Assocasa: il punto sulla detergenza

jpgb5a676a20c3962eea405ff0000c25d06Federchimica Assocasa, in collaborazione con Nielsen, a ottobre ha presentato il 20° Osservatorio del mercato dei detergenti e prodotti per la casa.

Giorgio Dal Prato, presidente di Assocasa, ha introdotto la presentazione dei dati, che in questa edizione mostrano un trend in lieve calo. Nell’anno considerato – che è terminato ad agosto 2016 – le vendite dei detergenti e dei prodotti per la manutenzione, esclusi i ‘disposable’, segnano complessivamente -2,0% rispetto al -0,6% registrato nel 2015. È un dato legato all’andamento negativo del settore dei disinfestanti, che registra una forte flessione (-14,5%) a confronto con la stagione molto positiva del 2015, dove, a giocare un ruolo fondamentale, sono state anche le condizioni climatiche e la vivacità dal punto di vista dell’innovazione di prodotto.Schermata 2016-11-15 alle 17.12.47 La forte promozionalità del settore della detergenza (44,9%) si conferma decisamente al di sopra della media Grocery (32,2%), crescendo di un punto percentuale rispetto all’anno precedente. In lieve crescita anche la marca privata sul totale Grocery. A livello di store format crescono solo i Drug Specialist (+5%), segno che molti consumatori ricercano l’ampio assortimento e la qualità abbinate a buone opportunità di risparmio, e i Discount (+0,6%). Rimangono in flessione le superfici più piccole, gli Iper e i Super. Dopo una fase di sofferenza generalizzata, si confermano i segnali positivi che erano emersi a dicembre in alcuni segmenti. Si segnalano in positivo i detersivi liquidi, incluse le monodosi (+0,8%), i detersivi per lavastoviglie (+3,2%) e quelli per i vetri (+2,3%). Dinamiche positive anche per i decalcificanti lavatrice (+9%) e i curalavastoviglie (+2%). A livello di sottocomparti quello dei detergenti registra un -0,9%. Oltre alla già citata crescita dei detersivi liquidi e dei detersivi per lavastoviglie, mostrano un segno positivo i detergenti per wc (+0,7%), mentre calano ancora i detersivi in polvere (-6,8%) e il bucato a mano (-14,6%). Il comparto dei coadiuvanti del lavaggio risulta ancora in leggera flessione (-1,7%). DSC_0463Sull’andamento pesa soprattutto il trend negativo delle candeggine (-2,0%) e degli additivi (-3%). Risultano in crescita, oltre agli smacchiatori (+2,4%), i brillantanti (+3,0%) e la soda caustica (+5,2%). In lieve calo è invece il settore degli ammorbidenti (-1,1%). I prodotti per la manutenzione (deodoranti per ambienti, pulitori per vetri, mobili, metalli etc.) registrano un -0,5% in miglioramento rispetto al -2,5% di marzo. Il segmento dei deodoranti è complessivamente in calo, con l’eccezione dei deodoranti per ambienti specifici (+6,3%) e dei deodoranti wc (+8,0%). Importanti segnali positivi arrivano dai profuma biancheria (+5,9%) e dai curalavastoviglie (+2,0%). In questo contesto l’industria della detergenza guarda sempre con molta attenzione alla soddisfazione dei bisogni delle famiglie in termini di igiene e pulizia della casa e continua la ricerca di innovazione del prodotto, per combattere sprechi e promuovere la sostenibilità, la convenienza e la praticità d’uso. È fondamentale che ogni consumatore sia ben informato e consapevole nell’utilizzo dei prodotti della detergenza, dato il suo ruolo fondamentale nel risparmio, attraverso il giusto dosaggio e le corrette abitudini d’uso durante le operazioni di pulizia e manutenzione della casa.DSC_0463

Giorgio Dal Prato, presidente di Assocasa, ha detto: “In questa edizione dell’Osservatorio abbiamo avuto la possibilità di fare una precisa fotografia dei cambiamenti che hanno riguardato le famiglie italiane negli ultimi dieci anni. Il nostro settore ha cercato di adattarsi sempre a tali cambiamenti grazie all’impegno delle aziende nel soddisfare le nuove esigenze dei consumatori, anche rispetto alla sostenibilità dei prodotti”. “Per questo è fondamentale – continua Dal Prato – che la nostra Associazione si impegni sempre di più nel fornire nuovi strumenti di dialogo e confronto tra le aziende e le associazioni di categoria assieme ad azioni concrete di sensibilizzazione e informazione, rivolte direttamente ai consumatori anche attraverso il nostro webmagazine www.pulitiefelici.it

