PENSI ANCORA CHE SIA SOLO UN LAVORO DI PULIZIA?

di Alessandro e Marco Florio

Per qualificarsi bisogna imparare a considerare la propria attività in modo più completo e maturo.

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Tra i tanti lavori eseguiti, ne ricordiamo uno in particolare. Il cliente è una nota pasticceria di Verona, una storia imprenditoriale iniziata negli anni 50 che oggi è portata avanti da figli e nipoti.

Da un piccolo laboratorio artigianale, l’azienda cresce e la sede si trasforma in un capannone industriale che a distanza di molti anni mostra inesorabili i segni del tempo. Una struttura certamente funzionale, ma esteticamente inadeguata ad accogliere i clienti che si recano direttamente al punto vendita per i loro acquisti.

Ne seguono lavori di riqualificazione, che trasformano il grigio e anonimo edificio industriale in un luogo gradevole alla vista. A terminare questo importante intervento, gli immancabili lavori di pulizia dell’area esterna, in particolare le recinzioni e il parcheggio.

 

 

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La pulizia delle recinzioni riguarda le ringhiere metalliche con annessi muretti in cemento, mentre il parcheggio è il classico cortile asfaltato dove i clienti posteggiano le auto: entrambi gli spazi si presentano sporchi sia per il passare del tempo, sia per le attività di cantiere edile. Il cliente, che già utilizzava i servizi di una impresa di pulizie per le ordinarie attività interne, affida a questa anche la pulizia meccanica dell’ampio cortile, mentre concorda con la nostra azienda la pulizia delle recinzioni. Inoltre, pattuisce con entrambi che il lavoro venga svolto contestualmente nella stessa giornata per ridurre al minimo i disagi.

Dopo un po’ di tempo che eravamo entrambi al lavoro, il cliente si avvicina e con nostra sorpresa ci confida: “Ho sbagliato, avrei dovuto affidare a voi anche la pulizia del cortile!” Cos’era successo? Perché un’impresa di pulizie che da anni lavora per un cliente affezionato ha potuto meritare un giudizio così negativo? Eppure, al termine della giornata, il cortile risulta pulito: il pietrisco lasciato dal cantiere è perfettamente raccolto, si tratta di un lavoro apparentemente fatto bene. Ma anche voi, se aveste visto questa impresa al lavoro, avreste esclamato: “La macchina è troppo piccola!” Probabilmente (forse per risparmiare) avevano sbagliato a noleggiare la spazzatrice, che risultava sottodimensionata per il lavoro da svolgere, il che li costringeva a continue pause per svuotare i cestelli di raccolta che in un attimo si riempivano nuovamente. Senza tenere in considerazione che le operazioni sollevavano nell’aria un quantitativo enorme di polvere.

Una scena goffa da cui traspariva anche un’altra mancanza, forse meno evidente, ma comunque imperdonabile. Qualcosa che nulla ha a che fare con la scelta di macchine o la professionalità o altre decine di qualità che ogni impresa di pulizie dovrebbe già possedere. Proprio lui, il solito vecchio problema: continuare a considerare il nostro lavoro solo come un normale lavoro di pulizie, senza tenere in considerazione tutto ciò che ci sta attorno. Tutto sommato si trattava di raccogliere dello sporco da terra, lavoro peraltro portato a termine, ma come tutti sanno il lavoro non è solo “fatica” è anche “piacere”, appagamento per sé e per chi ne osserva l’esecuzione. Oltre al fatto che il cliente potrebbe avere anche maggiori aspettative.

Quanti, infatti, avrebbero preso in considerazione – in fase di preventivo o di scelta tecnica delle macchine da utilizzare – che quello che sembrava un semplice lavoro di raccolta dello sporco da terra agli occhi del cliente era il completamento di oltre un anno di lavori e di relativo investimento economico, che avrebbe anticipato di qualche giorno l’inaugurazione? Certamente un punto di vista inusuale per chi pulisce, più attento a non perdere occasione per lamentarsi piuttosto di approfittare delle occasioni per fare la differenza, stupire il cliente e – fatto non secondario – valorizzare il proprio lavoro. Se le pulizie sono ancora considerate l’ultimo dei lavori, un motivo è anche questo, e la colpa è di ognuno di noi, nessuno escluso, ogni volta che pensiamo che il nostro lavoro sia solo un lavoro di pulizia.

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Alessandro e Marco Florio, fratelli e imprenditori del pulito, hanno creato iDROwash impresa di servizi e tecnologia innovativa. Si definiscono “Artigiani digitali del pulito”: scommettono su innovazione, sostenibilità e digitale per il settore del cleaning. Sono stati premiati in EXPO Milano dal Governo Italiano, e inseriti tra le 150 storie di eccellenza Italiana raccontate nel libro “Sei Un Genio!” di Giampaolo Colletti di “Eroi del Pulito”.

 

 

 

 



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