Relazione Inail: nel 2014 in calo gli infortuni sul lavoro

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Il 9 luglio a Montecitorio Massimo De Felice, presidente Inail, ha presentato la Relazione annuale 2014, alla presenza del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti e del presidente della Commissione Affari sociali, Pierpaolo Vargiu.

Nell’apertura del suo intervento De Felice ha richiamato la lezione tenuta a Genova il mese scorso da Renzo Piano: “gli infortuni sul lavoro debbono entrare nel giudizio di qualità sulle opere”, perché la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori “è un valore di civiltà”.

La Relazione annuale 2014

Cinque i temi rilevanti trattati:

– andamento di infortuni e malattie professionali
situazione finanziaria ed economica dell’Inail (a seguito della ‘legge di stabilità’)
– innovazioni nella politica degli investimenti
– gestione dei programmi ad alta tecnologia (nell’ambito della protesica)
– nuove prospettive del processo di riorganizzazione (riguardo all’attività di ricerca e all’esigenza di pianificazione)

La relazione è organizzata in tre parti:

– la situazione del mondo del lavoro nei dati dell’Inail
– le realizzazioni e i risultati economici conseguiti
– le azioni strategiche che si stanno definendo

Infortuni

Si conferma il trend decrescente nella serie storica del numero degli infortuni:

663 mila le denunce presentate per gli infortuni accaduti l’anno scorso, – 4,6% rispetto al 2013 (erano state 695 mila) e del 24% rispetto al 2010. Poco più di 437 mila (sulle 663 mila denunce) gli infortuni riconosciuti ‘sul lavoro’, di cui il 18% si sono verificati ‘fuori dell’azienda’, cioè ‘con mezzo di trasporto’ o ‘in itinere’.
1.107 le denunce di infortunio mortale (erano state 1.215 nel 2013) e 662 i casi accertati ‘sul lavoro’, di cui 358 (il 54%) ‘fuori dell’azienda’. Anche se i 26 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti ‘sul lavoro’, si avrebbe una riduzione di poco più del 3% rispetto al 2013 e del 31% rispetto al 2010.
11 milioni circa le giornate di inabilità, con costo a carico dell’Inail, causate dagli infortuni sul lavoro con una media di 82 giorni per gli infortuni che hanno provocato menomazione e di 20 giorni in assenza di menomazione.

Per poter meglio calcolare l’indice di sinistrosità, ovvero il numero di infortuni normalizzato con il periodo di esposizione al rischio, sono stati censiti, in via sperimentale, tre macro-gruppi: gli artigiani autonomi, i lavoratori parasubordinati e i lavoratori ‘interinali’.

L’andamento della serie storica quinquennale mostra una tendenza decrescente con valori compresi tra il 2% e l’1,5% per gli artigiani, intorno allo 0,3% per i parasubordinati, tra il 3,9% e il 3,2% per gli ‘interinali’.

Malattie professionali

Si conferma l’andamento crescente nella serie storica del numero delle malattie professionali:

57.400 circa le denunce di malattie presentate nel 2014 (erano state 51.900 nel 2013), con un aumento di poco più del 33% rispetto al 2010. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 35% e il 2% è ancora “in istruttoria”.

È importante notare che il 62% delle denunce ha riguardato malattie del sistema osteomuscolare, in crescita del 78% rispetto al 2010. Va inoltre ricordato che le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati che sono circa 43 mila, al 40% dei quali è stata riconosciuta la causa professionale.

– 1.700 i lavoratori che sono stati colpiti da malattia asbesto-correlata riconosciuta.
– 1.488 i lavoratori deceduti con riconoscimento di malattia professionale (il 26% in meno rispetto al 2010), di cui 414 per patologie asbesto-correlate protocollate nell’anno.

L’analisi per classi di età mostra che l’85% dei casi del 2014 ha riguardato soggetti con età maggiore di 74 anni al momento del decesso.

Risultati finanziari ed economici

I principali dati del preconsuntivo 2014 indicano entrate di competenza per 9 miliardi e 586 milioni di euro (con un decremento prossimo al 5,5% rispetto al 2013) e uscite di competenza per poco meno di 9 miliardi e 109 milioni (con prestazioni istituzionali in diminuzione del 2,1%, rispetto all’anno precedente).

Il risultato finanziario è quindi positivo (477 milioni), anche se in diminuzione del 36% rispetto al 2013. Il risultato economico è di 984 milioni.

Le riserve tecniche ammontano a circa 27 miliardi e 600 milioni: le riserve sono coperte per circa l’83% da liquidità, versata alla Tesoreria dello Stato senza remunerazione. Alcune misure introdotte dalla ‘Legge di stabilità’’ tra cui la riduzione dei premi e la rivalutazione dell’indennizzo del danno biologico, hanno inciso sul bilancio del 2014 che continua comunque a tenere la solvibilità.

Fonte: Inail

 



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