Fotografia di famiglia

Come è cambiata la famiglia negli ultimi dieci anni? A questa e ad altre domande ha cercato di rispondere Federchimica Assocasa. Nel corso della tavola rotonda organizzata in occasione dei dieci anni dell’Osservatorio, e moderata dalla giornalista Maria Concetta Mattei, DSC_0397GfK Eurisko ha presentato alcuni dati sulla famiglia di oggi, sui cambiamenti delle abitudini domestiche e sul nuovo modo di vivere la casa. L’analisi ha individuato significative trasformazioni nella struttura tradizionale delle famiglie italiane e una crescita nuove forme familiari: sempre più single, genitori single e meno figli. Anche il tempo dedicato alla cura della casa si è ridotto di mezz’ora rispetto al 2005, quando si destinavano circa due ore al giorno. L’82% degli italiani dichiara di voler godere della propria casa come spazio di relax e convivialità, nonostante lo stile di vita sia sempre più frenetico. Prendersi cura dell’ambiente domestico non è più fonte di soddisfazione e il 50% degli italiani preferisce passare il tempo in casa con amici o parenti. Il nuovo modo di concepire e vivere l’abitazione si riflette anche nelle scelte dei prodotti per la pulizia, dove la semplificazione e il time-saving sono sempre più centrali.

LA PAROLA AL PRESIDENTE

Intervista di Chiara Merlini

Giorgio Dal Prato è presidente di Assocasa dal marzo di quest’anno. Un anno che vede il 10° anniversario dell’associazione, che ha dimostrato energia e vitalità nel mettere in atto iniziative diverse, sul fronte della comunicazione, in modo chiaro, semplice, competente e divertente. Al termine del 20° Osservatorio gli abbiamo chiesto qualche considerazione sulla giornata e sulle attività di Assocasa.1 Giorgio Dal Prato

Un punto interessante, sottolineato più volte nel corso di questo Osservatorio, è la scelta di parlare di ‘individui’ piuttosto che consumatori. Perché questo spostamento di obiettivo?

Perché parlando di individui vogliamo sottolineare come siano persone più informate, più consapevoli si ciò che fanno, con maggiori possibilità di aggiornarsi attraverso internet, i social media, e così via e prima di arrivare a un atto di acquisto o di consumo di servizi valutano diverse opzioni. Questo fa sì che tutta la nostra filiera debba attrezzarsi per rispondere a questi nuovi bisogni: chi acquista non sceglie più un prodotto al volo, è un cliente consapevole, magari con poco tempo e che non vuole sprecare risorse preziose ma senz’altro è bene informato. E molto spesso il trade o l’operatore non presta molta attenzione a questo aspetto, vede una persona che entra, acquista un prodotto, paga e se ne va, trascurando che si tratta di un individuo che prima di arrivare all’atto di acquisto – apparentemente semplice – si è informato e ha fatto delle scelte. E, quindi, non li consideriamo più ‘consumatori’ ma individui coscienti, razionali e consapevoli”.

Quindi si vuole molto di più, sia dal prodotto sia dal produttore, che deve fare uno sforzo maggiore per ‘comunicare’ il prodotto, superando in qualche modo i limiti della comunicazione come strutturata finora. Vale anche per l’industria della detergenza professionale, no? Bisogna cambiare la comunicazione di prodotto, avere una funzione educational…

