A Bologna un ospedale ‘ecologico’

L’ospedale Bellaria usa il gas metano,  fornisce energia elettrica, termica e frigorifera riducendo le emissioni di CO2 nell’ambiente e… risparmiando, come riferisce in un articolo Giulia Zaccariello. Ne riportiamo in breve il testo.

L’impianto a trigenerazione dell’Ospedale Bellaria, una delle principali strutture sanitarie di Bologna è in funzione dal 2013 e oggi se ne vedono i primi risultati:  600mila euro risparmiati sulla bolletta.

Il progetto, da 3,3 milioni di euro, è stato realizzato dall’Azienda Ospedaliera di Bologna in project financing attraverso fondi privati, e in dieci anni prevede un risparmio di 6 milioni di euro.

Attraverso un sistema di valvole, caldaie e assorbitori all’avanguardia, la centrale a metano copre circa il 90% del fabbisogno di energia. Il meccanismo di funzionamento è la trigenerazione, e il principio è lo stesso che muove un’automobile. “Per far funzionare una macchina – spiega Pasquale Romio, direttore dell’unità operativa Progettazione e sviluppo impianti dell’Ausl – serve un’energia primaria, cioè gasolio, che viene bruciata attraverso la combustione e produce energia meccanica, la quale permette all’auto di muoversi. Nel processo, l’energia termica generata viene dispersa attraverso i gas di scarico, ma una parte viene utilizzata per alimentare l’alternatore. La trigenerazione funziona allo stesso modo”.

La centrale è a metano, quindi meno inquinante, produce calore e elettricità, che vengono distribuiti nel sistema dell’ospedale. In più, l’energia termica generata nel processo viene riutilizzata per alimentare un macchinario che produce acqua fredda usando come refrigerante l’acqua stessa.

Un ospedale come il Bellaria, tecnologicamente avanzato, ha fabbisogni elettrici e termici notevoli. Più o meno pari a quello di un paesino di 1600 abitazioni – continua Romio – solo che la fornitura deve essere erogata 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. Quindi riuscire a produrre in modo ecologico ed efficace questa energia è fondamentale, e i benefici si vedono subito”.

Per questo la Ausl di Bologna ha già in programma di installare impianti simili anche in altri cinque ospedali della provincia. “La nostra azienda – fa i conti Rainaldi – comprende 2 ospedali principali, cioè il Bellaria e il Maggiore, e sette più piccoli. Noi ne cogenereremo cinque, e calcoliamo che per il 2016 l’intero progetto sarà completato. Il che produrrà un risparmio complessivo di circa 1,1 milioni di euro l’anno. Un bel modo per rispettare l’ambiente e ottimizzare il rapporto costi e benefici, in un momento storico in cui le risorse destinate alla sanità sono molto ridotte”.

 

 



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