Focus su PULIRE Mediterraneo

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PULIRE Mediterraneo, al centro fieristico Etnapolis di Catania, è stata la prima esposizione con il brand PULIRE nel Sud Italia. La manifestazione si è posta come un punto di riferimento per i paesi del bacino dell’area mediterranea: quindi non  solo l’Italia, ma anche Malta e il Nord Africa, un  mercato strategico poiché il ‘Mediterraneo Allargato’ assorbe oltre l’11% delle esportazioni italiane e ed è la prima area di destinazione dopo l’Unione Europea.

“Il fattore igiene nella riduzione del rischio infettivo: sanificazione degli ambienti e qualità dell’aria nelle strutture ricettive e ricettive/assistenziali: è il titolo del convegno promosso da AfidampCom, che si è tenuto a Catania il 12 novembre, nel giorno di apertura di PULIRE Mediterraneo. Numerosissimo il pubblico che ha assistito al confronto, moderato dal vicedirettore di La7 Andrea Pancani, che ha visto la partecipazione di Angelo Vinciguerra – vicepresidente ANASTE Sicilia (Associazione nazionale strutture terza età), Pietro Borgognoni – Consiglio Direttivo AIISA (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici), Zina PicciucaANIPIO (Società scientifica infermieri specialisti rischio infettivo), Enza Cutuli – imprenditrice nel settore turistico e Francesco Marinoni – Consigliere Direttivo AfidampCom con delega alla salute.
L’evento, che ha avuto il patrocinio delle regione Sicilia, ha visto anche la partecipazione di Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo, che ha sottolineando l’importanza di momenti di confronto di questo tipo per favorire la crescita del settore turistico, direttamente proporzionale alla crescita dell’attenzione sui temi legati all’igiene. Sensibilizzazione: questa sembra essere la parola d’ordine per raggiungere livelli elevati di igiene e di sicurezza, nelle strutture alberghiere così come in quelle ricettive assistenziali. Un percorso, quello verso la sensibilizzazione nei confronti della cultura del pulito, che sembra però essere in salita. Tutti i relatori sono infatti stati concordi nell’affermare che ci sia ancora molto da fare e che siano ancora presenti “resistenze” quando si parla di pulizia, tema a cui non viene assegnato il giusto valore, spesso nemmeno nelle strutture educative dedicate al turismo. Le scuole alberghiere, come ha sottolineato l’imprenditrice del comparto turistico Enza Cutuli, dovrebbero fare di più sul fronte della preparazione degli allievi sui temi dell’igiene e della pulizia. Il rischio infatti è quello di immettere sul mercato professionalità certificate ma dalla preparazione lacunosa, con l’aggravante che si tratta di lacune che possono danneggiare la salute del cliente. TR rischio infettivoLa tutela della salute è perciò la vera priorità e rappresenta un tema delicato, in particolar modo nelle strutture in cui soggiornano anziani e persone malate. Per questo Anaste, come ha evidenziato Angelo Vinciguerra, ha ritenuto necessario istituire un programma formativo nazionale destinato ai manager delle strutture per anziani proprio per promuovere la cultura dell’igiene. Ciò, nella convinzione che si tratti di un percorso culturale che debba partire, in primis, da chi ha ruoli apicali in questo tipo di strutture.

Aria pulita

Ma ridurre il rischio infettivo significa anche garantire la salubrità dell’aria. Come ha sottolineato Pietro Borgognoni di AIISA, su questo fronte sono proprio gli ospedali gli ambienti più a rischio, subito seguiti dalle strutture ricettive e dagli uffici. La formazione, in un settore ancora poco conosciuto come quello dell’igiene aeraulica, riveste un ruolo decisivo. Il delicatissimo compito di operare per garantire una buona qualità dell’aria non può che essere svolto da un professionista preparato e certificato, capace di utilizzare le più sofisticate tecniche e tecnologie. In questo, Aiisa si dimostra sempre molto attiva, con iniziative specifiche destinate alla crescita professionale dei propri associati.tavola rotonda 12 novembre-rischio infettivo