Le imprese di pulizia, gli utilizzatori professionali che organizzano il servizio di pulizia più di altri sentono il bisogno di formazione degli operatori, della sicurezza dei prodotti, del rispetto della salute e anche dell’ambiente in cui lavorano. Non si può più parlare del mero prezzo perché gli individui sono più esigenti, e lo è anche chi gestisce gli hotel, per esempio. Esigenze di qualità della pulizia, per cui a loro volta vogliono garanzie di igiene, quindi chi lavora per imprese professionali deve essere sempre più formato. Noi, ‘esperti’ del settore, ci stiamo preoccupando di fare formazione, anche qui in azienda: lo abbiamo fatto anche con il trade, formando molti buyer della distribuzione su tutti gli aspetti tecnico normativi che stanno dietro alla realizzazione di prodotti a marchio proprio, perché sono proprio i distributori responsabili dell’immissione in commercio. Questo accade anche nel settore delle pulizie professionali, perché molti dealer realizzano prodotti a proprio marchio: purtroppo notiamo che non sempre sono rispettosi di tutti gli aspetti tecnico normativi e quindi sarebbe bene che anche con loro si intavolasse un dialogo molto sereno per evitare il rischio che un approccio a volte un po’ improvvisato – oltretutto in un settore professionale – porti a delle conseguenze sgradite”.

Abbiamo visto un video – tragicamente divertente – sulla poca conoscenza dei pittogrammi. Anche questo può essere argomento per veicolare l’informazione…

Un modo più efficace di altri, anzi, perché il pittogramma non è in lingua e questo può risolvere il problema di parlare lingue diverse. La multietnicità nel settore del cleaning è molto presente, e in questo caso, una volta che il pittogramma è spiegato non ha bisogno di essere tradotto e interpretato – magari anche malamente – di volta in volta”.

Anche a proposito dei nuovi adeguamenti del CLP – che entreranno in funzione nel marzo del 2018 – sarà necessaria un’ulteriore informazione dal punto di vista tecnico da parte dei competenti degli esperti, che ne pensa?

Certamente. Dal canto loro, anche le industrie si stanno impegnando – anche in tema di REACH – nel fornire tutte le informazioni sulle funzioni d’uso corrette ammesse per un prodotto, perché da un uso improprio possono derivare anche conseguenze sgradite anche sui materiali che si vanno a pulire (spesso costosi). Questo è un altro argomento che dovrebbe valere per gli utilizzatori professionali. Con il loro proprio marchio i dealer sono responsabili dell’immissione in commercio dei prodotti, infatti, non è il produttore, sono il marchio depositato è loro, quindi è bene che si informino meglio sul CLP e altri regolamenti. Noi siamo qui”.

Altro argomento trattato oggi è la sostenibilità, la realtà del ‘prodotto verde’, ecologico, che si deve anche però sposare con l’efficacia, un discorso molto ampio…

In questo senso vediamo che molte strutture ricettive che hanno il marchio Ecolabel sono molto attente a questi aspetti e per legge devono anche acquistare prodotti Ecolabel. A mio avviso, però, non è in assoluto necessario avere una certificazione Ecolabel per utilizzare dei prodotti rispettosi per l’ambiente. Oggi si è parlato dell’esperienza che un individuo vive quando va a fare la spesa, e questo vale a maggior ragione quando va in un ristorante, in un albergo o così via. Effettivamente, trovare un ambiente sempre più pulito, sempre più accogliente e sempre magari più profumato, dà un valore aggiunto al negozio, al ristorante, all’ospedale e l’industria della detergenza può fare molto per la qualità della vita – e anche degli affari – dei suoi attori”.

 

Per concludere, possiamo dire se in questi suoi mesi di presidenza c’è qualcosa di cui è particolarmente orgoglioso (oltre al sito ‘Puliti & felici’ veramente accattivante)?

“In questi mesi siamo riusciti ad attivare il dialogo con diversi interlocutori. In passato, tendenzialmente parlavamo con i Ministeri, con i Centri Antiveleno, diciamo pure con un po’ di monotonia. Ora, invece, la partecipazione si è molto allargata molto, anche oggi, per quanto riguarda la distribuzione era presente xxx Santambrogio, presidente della distribuzione moderna – che quindi raggruppa un po’ tutti – e abbiamo avuto anche il piacere di avere ospite il direttore generale di un importante gruppo nel settore dell’Ho.re.ca. che ha dimostrato molto interesse e vogli di collaborare con noi per fare crescere il settore. Ecco, se riuscissimo a concretizzare questa intenzione, questo sarebbe il risultato di maggiore soddisfazione per il prossimo anno”.

 



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