragrance ha detergenti dalla raffinata combinazione di fragranze, che rendono ogni ambiente più gradevole. La linea è stata progettata sia nella variante tradizionale che in quella super concentrata in monodose. La nanotecnologia applicata ai prodotti chimici per la pulizia industriale, come è avvenuto in questo caso, rende idrorepellenti le superfici, ne facilita l’asciugatura e non lascia aloni. Il vantaggio principale è che queste ultime rimangono pulite più a lungo, si evita la rideposizione dello sporco e del calcare e, inoltre, le stesse risultano più facili da pulire.
“L’effetto dei polimeri è molto interessante ai fini delle idrofilizzazione delle superfici – spiega Luca Cocconi – Concettualmente, infatti, ciascuno di essi è chiamato ad aiutare il processo formulativo creando la giusta sinergia tra i vari componenti costituenti. Il tutto allo scopo di rendere più facile il drenaggio dell’acqua dalla superficie, la sua rapida asciugatura e l’effetto filmante finale. Ed è bene evidenziare che esiste una specifica tipologia di polimero per ciascuna superficie”.
A proposito di Fragrance DEO, Cocconi sottolinea l’importanza di un delicato tema che sta particolarmente a cuore della dinamica e innovativa azienda di cui è alla guida: quello della sicurezza dei prodotti detergenti e dei profumi. Una mission che, in questo caso, implica tutta una serie di responsabilità e precauzioni alle quali l’industria modenese sottopone, passo dopo passo, ogni fase del processo produttivo dei suoi aromi.
“La salute degli utilizzatori finali e dei consumatori è un bene fondamentale, che sta particolarmente a cuore della nostra azienda – afferma Cocconi – “perciò siamo sempre molto attenti e rispettosi delle disposizioni normative”.
Il direttore generale precisa anche che, come tutti i cosmetici, anche le fragranze sono regolate da norme specifiche che ne garantiscono la sicurezza. Il profumo, infatti, è un prodotto cosmetico definito dal Regolamento (CE) n. 1223/2009; quindi è soggetto a tutta una serie di obblighi relativi al contenuto, all’imballo in cui viene posto in commercio, alla documentazione che deve essere disponibile alle Autorità sotto forma di Product Information File (PIF).
Il Regolamento (CE) n. 1223/2009 prevede inoltre, per la Persona Responsabile, l’obbligo di dichiarare nell’apposita lista, 26 ingredienti delle composizioni profumanti se la loro concentrazione supera determinati valori. Altre garanzie sulla sicurezza del profumo derivano dal Codice e dagli standard IFRA (International Fragrance Association), cui i profumieri aderenti devono rigorosamente conformarsi. Ad esempio, nel codice IFRA viene stabilita la massima quantità ammissibile in un cosmetico per un determinato componente.
“Infine – conclude Cocconi – un documento fondamentale per la sicurezza del profumo è la FSE (Fragrance Safety Evaluation), introdotta nel 1997 con la sesta modifica alla direttiva 76/768. La FSE è lo strumento principale di cui dispone il valutatore della sicurezza per poter stabilire il profilo tossicologico della fragranza stessa, costituisce perciò – una parte essenziale del PIF”.