Anche gli infermieri, rappresentati da Zina Picciuca di Anipio, diventano figure di riferimento nella tutela dell’igiene. In un panorama, quello delle strutture assistenziali, sempre più complesso e in continuo mutamento, gli infermieri, ha sottolineato la rappresentante Anipio, possono fare molto contro l’alta percentuale di infezioni correlate all’assistenza.
A volte bastano semplici gesti di attenzione, come il frequente lavaggio delle mani ed il corretto utilizzo dei guanti, ma gli infermieri sono anche chiamati anche ad un ruolo educativo nei confronti di chi si occupa della sanificazione e del cambio della biancheria e a una collaborazione sempre più stretta con il Dec. Il convegno ha messo in guardia dai pericoli derivanti dal rischio infettivo; una minaccia che in molti, a torto, credono connessa solo alle strutture ospedaliere. La panoramica dei rischi è vastissima ed in un contesto così variegato la figura del dealer, sempre più dispensatore di soluzioni concrete ma anche di cultura del pulito, è diventata decisiva. Come ha sottolineato Francesco Marinoni, il ruolo dei fabbricanti e dei distributori è sempre più strategico. Si tratta infatti di due figure complementari che possono fare molto per contribuire alla prevenzione delle infezioni, a patto che gli interlocutori abbiano l’umiltà di ascoltare.

Fidelizzazione del cliente in hotel e ristoranti? L’importanza dell’igiene 

Henry Ford diceva che le due cose più importanti non compaiono nel bilancio di un’impresa: la sua reputazione e i suoi uomini. Oggi però questi due aspetti li possiamo facilmente e velocemente verificare. Basta un click. Di questo e di molto altro si è parlato all’interno della tavola rotonda: “Igiene: strumento per fidelizzare il cliente. Come elaborare una strategia dell’igiene efficace per lo sviluppo turistico e ricettivo negli hotel e nei ristoranti”, che si è tenuta il 13 novembre a Catania, all’interno della fiera Pulire Mediterraneo e ha visto la partecipazione di Vincenzo Figuccia – Deputato Segretario Consiglio di Presidenza ARS (Assemblea Regionale Siciliana), Salvatore Avola, Presidente IHS, Riccardo MaggioreCodacons, Dario Pistorio – Presidente FIPE Sicilia e Virna Re – Presidente Afidamp. Il tutto moderato dal giornalista Fabio Albanese, corrispondente de “La Stampa”.

La soddisfazione e la fidelizzazione del cliente restano sfide sempre aperte per hotel e ristoranti. Infatti, servono anni per costruire una buona reputazione e pochi minuti per rovinarla e quando si parla di carenze igienico-sanitarie c’è una sola certezza: il cliente non perdona. In questa corsa verso la “buona popolarità”, l’igiene gioca infatti un ruolo decisivo. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un’evoluzione della figura del cliente, che è diventato sempre più intransigente poiché sempre più informato e preparato e, aspetto non trascurabile, sempre più desideroso di comunicare al mondo la sua opinione, in particolare se negativa. L’onorevole Vincenzo Figuccia ha sottolineato che nel campo del turismo l’Italia potrebbe fare molto di più. I dati non sono incoraggianti, perché circa un cliente su tre non si reputa pienamente soddisfatto. Il tema dell’igiene è fondamentale per le ripercussioni sulla salute dei clienti, TR FIDELIZZAZIONE CLIENTE
ma Figuccia ha evidenziato altre criticità che concorrono a sfavore del nostro paese, come il deficit infrastrutturale e la mancanza di una rete di sostegno e supporto al turismo, a fronte della grande voglia di crescere e diventare più competitivi da parte di albergatori e ristoratori. Il problemi legati all’igiene crescono con l’aumento del turismo, come ha sottolineato Riccardo Maggiore di Codacons. Il turismo crescerà ancora e se l’Italia non adeguerà le sue strutture sul piano dell’igiene e della pulizia, il sistema turistico italiano rischierà di rimanere indietro. In generale, il cliente chiede sempre di più: sono moltissime le segnalazioni che arrivano al Codacons da parte di clienti insoddisfatti dalle condizioni igienico-sanitarie di ristoranti e hotel. Codacons ha attivato due canali per raccogliere le segnalazioni: Sos Turismo e Tourism Protection, dedicato ai turisti stranieri. L’associazione mette a disposizione persino i propri uffici legali nei casi in cui vengano rilevate gravi responsabilità. Dario Pistorio, numero uno di Fipe Sicilia, ha evidenziato il clima di diffidenza in cui spesso si trovano ad operare i ristoratori al giorno d’oggi, sottolineando come la formazione sia il nodo cruciale quando si parla di igiene e ammettendo che spesso i ristoratori ed il personale dovrebbero essere maggiormente informati anche sulle novità tecnologiche e sulle innovazioni del settore del cleaning. Tutti i relatori sono stati concordi nell’affermare che l’igiene rappresenti uno strumento strategico per la stabilità economica e la crescita di un’attività nel comparto turistico. Igiene strumento per fidelizzareSalvatore Avola ha evidenziato come il 65% dei turisti torni nello stesso albergo proprio perché soddisfatto dei livelli di pulizia. Per non incorrere in errori, ha sottolineato Avola, particolare attenzione andrebbe riservata alla scelta dell’impresa di pulizia, informandosi sulla sua reputazione e su quanto investe in formazione e addestramento sul campo. Anche Virna Re è intervenuta in merito alla carenza di formazione e addestramento per gli operatori e ha auspicato un supporto del mondo istituzionale, non abbastanza coinvolto sul tema della cultura del pulito, per aiutare il comparto turistico a crescere anche grazie all’igiene. Il convegno ha evidenziato come l’economia (non solo il comparto turistico) sia oggi, sempre più, reputazionale. Gli interventi dei relatori hanno dato vita a un confronto vivacissimo con il pubblico presente, fortemente chiamato in causa poiché l’esercito dei clienti è sconfinato e tutti, nessuno escluso, ne fanno parte.

“Imprese di pulizia: quale futuro?”

Grandissima partecipazione per il convegno promosso da AIS – Fnip Confcommercio. Infatti, solo posti in piedi per la tavola rotonda dal titolo: “Imprese di pulizia: quale futuro? Il mercato, le regole, il lavoro” organizzata da AIS, Associazione Imprese di Servizi della Sicilia aderente a FNIP Confcommercio, e svoltasi domenica 13 novembre a Catania, all’interno di Pulire Mediterraneo. Si è trattato di un importante momento di confronto tra i protagonisti del settore dei servizi e il mondo istituzionale sulla profonda trasformazione del mercato pubblico, che in Sicilia costituisce l’asse portante del comparto. All’evento, moderato da Andrea Pancani, vicedirettore del TG La7, hanno partecipato come relatori l’onorevole Mariella Maggio, della Commissione lavoro dell’Assemblea Regionale Sicilia, Nicola Burlin, presidente Fnip Confcommercio, Domenico Gentile di Legal Research, Marco Ferrari, Responsabile Servizio Igiene Ospedaliera dell’ASST di Lodi, Paolo Di Maio, Segretario Regionale Sicilia Uil Trasporti, Salvatore Caruso, di Promoter Group, e Paolo Fabbri, di Punto 3. Numerosi i temi trattati: il Nuovo Codice appalti, che traccia le linee di un possibile rinnovamento; l’ accesso al mercato pubblico per le PMI; le linee guida ANAC e le nuove specificità di attuazione del codice; le nuove opportunità per le piccole e medie imprese offerte da Consip con lo SDAPA, che apre alle gare soprasoglia per la pulizia e con lo spacchettamento dei servizi di pulizia dalle mega gare del facility; gli elementi premianti per le imprese previsti anche dall’introduzione dei CAM nei progetti di gara; il contratto di categoria, il contratto delle imprese di pulizia, servizi integrati, multiservizi firmato dalle associazioni datoriali e sindacali, comparativamente più rappresentative, il cui iter riparte dopo 40 mesi. AIS, associazione promotrice dell’evento è nata da poco ma può già contare una quarantina di aziende associate, a dimostrazione di quanto il comparto dei servizi in Sicilia sia vivace, attivo e desideroso di rappresentanza. TR imprese2Burlin ha sottolineato, nel corso della tavola rotonda, l’impegno di Fnip a tutela delle esigenze delle PMI. Le criticità non mancano, poiché, come ha evidenziato il Presidente, il mercato pubblico, contrariamente alle indicazioni che vengono dall’Europa e, ora, anche dalla giurisprudenza non sta facendo nulla per aprirsi alla partecipazione diretta delle piccole e medie imprese che, nel settore dei servizi possono essere anche realtà che fatturano decine di milioni di euro.

 

 

 

 



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